martedì 18 luglio 2017

Daje, aamo svortato!

Che poi i dati alla fine sono arrivati.

Dunque la Banca d'Italia ha stimato, anzi ha sovrastimato per loro stessa ammissione, le previsioni del Prodotto Interno Lordo per gli anni 2017, 2018 e 2019.
Per il 2017 hanno previsto un incremento del 1,4%, per il 2018 del 1,3% e per il 2019 del 1,2 %. Hanno sovrastimato in base a una percezione extrasensoriale del ministro Padoan, suppongo, secondo il principio che l'ottimismo deve sempre permeare le nostre vite.
Hanno anche previsto un'inflazione del 1,4% nel corso di quest'anno. Inflazione un tempo brutta e cattiva e che ora appare come una ciambella salvagente a chi ha decantato per decenni la gioia dei prezzi stabili e della deflazione. Magie del riposizionamento.
Poi qualcuno osserverebbe che un'inflazione all'incirca stabile del 1,5% per i prossimi anni è un inflazione del put, come si dice a Milano.
Ma torniamo al grafico del PIL. Nella nuvoletta verde ci sono due linee: una continua, la percezione dello “scenario macroeconomico”, e una tratteggiata, l'interpolazione fra i valori possibili. E, se le percezioni del ministro fossero fallaci, i suddetti valori sarebbero circa 1,3 % per quest'anno, 0,9 % per il prossimo e 0,7 % per il 2019.
Ma... aspe'... Se la matematica non è un'opinione, 1,3 è più piccolo di 1,4 e 1,2 è minore di 1,3. Ossia l'incremento di PIL salirebbe di un'anticchia quest'anno ma poi riprenderebbe a scendere di nuovo. Ah già, ma nel frattempo arriverebbero altre 'percezioni'.
Non c'è che dire, ottimisticamente possiamo affermare che: daje, aamo svortato! Da qui è tutta discesa...
Siamo sempre a Luglio, fa il solito caldo del cazzo, e vince la speranza (e l'ottimismo).
Francis Bacon - Head VI