domenica 16 luglio 2017

Scusi ministro, quali dati?

Provate un po' a leggere questo articolo. Uno dei tanti, preso a caso, che rappresentano il livello di informazione che c'è ormai in Italia e temo in Europa.


Non notate qualcosa di strano?
Il ministro Padoan si dice fiducioso che l'Italia sia fuori dalla crisi sulla base dei dati, che stanno rivedendo al rialzo, ci avverte.
Ma voi vedete UN dato nell'articolo, a parte che quest'anno è il 2017 e il prossimo sarà il 2018? Cosa su cui peraltro siamo abbastanza tutti concordi.
Lo capite che ormai i media non devono più neppure inventarsi le notizie o dare dati falsi? Non li danno proprio. Il ministro dice che c'è la ripresa sulla base di dati che o solo lui conosce o che il giornalista non ha ritenuto necessario comunicare. Se Padoan ha detto quelle cose senza fornire dati a supporto di quella che è una tesi a tutti gli effetti, il giornalista avrebbe dovuto scrivere semplicemente: il ministro non ha fornito i dati di cui parla. Ma a quel punto è una notizia?
Poi, quando usciranno questi dati saranno i soliti 0, % ma fa niente...
E il ministro dice che è convinto in base alla percezione dei cittadini.
Ormai tutto è percezione: la temperatura, la corruzione e ora anche la ripresa economica. Ma se una cosa è percepita significa che io la percepisco in un modo e tu in un altro e dunque non può essere un dato oggettivo. Diciamo che oggi a Milano c'erano 30 gradi, io li ho percepiti come 28 e tu come 32. Oggi faceva caldo? Per me quando 'percepisco' 28 gradi in estate non fa caldo, per te quando ne percepisci '32' fa molto caldo. Chi ha torto? Chi ha ragione? Nessuno, tutt'e due?
Ma alla fine il punto è: ma quanti cazzo di gradi c'erano in realtà? Un dato oggettivo ci deve essere poi lo possiamo interpretare in modo differente.
Niente, la stampa ormai comunica ciò che dobbiamo percepire, senz'altro. Orwell, Huxley...
Persino Mussolini doveva inventarsi che avevamo vinto una battaglia in Eritrea, e non era vero, ma doveva dire qualcosa. Questi no...
A questo punto mi chiedo se il giornalista ha abiurato alla minima deontologia della sua professione o se è un colossale incapace. Ma mi sorge un dubbio: e se il giornalista e l'agenzia di notizie avesse voluto mandarci un messaggio in codice: "ma non vedete come vi stiamo pigliando per il culo?". Sono troppo buono? Probabile, io sono troppo buono in genere. Ma a volte il sussulto del senso di colpa... un riflesso freudiano...
Forse un po' di vergogna?
Dai, è luglio, il mese più del cazzo dell'anno, vi lascio qualche immagine di speranza.
Francisco Goya - Il sonno della ragione genera mostri
Giovan Battista Piranesi - Carceri
Johann Heinrich Fussli

p.s. Devo dire, dear ugly ducklings of my heart, che non mi meritate. Il primo post sulla composizione architettonica a uso dei poeti dovreste non solo leggerlo ma stamparlo e appendervelo in stanza, e magari essermi un po' riconoscenti. Soprattutto se siete, o pensate di essere, architetti.