martedì 3 aprile 2018

Sempre per la serie: un dubbio amletico

Le statistiche del blog mi danno un forte incremento di due post: quello sulla “Chanson de Roland” e l'altro sull'origine del tempio greco (“Anatema”). Le due cose mi fanno molto piacere ma mi hanno fatto sorgere un dubbio. I miei lettori sono degli studenti di scuola media superiore? Che frequentano il blog per prepararsi all'interrogazione senza aprire un libro? E perciò non commentano: perché hanno paura di quello che direbbe il professore?
Dico questo perché appare che qualcuno sia arrivato sul mio blog digitando le parole di ricerca 'parafrasi della Chanson de Roland'.
Ora io nel detto post non ho assolutamente mai fatto una parafrasi del testo. Per una buona ragione: perché non ce n'è bisogno. Il testo della chanson de geste si capisce benissimo senza parafrasi, o sia senza usare delle altre parole. Credo che la parafrasi sia il male assoluto della poesia. Se una poesia ha bisogno di parafrasi è una presa in giro.
Detto questo vorrei allora almeno sapere cosa ne pensano i professori di questi studenti quando gli sono riportate le conclusioni, fra le altre, dei miei post. Cosa dicono? Sono tutte cazzate o no? Almeno loro non dovrebbero avere paura del mio parere.
Intendiamoci: anch'io vado su dei siti, leggo una cosa , acchiappo una foto e via. Ma la frequenza nel tempo di visitatori, dallo stesso paese o su un tema, mi fa pensare che abbia dei lettori se non fissi almeno affezionati, che ogni tanto vengono a fare un giro per vedere che si dice da queste parti.
Parlo di centinaia di persone che hanno letto sul mio blog di argomenti non proprio usuali o almeno non lo è l'angolo con il quale essi sono approcciati.
Quando ho lasciato un commento su qualche sito è stato ignorato. Non si sono sprecati a rispondere.
OK, sono tutti molto importanti...
Fra l'altro sono aumentate le visualizzazioni dall'Italia, dunque verrebbe meno l'eventuale problema della lingua (anche se credo che chi non conosca l'italiano non riesca a seguire il 'mio' italiano in traduzione google...).
Chiedo, voi che mi leggete: chi siete?
Io sono qui: non mordo, non sono infettivo, ho un buon carattere.
L'unico che mi ha contattato, senza citare il nome del blog né men che meno il mio, è stato un sedicente “giovane poeta emergente”. Emergente da che non si sa. Era un contatto pubblicitario di un trentenne che pensa di essere più furbo degli altri.
Cent'anni fa, un trentenne del 1918, aveva fatto la battaglia del Piave, oggi è un ragazzino cui hanno chiavato in testa che se ti promuovi avrai successo...
Vogliamo almeno noi tornare a essere seri senza bisogno d'una guerra?
Ma voi... chi cazzo siete?