lunedì 20 gennaio 2020

Servi della gleba

A questo punto chi voleva capire ha capito. Chi non ha capito o è un ritardato mentale, congenito o acquisito, o non vuol capire, per motivi psicanalitici o di convenienza personale, o è pagato per non capire: giornalisti o manager.
Mi riferisco a quello che sta succedendo in Italia e in Europa a livello politico o economico o giuridico, non fa una gran differenza.
È finito il tempo delle parole. È finito il tempo dell'analisi e del dibattito. Ora contano solo e giudicheremo i fatti, ciò che faranno gli stati, i popoli, i politici, i partiti, le istituzioni.

Detto questo voglio fare una premessa. Per chi vive in Europa la dittatura di sistema della Unione Europea o la moneta unica, la prassi politica, il disprezzo per i Paesi membri, l'assoluta indifferenza per i rapporti da instaurare con i governi nazionali sono particolarmente pesanti, così come lo sono i partiti e i politici che rappresentano e difendono il progetto europeista unionista. Va però anche detto che la UE, l'euro, la Commissione Europea, la BCE ecc... non sono che la versione europea di un progetto, un disegno, una forma di capitalismo che è comune in tutto il mondo.
Dagli anni ottanta del XX secolo è in atto un processo di trasformazione nella produzione del profitto dal sistema dello sviluppo industriale classico verso quello dell'economia finanziaria. Da un lato è stata una risposta la cui opportunità dipese dal dato che la produttività ottenuta col miglioramento tecnico ha un po' tolto il terreno sotto i piedi del sistema industriale tradizionale, e questo rappresentava un'occasione d'oro per levarsi dai coglioni il problema dei rapporti con la forza lavoro, dall'altro era ed è un sistema in cui i soldi fanno i soldi e la quantità è potenzialmente illimitata. Ciò ha fatto nascere l'idea di una trasformazione totale della società, completamente disegnata sulle esigenze dell'economia dapprima finanziaria, o sia il cui profitto dipendeva dalle iniziative e dalle speculazioni borsistiche, e in seguito iperfinanziarizzata per sostituire del tutto il vecchio sistema industriale. In questo quadro l'uomo risulta essere un accidente, una noia, che rallenta l'implementazione di questa immagine di mondo.
Questo sistema non può reggersi se non con continue privazioni e sofferenze dell'umanità. Alla fine crollerà ma fino all'ultimo ci proveranno. Fino all'ultimo significa: fino all'ultimo soldo guadagnato poiché dietro questo modello di mondo e di società non c'è alcuna ideologia o ipotesi di massimo sistema. Banalmente lo scopo è quello di fare soldi a spese altrui, finché tutto non imploda su sé stesso. A quel punto il conto lo pagheranno gli altri, ovviamente. Questa è l'unica filosofia che c'è dietro il sistema mondialista. Con buona pace dei ' complottisti ' i quali, in buona fede, cercano di sfruttare il bisogno di irrazionalità, nato dalla crisi di tutte le religioni, per avvisare la gente sui pericoli del sistema di potere in atto. Ma questo è un altro discorso.
Quello che voglio dire è che a questo punto della vicenda dobbiamo capire che, se non hanno vinto la guerra, per loro stessa ammissione, e mai la vinceranno, non per questo non hanno già fatto danni gravissimi e forse irreparabili.
Il progetto mondialista è fallito, almeno nel suo modello originario, e per quello che riguarda gli europei la UE non sta troppo bene. Ma non facciamoci illusioni: cadranno ma il sistema resterà in piedi, barcollando, ma cercherà sempre di dettare le leggi e le condizioni.
Allora facciamoci la domanda sul perché potrà sempre farlo, nonostante i suoi fallimenti.
La risposta è semplice e terrificante: perché ha convinto la gente che stare sottomessa, subire, ringraziare per l'existenzminimum che i padroni vorranno concedere, sia cosa buona e giusta, come la grazia di Dio o il beneficio del nobile di turno nella storia. Perché è sempre stato così e quando non è stato così era un capriccio della storia, un momento transitorio.
In pochi decenni hanno annullato ciò che era costato secoli di lotte e conquiste. Di più: hanno disinnescato il cervello delle persone. E sempre più grande sarà la loro sconfitta in termini politici ed economici, tanto più la vendetta sul piano della minorità giuridica dei popoli, degli individui, sul processo di decerebrazione delle menti sarà il loro programma, la loro visione del mondo.

Riflettendo questo cambia non poco le cose perché cambia il nemico da combattere. Oggi il nemico non è tanto o solo la UE, l'euro, i centri di potere: Trilaterale, Bilderberg o quello che vi pare. Loro sono nulla senza una particolare componente, di cui non possono fare a meno e che infatti si stanno alacremente costruendo: la legittimità nella mente dei loro sudditi.
Oggi il nostro nemico sono i lacchè di questo sistema, ma di più coloro che lo accettano fatalisticamente come cosa di logica conseguenza, di normalità, di esistenza in sé. Come normale ricorso storico. I nostri nemici sono oggi quelli che vivono in mezzo a noi non i genii del male che sono separati in qualche luogo inaccessibile a predestinare il futuro del mondo.
No, i nostri nemici sono i rassegnati, gli ignoranti, i conformisti, gli stolidi borghesi, il popolazzo acquiescente, i giovani decerebrati dall'uso smodato dei social (e anche di qualche schifezza che si calano...), sono i ' cazzomene ', i gretini, i nazistelli che pensano di essere la nuova sinistra ecc... ecc...
Quelli che pensano che la cultura non serve a niente, o peggio si infatuano di false culture solo perché riprendono le modalità formali già viste e riviste nel secolo scorso, che lasciano agli altri di decidere cosa sia giusto o ingiusto, buono o cattivo, con chi devono interagire o no, persino come si devono rincoglionire davanti alla televisione. Le persone che allo stesso tempo sono per un ritorno all'autoritarismo fascistoide nel controllo del pubblico e per il totale menefreghismo nella vita privata, che scambiano la libertà di dire o fare quello che in quel momento gli passa per la mente come la vera e suprema libertà, lasciandosi condizionare dallo stereotipo di moda ripreso dalle élite mondialiste: ecologia, pauperismo, l'accoglienza, la corruzione, il 'siamo noi che non abbiamo sfruttato le opportunità', l'autorazzismo, il senso di colpa per essere bianchi e occidentali ecc...
Fra l'altro questa umanità senza coscienza, non pensante, è la plastica raffigurazione del fallimento di decenni di cultura malata della sinistra. E poi si stupiscono che la gente vota a destra? Vabbe', altro discorso anche questo...

Il colpo decisivo per il rincoglionimento dei cervelli, per ottenere la grata sottomissione degli animi all'impalpabile potere, lo ha vibrato il telefonino. Sembra che tutta la tecnica informatica sia stata inventata perché un giorno stesse su un telefonino che sarebbe diventato il Santo Graal dell'uomo completamente amorfo, privo di forma propria e docile argilla da plasmare. Il computer è troppo faticoso, macchinoso, ingombrante e molte fasce d'età ne hanno come un rifiuto. Tutti vediamo persone anziane (utilissime fra l'altro per rincoglionire i nipoti e viceversa) che non sanno, anzi hanno rifiutato per anni di usare il computer, ma che un Natale hanno ricevuto in regalo uno smartphone e in due settimane hanno imparato a usarlo e abusarlo.
Oggi osservate i giovani, ma non solo: camminano guardando di continuo quell'oggetto luminoso, facendo scorrere senza sosta il display. Ricevono attraverso di esso una quantità di notizie, messaggi, nozioni inutili ma scatta il riflesso pavloviano e la crisi d'astinenza in caso di non uso. Io non ho dubbi: gli smartphone sono l'eroina di questi tempi, con la differenza che chi si faceva le pere poi se ne stava sdraiato nel letto o nel cesso a soffocare nel suo vomito, questi invece agiscono come se fossero in pieno possesso delle loro facoltà. Ma non è vero! Sono completamente controllati e indotti a fare, scegliere, giudicare e condannare. Con la sicurezza di chi stia in colloquio con la Divinità. Le loro menti sono artatamente sballottate fra pensieri contrapposti, senza memoria, senza base discorsiva, iperattive per impedire che si concentrino, che focalizzino un problema e lo analizzino. Sono esseri umani ridotti a materia inerte della quale è possibile prevedere il comportamento e di conseguenza indurlo. Sono servi della gleba in cui la terra di cui sono schiavi è l'idea che il pianeta non appartenga a nessuno e di conseguenza possono essere spostati sul loro elemento di sudditanza secondo esigenze messe in atto da relativamente pochi ma presentate come l'emergenza del momento. La condizione per la sopravvivenza del pianeta, che è poi la sopravvivenza del loro regime di servaggio.
I poverini sono arrivati al punto di non chiedersi nemmeno se sono felici o almeno sereni nella loro condizione. La loro condizione è ritenuta da essi come logicamente normale.
Non so se si riuscirà a riparare a questi danni, a questa mutazione antropologica, forse ormai non c'è più speranza, ma una cosa è chiara: sono loro i nostri nemici, loro vanno combattuti. Non perdiamo tempo a convincerli, non lo vogliono. Mostriamo in quel poco che si può fare la nostra differenza. A chi ci spiega che ogni differenza è sbagliata, che siamo tutti uguali, che le razze non esistono, le condizioni sociali sono solo una percezione o una colpa, che persino i sessi non sono che immagini fallaci e che devono sbiadire nella nostra mente. Opponiamo fieramente le nostre differenze. La nostra differenza dal loro essere passivamente anfibi e osmotici. La nostra pienezza di essere umani liberi contro la loro ignava schiavitù.


R.P.

Posteris memoria mea