martedì 7 dicembre 2021

L'elisir d'amore

Ridendo e scherzando è arrivato il Natale e con lui anche la dittatura conclamata. Mi riferisco alle storie del green pass e della discriminazione dei non faccinati (scusate l'improvviso accento tedesco ma avendo a che fare con gli emo...ji è inevitabile). E io do la mia solita, vana testimonianza.
Non voglio dire niente sulla presunta pandemia perché tanto è inutile come sanno quei pochi che mi leggono e i miei più affezionati lettori: i servizi segreti americani e francesi ecc... che periodicamente fanno un giro qua e si sucano il blog in un nanosecondo alla ricerca di parole chiave. Del resto molti si stanno ora esprimendo su quello che succede meglio di quanto non potrei fare io e le cose essenziali le ho già dette in altri post.
Premesso che tutto si può smontare in una settimana o un mese dato che è un immenso esperimento sociale (sapere fin dove si può arrivare, quanto la gente è disposta a sopportare), però il problema è che con le discriminazioni e l'impulso all'odio che stanno provocando si vedono cose che non pensavo sinceramente di dover mai vedere, leggere o sentire. Anche qui probabilmente sapete di cosa parlo, se frequentate qualche social o leggete i fogli della disinformazione di stato, indegni financo di avvolgere il pesce alla fine del giorno di mercato.
Quello che invece sto pensando in questi giorni è che in questa dittatura manca un elemento tipico delle altre apparse nella storia: manca una visione positiva del futuro.
In ogni dittatura personale o di sistema c'era sì l'imposizione di regole e divieti e l'esclusione e la messa all'indice dei dissidenti, ma non mancava, per chi aderisse al regime, la promessa di un guadagno, della risoluzione di problemi, di miglioramento sociale. Era solo per chi accettasse il regime ovviamente, ma c'era.
Persino la UE e l'euro sono partiti così: promettevano grandi benefici economici, il famoso “ lavoreremo un giorno in meno e guadagneremo come se lavorassimo un giorno in più ” di disgustosa memoria per esempio e, nei primissimi anni, hanno montato tutto un castello in cui i soliti pecoroni si sono indebitati pensando che fosse tutto gratis. Poi bastava vedere come il potere d'acquisto fosse istantaneamente dimezzato dall'euro o altri segnali che sono arrivati subito dopo, le 'riforme' (anche prima per la verità: riforma Dini delle pensioni, riforma Treu per il lavoro, privatizzazioni a cura di Marione Draghi ecc...) per capire che fosse una dittatura. Io, che non sono molto sveglio in queste cose, lo dico almeno dal 2006, forse anche da prima.
Io definisco le dittature dei regimi esclusivisti, al contrario della democrazia o di altri modelli teorici che sono, almeno ufficialmente, inclusivisti ossia si rivolgono a tutto il corpo sociale. Una dittatura è esclusivista perché promette dei benefici solo agli aderenti, agli ubbidienti, spesso cercando la soluzione a danno dei dissidenti o comunque separandoli e esponendoli al pubblico ludibrio come vergogna o esempi di disfattismo o insubordinazione o indegnità ecc...
Una dittatura chiede ai suoi sudditi di fare qualcosa per sostenerla e combatte e reprime i dissidenti in quanto fanno qualcosa contro la prassi che il regime ha identificato come quella giusta ed efficace.
Qua la discriminazione nasce non perché hai fatto qualcosa contro la dittatura ma perché non hai fatto qualcosa che dovevi fare, e non lo hai fatto poiché era un tuo diritto: non ti sei faccinato ovvero non hai usato gli emo... ji.
Dunque lo scopo è quello di mettere gli uni contro gli altri, di far odiare le persone, di farle soffrire senza promettere nulla in cambio.
Le religioni minacciavano l'inferno se non ti sottomettevi alle regole, ma ti promettevano il paradiso se invece eri un bravo picciotto.
Qua il faccino non faccina, primo perché non è tale in senso tecnico e poi perché non dà la vita eterna ma, anzi, continui ad ammalarti e puoi contagiarti lo stesso e scade dopo 12, poi 9, poi 6 mesi decisi il giorno prima alla cazzo da peracottari che ricevono l'ordine di dire e fare, ubbidire insomma. E un giorno vi spiego come dei peracottari possano diventare primario o professore di università,
Hai usato il primo faccino? Ci vuole il secondo. Hai fatto il secondo? 'Purtroppissimo' è scaduto e ci vuole il terzo. Hai debitamente scaricato il passi verde? Se non vuoi andare in 'lucchetto chiuso' ci vuole il super passi verde... ah e anche la quarta dose di faccini: eccheccazzo non puoi avere tutto dalla vita!
Poi la variante xyz sarà definita come la fine del vairus ma, per la responsabilità nei confronti di tutto il gregge si dovrà fare qualcosa.
Per esempio: se le scoregge delle vacche inquinano vuoi che non inquinino le tue? Dunque ti ci vorrà il passi verde per fare le scoregge e così via, e quindi il governo sarà allo studio di un multicolor pass per vedere se quando pisci te lo tieni con la destra o con la sinistra ecc...
Tutto sarà un obbligo se no sei bvutto bvutto bvutto e i bambini dell'Africa muoiono di fame e la Madonna piange e Greta rompe i coglioni.
Oh, cazzo fai? Respiri? Ma non sai che aumenti la CO2: tassa sul respiro e attestato che non respiri più del dovuto. E tu che sei un bravo camerata, se vedi qualcuno che respira o scoreggia troppo, non mancherai di segnalarlo alla pubblica autorità. Avrai meritato dei punti qualità sul tuo personale codice di controllo e nessuno ti disturberà, mentre agli altri “ sai il culo che gli facciamo in attesa di riammetterlo, con una tiratina d'orecchie rieducativa, all'interno della società ”? Ossia: se non fai il faccino sei fuori dalla società! Questo è quello che si sente dire! Se squagli nell'acido qualcuno sei un birichino ma fai parte della società. Tanto la pubblica sicurezza è impegnata a controllare se chi sale sugli autobus ha il passi verde.
Ma allora dov'è il paradiso, dov'è il sole dell'avvenire? Dove le mille lire al mese? Dove il tuo osso meritato?
Un'altra cosa davvero inquietante è che il progetto non era come pensavo io, ingenuamente, di rendere le persone non pensanti o totalmente indifferenti, ma di far pensare loro quello che il potere vuole. Senza l'ausilio di promesse appunto ma anche senza il ricorso a teorie o concetti razionali. La propaganda ossessiva dei mezzi di comunicazione, il terrore sparso, l'odio indotto verso chi non si conforma al pensiero unico hanno persuaso le persone (se ancora si possono chiamare così) a pensare esattamente ciò che loro volevano.
A questo punto metto anch'io la mia citazione di Aldous Huxley (tanto l'hanno fatto tutti). É un frammento tratto da “ Ritorno al mondo nuovo ” del 1958.

Ci sarà, in una delle prossime generazioni, un metodo farmacologico per far amare alle persone la loro condizione di servi e quindi produrre dittature, come dire, senza lacrime; una sorta di campo di concentramento indolore per intere società in cui le persone saranno private di fatto delle loro libertà, ma ne saranno piuttosto felici, in quanto verranno sviati dalla volontà di ribellarsi per mezzo della propaganda o del lavaggio del cervello, o del lavaggio del cervello potenziato con metodi farmacologici. E questa sembra essere la rivoluzione
finale ”.

Poi Huxley cita Erich Fromm:

"La nostra società occidentale contemporanea, nonostante il progresso materiale, intellettuale e politico, è sempre meno capace di condurre alla sanità mentale, e tende a minare invece la sicurezza interiore, la felicità, la ragione, la capacità d'amore dell'individuo; tende a trasformarlo in un automa che paga il suo insuccesso di uomo con una sempre più grave infermità mentale, con la disperazione di chi si cela sotto la frenetica corsa al lavoro e al cosiddetto piacere".

Un altro passo di Huxley:

Questi milioni di individui abnormemente normali, che vivono senza gioia in una società a cui, se fossero pienamente uomini, non dovrebbero adattarsi, ancora carezzano l'illusione della individualità ma di fatto sono stati in larga misura disindividualizzati. Il loro conformismo da luogo a qualcosa che somiglia all'uniformità... L'organizzazione (in presenza di masse umane enormi) può anche essere letale. L'eccessiva organizzazione trasforma gli uomini in automi, soffoca lo spirito creativo, toglie ogni possibilità di liberazione...Gli effetti disumanizzanti della superorganizzazione si aggravano, sommandosi agli effetti disumanizzanti della sovrappopolazione ”.

Vedremo come le cose evolveranno. Al momento c'è la grande ammucchiata di tutti i partiti e sarà molto difficile che io torni a votare in futuro: non l'ho fatto per trent'anni, riprenderò a non farlo.
Quello che non perdonerò mai ai partiti e agli uomini politici cui ho prestato attenzione in questi anni è di aver volutamente equivocato la presunta epidemia per non voler opporsi allo scempio giuridico e liberticida e aver favorito l'ascesa della dittatura manifesta: non c'è ragione che tenga a discolparli.
Poi, magari, in futuro ci saranno altri partiti, vedremo. Se il mondo è questo spero di non campare a lungo.
Come disse Flajano “ se son rose, appassiranno... ”.

 

R. P.

posteris memoria mea

renatus in aeternum

 



martedì 2 novembre 2021

Crescete e moltiplicatevi

In questo momento si fa un gran parlare di pensioni fra le riforme imposte dalla dittatura di sistema della Unione Europea, che ha in Italia la sua propaggine nel governo Draghi. Tralascio il fatto che il famoso PNRR non si sa ancora cosa sia né se ci siano i soldi e quanti e come. La buona notizia è che la UE decreterà la fine dell'emergenza pandemica e almeno da quel rispetto ci sarà meno rottura di coglioni (forse).Appunto, prima degli 'aiuti' europei si dovranno fare le RIFORME che è l'unica cosa di cui fotte a questi qui.Pensavo però che tutto il ragionare sulle pensioni: puoi andare in pensione con anta anni e tot contributi ma... e via elucubrando le alternative, non tiene conto (volutamente) di una realtà storica molto più profonda e che però è inevitabile e sta già succedendo da qualche decennio. Tutto il discorso che mi accingo a fare vale se non scoppierà la WW III o se non arriva l'anelato asteroide o non tornano gli Elohim...

 La prendo un po' alla larga. Un sei-otto mila anni fa cominciò quella che è conosciuta come Rivoluzione Agricola. Questo cambiamento portava il vantaggio al pastore, trasformandosi in agricoltore, di avere una maggiore sicurezza di mangiare, una comodità nell'essere sedentario, la possibilità di stimare su quanto prodotto si poteva contare e mettere da parte delle scorte per i tempi duri. Se vi pare che un contadino abbia dei rischi di impresa dovuti alla siccità o altro, non immaginate cosa voglia dire perdere l'intero gregge in poche settimane di aridità o in pochi giorni di malattia epidemica. Allora la terra fu divisa in proprietà e occorsero molti figli per coltivarla. La popolazione aumentò sia in virtù delle migliori condizioni di vita sia per l'aumentata necessità di mano d'opera (perché la pastorizia, la caccia, la raccolta spontanea e tutte le fonti di reddito precedenti non furono abbandonate, naturalmente).Su questa rivoluzione, che non è solo economica, si svilupperà la storia per un lungo periodo che finisce con la Rivoluzione Industriale.Quindi, che cos'è in sintesi la Rivoluzione Industriale? Be' qualcuno si era accorto che dopo la grande pestilenza del XVII secolo la popolazione tornava a aumentare anzi la procreazione era vissuta come atto apotropaico contro il grande nemico che aveva ucciso metà della popolazione. Tutto funzionava perché il 90% della gente viveva di agricoltura. Però poco tempo dopo la terra cominciò a diventare poca per il numero di braccia disponibili. Si decise che questa massa fosse utilizzata per i grandi commerci oceanici, come marinai o soldati, e che occorresse andare a conquistare nuove terre da coltivare, dunque altri soldati e emigranti colonizzatori: nascevano i grandi imperi mercantili.Nei nuovi luoghi della colonizzazione europea c'era grande abbondanza di materie prime spesso non sfruttate dai locali.Dunque: grandi mercati, enorme manodopera, materie prime in quantità inedite uguale costruzione di fabbriche per la produzione industriale di beni di consumo. Voglio dire che non fu lo sviluppo tecnico scientifico a far nascere l'industrialesimo, ma la necessità di risolvere la disoccupazione crescente (o se volete il modo con cui continuare a sfruttarla) dovuto all'aumento della popolazione, questa sì conseguente al miglioramento delle profilassi e delle terapie mediche che abbassarono la mortalità neonatale sempre di più, facendo scoppiare la sovrappopolazione dell'Europa prima e poi via via nel resto del mondo.Teniamo a mente sempre un dato. Quando nascevano i miei genitori (1928 e 1929) c'erano 2 miliardi di abitanti sulla Terra in un secolo si sono quadruplicati: oggi siamo più di 6 miliardi e mezzo e fra dieci anni arriviamo agli 8. Intanto, per la stessa natura dell'industria, il progresso tecnico scientifico è stato velocissimo e oggi le macchine utensili avanzate possono sostituire l'uomo in quasi tutte le attività produttive. E questa tendenza è inarrestabile e ad accelerazione crescente.In una parola: tutti gli esseri umani venuti al mondo per soddisfare le esigenze del lavoro oggi non servono più. Per questo dicevo che il problema delle pensioni è, a livello generale, un falso problema. Il vero problema è capire che ruolo avrà il lavoro nella società futura, nella prossima rivoluzione. E cosa farne della sovrabbondanza della popolazione in quasi tutti gli stati di tutti i continenti.Alcuni pensano che la soluzione sia la riduzione della popolazione mondiale a un decimo. Una specie di ritorno al passato, diciamo. L'idea potrebbe anche essere giusta in teoria: dipende con quali mezzi si possa ottenere questo risultato e in quanto tempo. Se si accettano forme di diminuzione della fertilità indotta con mezzi ritenuti rispettosi della dignità umana e in tempi tali che il singolo non se ne accorga, potendo vivere la sua vita completamente, allora la si potrebbe anche considerare un'opzione. Ma se le modalità non sono queste? Allora no ovviamente. Dunque una soluzione umana nei modi richiederebbe tempi lunghi anche se non lunghissimi.Ovviamente di mezzo ci sono tutte le considerazioni etiche, religiose, storiche, culturali, sociali ecc... che non sto a ripetere perché notissime e banali.Allora diciamo che vinceranno i buoni e si deciderà di ridurre la popolazione umana con metodi umani e in tempi adatti (almeno un secolo o due diciamo) oppure che si cercherà di abbassare progressivamente il numero degli uomini per esempio con lo sviluppo. C'è una legge economica (indice di Gini) che dimostra come laddove ci sia sviluppo si ha la tendenza a ridurre il numero di figli.Diciamolo chiaramente. Non c'è nessun diritto di essere concepiti e quindi di venire al mondo (anche perché non esiste il soggetto fruente del diritto) ma c'è il diritto di vivere, una volta nati, una vita almeno umana, cioè giusta e dignitosa.Allora agli inizi della prossima rivoluzione, già in atto, abbiamo ancora un po' di tempo in cui dobbiamo chiederci cosa fare degli uomini esistenti. Anche nell'ipotesi che vadano bene tutti questi miliardi di persone che non sanno cosa fare e non si sa cosa fargli fare, dato che ci sono qualcosa bisognerà inventarsi. 

Quale sono le ipotesi su questo presupposto caso di non necessità della stragrande maggioranza degli uomini? Fino a oggi i sistemi economici e sociali erano basati o sul lavoro o sulla vendita. Nei sistemi capitalistici era necessario che tutti lavorassero per produrre beni sempre a minor costo, grazie all'innovazione tecnologica, e che il profitto derivato dalla vendita fosse distribuito alla popolazione, anche attraverso forme di assistenzialismo ma soprattutto grazie all'aumento del welfare, affinché tutti fossero consumatori e il ciclo si chiudesse e si autoalimentasse. Nei sistemi collettivisti era necessaria la piena occupazione sia per la produzione dei beni di necessità sia per motivi ideologici. Nel sistema attuale il costo della produzione dei beni è abbassato dall'innovazione tecnologica e dal conflitto al ribasso nel mercato del lavoro, ma i beni al consumo non costano di meno e i redditi si sono contratti in modo a volte drammatico. Dunque da un lato c'è una produzione che ottiene il profitto dalle minori spese più che dall'aumento della capacità di acquisto, dall'altro la possibilità di ottenere quei beni o servizi dipende dal debito contratto dal consumatore, che però diviene sempre più povero. Alla fine dovrà cedere ai soggetti più forti le sue ricchezze. Sembra evidente che a un certo punto chi sta guadagnando molto da questo sistema però regnerà su una massa di miserabili. E chi gli comprerà i prodotti? Se questo sistema è un artificio che deve durare finché permette di fare grandi profitti a un certo punto cadrà, accontentandosi di aver ripreso il reddito distribuito nei decenni del secolo scorso. E tutto ripartirà per un nuovo ciclo. Altrimenti è chiaro che lo scopo è quello del dominio politico, ma ci si chiede che senso ha voler regnare su macerie e sugli sventurati che le abiteranno. Di questo ho già parlato nel post precedente.Se lo scopo è quello di vendere occorre che i consumatori siano molti e abbiano il necessario livello economico per acquistare, ma ci si chiede in che modo possano avere il denaro indispensabile per poter consumare visto che non c'è più bisogno di loro per produrre. Spostare l'occupazione su attività non profittevoli non può avvenire spontaneamente ma con un imponente ingresso dello stato, cercare di farle diventare redditizie privatizzandole farebbe molto più male che bene, lo abbiamo già visto.Oppure bisognerà pensare a un lavoro svincolato dal meccanismo vendita-profitto o addirittura la produzione del reddito sarà sostituita dalla produzione dei beni necessari (anche non strettamente necessari o per attività come la ricerca o l'arte o la cultura) da parte di macchine o automi, che saranno fruibili dalle persone in base ai loro bisogni e per semplice richiesta.Insomma occorrerà insegnare alla gente a vivere senza lavorare e senza abbrutirsi fino ad arrivare a un numero di abitanti del pianeta che si dedicheranno alle occupazioni più elevate e per passione.Ma questo porta fuori dalle logiche intrinseche del capitalismo e dell'industrialesimo anche socialista.Del resto un'economia tutta virtuale non mi pare abbia senso perché se non posso mostrare di essere più ricco di un altro, dato che ciò non ha senso materiale ma solo immateriale, quello che una volta si diceva spirituale, che senso ha arricchirsi. E poi in che modo? Possedendo una materia prima e guerreggiando per mantenerla o rubarla a un altro. Ma questo richiederebbe masse di uomini che combattono e dunque perché ridurre la popolazione umana? E poi sai che sugo essere quello che vince o perde le guerre per non farsi fregare la ciccia. Fra l'altro anch'esse si potrebbero combattere con macchine e automi che costerebbero meno e avrebbero meno problemi di gestione. Insomma sembra che chi ha in mente questi scenari sia un essere umano che anela a essere infelice, peraltro dovendo passare prima per l'infelicità altrui. Gira roba pesante... Più realisticamente, a lungo termine, sarà necessario passare a un'altra logica sociale prima e poi economica. Senza dover tornare al medioevo per poter far lavorare gli uomini in più e senza sterminarli, senza neanche sapere come peraltro. Ma non faccio ipotesi, primo perché non è il mio mestiere e secondo perché apparirebbero molto idealiste. Mi premeva sottolineare che il problema vero è quello del fatto, lo ripeto, che tutti gli uomini al mondo non servono più per produrre ciò che serve per vivere. Dunque il problema del futuro non è quello delle pensioni ma se ci sarà ancora il lavoro, notando che sia il capitalismo più sostenibile e umano sia quello dell'onnipotenza folle e autodistruttiva sia il comunismo continuano a vedere nel lavoro l'elemento fondamentale della società e dell'economia. 

 

R.P.

Posteris memoria mea

renatus in aeternum

giovedì 21 ottobre 2021

L'apprendista stregone - gira roba pesante...

In verità non so perché stia scrivendo questo post. Credo che ormai non ci sia più speranza per il mondo, che ciò che è stato per decenni programmato stia per compiersi, anzi si sia già compiuto. L'umanità è in mano di una elite di psicopatici che vuole la sua denigrazione. Questi esseri sono il risultato di una selezione capillare e durata appunto decenni e che li ha portati oggi a essere i decisori supremi del destino dell'umanità.

Apro una digressione che sembrerà pazzia, ma è ciò che alla fine sono addivenuto a credere il vero motivo dell'assurda situazione, sadica e sociopatica, in cui ci stiamo dibattendo e nella quale verosimilmente moriremo a stento, per citare De André.

Durante tutta la storia l'umanità ha sempre fatto uso di droghe, sostanze di vario tipo, con differenti effetti e per vari motivi. Una caratteristica la droga ha sempre avuto: l'uso da parte di tutti o quasi i componenti della società.

Venendo ai tempi nostri, la prima sostanza stupefacente d'uso diffuso è stato l'oppio. Esistevano altre sostanze come l'assenzio, la 'droga degli artisti', ma una gran massa della popolazione fumava l'oppio.

Coi progressi della scienza dal lattice del papavero si sono ricavate delle sostanze sintetizzate per uso medico. Per esempio l'eroina all'inizio del XX secolo era comunemente venduta come analgesico, contro il mal di testa o i dolori mestruali. La prima ricetta della Coca Cola conteneva l'estratto della coca ed era consigliato come analgesico contro il mal di testa e le 'gnagnere' femminili che erano sindromi para-depressive.L'eroina è stata usata sulle truppe che combattevano nelle trincee per convincerli a uscire e farsi mitragliare allegramente.Dopo un po' era inevitabile accorgersi che l'uso dell'eroina portava l'assuefazione e la perdita della coscienza discriminante, inducendo atteggiamenti incompatibili con la normale vita quotidiana. Insomma era un farmaco troppo forte che a certe dosi o a un elevato numero di somministrazioni faceva sballare. Così fu proibito il commercio e rimase come farmaco antidolorifico sostituito poi con la morfina. Idem per la Coca che divenne la bevanda d'oggi. Però nacque la cocaina, sostanza euforizzante e energizzante.L'eroina fu usata dai corpi speciali nazisti per reprimere ogni incertezza a compiere certe azioni e a far scomparire il senso di colpa, inducendo a lungo andare la perdita dell'empatia umana. L'eroina divenne così una specie di droga di appartenenza il cui uso era necessario per agire senza scrupoli e dall'altro, in un ciclo perverso, la causa per cui si compivano certi atti e si acquisiva una sorta di superiorità morale che consisteva nella perdita di ogni morale, condizione per appartenere a quel gruppo di eletti.L'eroina ha però dei difetti in questo senso: induce assuefazione e perdita di controllo in caso di crisi d'astinenza e a grandi dosi manda al creatore. Dunque può essere solo una droga d'elite, svolgendo in tal caso un'utile azione di selezione del personale non sufficientemente addestrato all'uso.

Veniamo ancora più vicino a noi. Funghi e acidi sono stati la droga degli anni '60, sulla scia delle sostanze 'coadiuvanti' della meditazione e del viaggio interdimensionale. L'eroina è stata la droga degli anni '70, lo scopo era in fondo ancora quello del 'bere per dimenticare' tanto per capirsi. L'uso si fece più diffuso anche se non coinvolse l'intera società.

Negli anni '80 avvenne un fatto sociale di notevole portata: l'uso di droga, cocaina soprattutto, diventò molto più diffuso delle droghe precedenti (a parte il caso della cannabis che è un ever green, ma i cui effetti non sono paragonabili a meno che non ti fumi l'intera piantagione). La cocaina divenne di uso comune e, dato il costo, la droga dei ricchi e dei 'vincenti'. Il motivo era di avere più energia e riserve per godersi la vita: lavoro, non dormo, scopo come un riccio ecc... senza sosta. Ma la cocaina costava troppo, poteva diffondersi ma non poteva essere la droga di tutti. È vero che si poteva consumarla e il giorno dopo con un caffè e una doccia nessuno si sarebbe immaginato di avere di fronte un aspirapolvere umano (anche se quelli che si toccavano continuamente il naso o tiravano sempre su da una sola narice si tradivano).Ora, i profitti del traffico di stupefacenti sono enormi e dunque ampliare il bacino d'utenza è fondamentale. Negli anni '90 le 'migliori' menti si applicarono nel sintetizzare droghe di vario tipo e effetto a prezzi concorrenziali. Una toppata clamorosa la presero, ma solo all'inizio, col crack immaginando che ci fosse richiesta di una sostanza ottundente per superare la durezza del vivere (cit.) ma il crack rendeva il consumatore uno zombie e dunque mancava di una delle connotazioni della droga di massa: non far capire che ti fai. E siccome il crack ti riduceva a un morto vivente, per breve tempo finché ti uccideva, fu accantonato come 'droga da negri'. Però era economico, anche perché non si sapeva mai con sicurezza che cosa ci fosse dentro.Poi cominciò il magico mondo delle pillole colorate: a buon mercato, facili da reperire, con effetti diversi e per ogni esigenza ed evenienza, creative perché si possono abbinare in fra d'esse o con le droghe canoniche, che il loro mercato vintage lo hanno sempre.Insomma: missione compiuta: tutti si fanno, la roba costa poco e tanta gente ci campa la famiglia. Il giorno dopo, caffè e doccia e via al lavoro, in Università, a 'pisciare il cane' o a fare la spesa (magari veg).

E qui comincia la parte ipotetica ma che mi sono convinto a considerare la causa scatenante di quello che abbiamo sotto gli occhi tutti i maledetti giorni in cui riapriamo ancora i medesimi.

Una volta diffuso l'uso di sostanze stupefacenti a livello di massa, occorreva rimbambire la gente perché prima o poi l'uso di droghe finisce e diminuisce, sia per problemi di salute a esempio o perché si hanno dei figli ecc... I metodi di rimbambimento sono molti e indotti dalla pubblicità o da personaggi famosi: non è un caso che in questi anni sia nata la professione dell'influencer. Ho già parlato del telefonino che è un ingrediente fondamentale per la bollitura del cerebro. Dirò poi ancora una cosa sul vero carattere della nostra società più avanti che c'entra con questa considerazione ma adesso voglio continuare a seguire la linea della droga.Ottenuto l'ottundimento delle persone a qualcuno è venuta in mente l'idea più conseguente: io non voglio far parte della massa ottusa, voglio controllarla e sfruttarla.Allora è stata sintetizzata, a mio parere, una droga di appartenenza di questa elite di dominatori. Una sostanza che si può assumere per lunghi periodi e che provochi il senso di superiorità nei confronti degli altri, che faccia puntare allo scopo di essere superiori a questi subumani. Una droga che provochi assuefazione in modo da non poterne più fare a meno e che abbia un effetto cumulativo sulla psiche: più se ne assume più ci si convince di essere di una specie superiore che abbia tutto il diritto di opprimere e non abbia nessuna remora nel far soffrire, anzi la visione della sofferenza è la prova che tutto il meccanismo sta funzionando.

Io non conosco questa droga degli eletti ma sono certo che esiste.

Perché sono arrivato a pensare a una droga d'appartenenza d'elite? Perché altri sistemi, come il denaro, la violenza, il dominio sono già stati usati nella storia ed erano bastevoli per definire, giuridicamente o no, l'elite ma in qualche modo avevano innescato un processo immunitario nel resto della popolazione che aveva reso sempre più difficile mantenere chiusa l'elite e farla funzionare.

In secondo luogo perché la ricerca del guadagno smodato non solo crea il problema di come dimostrare che quello è un fine per ottenere lo scopo della supremazia, ma anzi può essere letto come chiaro sintomo dell'arretratezza culturale e della scarsa intelligenza degli elitari, una specie di vecchio metodo che continua perché non se ne trova uno migliore oppure perché siamo ancora in una fase in cui può funzionare.

Lo scopo non è dunque il denaro: ne hanno già fin troppo da non sapere cosa farne per volerne di più, eppure lo vogliono. Non è il potere: ne hanno già fin troppo per controllare le più alte istituzioni pubbliche, eppure hanno bisogno di creare dittature.

Hanno un sistema economico contraddittorio: da un lato vogliono impoverirci dall'altro una persona ragionevole si domanderebbe che senso ha dominare sulle macerie e su disperati. Sempre ammesso che sia un sistema sostenibile e non imploda catastroficamente.Il generale rincoglionimento della gente è utile per selezionare gli adepti: quelli che erano già inclini a manifestare segni di onnipotenza sono reclutabili come elite, quelli più frustrati adatti a svolgere compiti fideistici e di manovalanza.Il vero scopo che hanno è quindi il differenziarsi dai comuni esseri umani collocandosi in un gruppo di eletti e solo dopo il dominio, il guadagno o che altro. A questo proposito vengo alla considerazione che ho annunciato sopra.  

Spesso si sente dire che la nostra è una società materialistica, dove appunto contano i soldi o il possesso di cose o la facoltà di fare e decidere, il cui difetto sta nell'assenza di ideali, morale, religiosità ecc... Mi sembra esattamente l'opposto. Il metodo usato è proprio quello di rendere teorico tutto, di portare alla prevalenza dell'idea sulla realtà, della parola su ogni altra cosa. Ovvero non esistono più oggetti, luoghi, sensazioni reali ma esistono solo quelle parole che esprimono un determinato senso, spesso sfasato dal vero significato, che esiste solo quando la parola è stata pronunciata. Dovremmo pertanto definire questa società come magico-religiosa anzi, vistone l'aspetto e gli effetti, occultistica.

Tutto quello che per la storia aveva senso, cambiando forma nei secoli e nei luoghi, si è decretato che non esista più, al suo posto varrà, col senso neolinguistico elitario e strettamente per il periodo in cui essa sarà pronunciata, la parola d'ordine dell'appartenenza che è poi allo stesso tempo affermazione di superiorità, poiché la si possiede, e la parola d'ordine dell'asservimento e dell'accettazione, del riconoscimento volontario della propria minorità, poiché la si accetta e condivide.

Dunque una realtà di parole, che esiste finché queste parole hanno quel senso che viene loro attribuito e sono ripetute compulsivamente e incoscientemente e spesso inconsciamente.Questo è il metodo usato: il linguaggio (arbitrario peraltro) prevaricante sulla realtà dei fatti, su ciò che ci appare e che possiamo considerare col buon senso, detto anche logica.

Naturalmente questo è presentato in prima istanza come nuovo modo di esprimere la storia, determinato dalla modernità e dal progresso della scienza, la sorta di 'mondo nuovo' o 'nuova umanità' espressione in passato per la fiducia nel progresso. Si gioca un po' su questo equivoco e poi si va al sodo sostituendo manu militari (ove per militare si ha da intendere il jihadista dell'elite) la realtà con le parole d'ordine. Attenzione, non con quella che oggi va di moda chiamare narrazione, poiché questa necessiterebbe di una logica minimale e di una certa continuità. Invece uno dei simboli della comunicazione di oggi è la frammentazione continua e ininterrotta come ricapitolazione del Tutto. Ma questo l'ho già detto in un altro post anche se non mi ricordo più dove.

Lascio a chi legge, se legge, esempi e analogie con le strategie del passato storico perché oggi è un processo del tutto nuovo mai avvenuto nella storia della presente umanità.

Però, c'è un però: l'uso continuato di una sostanza psicotropa non può passare del tutto inosservato... Dei gesti, delle espressioni del viso o verbali, la comparsa di problemi fisici ecc... possono far capire.Allora la svolta diventa quella di modificare la percezione estetica in modo da occultare questi segni il più possibile e, se possibile, farli apparire come quanto di più giusto e naturale. L'estetica deforme o amorfa come linguaggio non razionale e subliminale da sostituire a quello discorsivo o analitico.Questa transizione al deforme, all'inesistente, alla confusione, all'effimero si può definire satanica a buon diritto, anche se io non credo che Satana esista o meglio, come tutte gli esseri disincarnati, esiste nella misura in cui i fedeli gli danno forza, ma non credo che gli elitari, generali o manovalanza siano tutti consapevoli di questo, per me sono solo malvagi, confusi, stupidi e drogati.

Quindi quando sentite delle frasi senza logica o l'esaltazione della alogicità o sono proposte e propalate abnormità in ambito percettivo, estetico e artistico o rappresentativo, insomma cazzate disumane, dette da qualcuno di questi eletti, ripetete con me: “ Gira roba pesante! ”.

  

R.P.

Posteris memoria mea

renatus in aeternum



giovedì 7 ottobre 2021

Un consiglio da amico

Mi sono riletto i cinque post intitolati “ Principia architectonica ” e devo dire che li ho trovati ben fatti, comprensibili e con dei suggerimenti utili e fondati per capirci un po' di più di architettura. Però vedo che pochi li leggono e quasi mai tutti e cinque, ma se sono cinque c'è un motivo.

Altri post in cui dico cose più difficili sull'architettura sono invece molto frequentati, cosa che è sorprendente poiché se non si sanno in modo sicuro i principia non credo si possano comprendere veramente.

È proprio vero che più si fanno sforzi per far intendere sul serio le cose meno attenzione si ottiene. Se si fa divulgazione a la carte invece si va a gonfie vele.

Boh, problemi vostri.

C'è qui però un mio amico che vuole dirvi la sua.


Che fate? Gli date retta?

È vero che si può vivere senza sapere niente di architettura o astrofisica e, del resto, viviamo anche senza sapere molto di agricoltura che è l'unica cosa indispensabile per vivere, però...

R.P.

venerdì 10 settembre 2021

Euro, eurò, evrò, öro, oiro, iuro, virus

Ho detto più volte che non voglio parlare dell'epidemia, perché tanto è inutile, e non lo farò nemmeno stavolta.Voglio solo far notare alcune analogie fra l'epidemia e i bei tempi quando il nostro problema era l'euro e l'Unione Europea.

Nel titolo sono citate le pronunce italiana, francese, greca, olandese, tedesca, inglese della 'moneta unica'.

In questi giorni in Italia si sta riconvertendo in legge il decreto del famigerato Green Pass. Cosa questa misura stia provocando nei paesi che l'adottano è sotto gli occhi di tutti e non c'è bisogno che io aggiunga altro.

Devo confessare che durante questa fase 'pandemica' la cosa che mi ha davvero atterrato non è stata la malattia o le assurde misure pseudo-profilattiche che sono state adottate e che non sto a riassumere. 

No, quello che mi ha davvero afflitto e sconsolato è stata la assoluta permeabilità della gente a farsi rincoglionire, la mancanza totale di capacità discriminatoria, la fiducia cieca in volgari imbonitori sulla cui competenza si possono avanzare fondati dubbi. Gente anche istruita, informata, ben inserita nella società, persone per bene e di buon senso insomma, che ciò non ostante hanno avuto il cervello bollito dalla continua propaganda terrorizzante e con una facilità disarmante.

Perciò dico che è inutile parlare dell'epidemia: bisogna lasciar fare al tempo. Faccio un esempio. 

Qualche tempo fa è uscita la notizia che in uno degli Emirati Arabi avevano immesso nell'atmosfera un composto chimico contenente metalli e altre cose per provocare la pioggia. Hanno sbagliato le dosi e si sono verificate delle spaventose inondazioni, ancora più distruttive poiché in quei Paesi non esiste nemmeno la più debole difesa contro le piogge eccessive, per ovvi e comprensibili motivi. Be' si può dire che le notizie su queste attività per modificare il clima sono state sdoganate e spero nessuno mi darà più del pazzo se dico che ci sono strane scie nel cielo che fanno venire o sparire le nuvole. 

Dunque lasciamo perdere il virus o vaires o birus o viires che dir si voglia. Ah manca il giapponese: viressü.

Ho notato che gli argomenti che i cosiddetti virologi affermano per propalare la campagna vaccinale, per arrivare all'obbiettivo politico dell'obbligo vaccinale come fonte di ogni discriminazione sociale e annichilamento di ogni regola giuridica razionale, sono molto simili agli argomenti che erano espressi per sostenere la moneta unica europea o l'UE: cioè balle, menzogne spudorate, cazzate disumane, eliminazione di ogni nesso logico e perfino del buon senso comune.Questo induceva nella gente delle convinzioni non solo inesistenti o impossibili, come a esempio: “ L'Europa ci ha dato settant'anni di pace “ o “L'euro ci ha protetti ” o ancora “ Ogni bambino che nasce ha millemila euro di debito sulla schiena ” ecc... anche se la più divertente rimane questa: “ Eh, l'euro è comodo: vai in Francia e non ti tocca cambiare! ”. In Francia no, ma in Svizzera sì però. Ah Signur...

Dunque le persone sono sempre state, in fondo, dei pecoroni che ringraziano il pastore che è quello che li nutre quanto vuole, li tiene chiuse nel recinto e alla fine li scanna.

Mi illudevo che sulla salute ci sarebbe stata più attenzione che su temi economici e politici troppo 'tecnici'. Il rendermi conto di quanto sia stato facile portare la gente a pensare una certa cosa e a farla agire di conseguenza, è stato un duro colpo alla mia fiducia nell'essere umano. Perché poi non si trattava e non si tratta di credere, obbedire e combattere per cause alte, o profonde, o inafferrabili, come a esempio le religioni, le ideologie, la gloria ecc... Ma appunto sulla reale comodità del non cambiare valuta o di verificare se il composto chimico a RNA (virus) fosse davvero così pericoloso come strombazzavano. 

Le persone non hanno mai avuto dubbi: hanno creduto alla storia come gliel'hanno raccontata, nel primo caso e nel secondo. Col risultato che oggi non siamo ancora usciti dalla crisi economica dopo più di dieci anni e forse non usciremo più da quella democratica o della libertà.

In effetti mi sono convinto che come dal punto di vista economico o politico l'analisi della UE e della sua moneta fosse in fondo banale e poco interessante per gli addetti ai lavori, se si conoscevano le basi della propria materia, così dal rispetto della scienza medica questa epidemia sia sostanzialmente uguale a ogni altra e banale al limite della noia. La mortalità è poca, le cure ci sono, nel frattempo è divenuta endemica, coi vaccini hanno prodotto le varianti che sono meno pericolose come in ogni fottutissimo virus. Le mascherine non servono a un cazzo, ma sono simbolo degli scopi sociali che il bacillo deve ottenere, infatti si torna a parlare del burka e adesso i Talebani sono improvvisamente diventati delle brave persone ecc...

Dunque se non si metterà fine alla rappresentazione che viene fatta, quella che va di moda chiamare narrazione, dell'epidemia o, prima ancora, dell'euro o della UE e di quello che sarà il prossimo pascolo futuro delle pecore, coi sofismi e i tecnicismi si continuerà ad alimentare l'inganno. Come si fa a distruggere l'inganno? Con la verità e la coltivazione della capacità critica. 

Credo sia il concetto che ho ripetuto più spesso nei miei post e nelle mie poesie. Anche qui: che noia!

 

R.P.

posteris memoria mea

renatus in aeternum






mercoledì 1 settembre 2021

Giacometto

“ Indubbiamente un'anima nobile non crederà mai di non poter essere libera. E tuttavia chi mai è veramente libero in questo inferno chiamato mondo? Nessuno. Solo il filosofo può esserlo, ma attraverso sacrifici che forse non valgono quel fantasma che si chiama libertà ”.

Giacomo Casanova.

“ Storia della mia vita ”, volume III, capitolo XIII.

 

R.P.

Posteris memoria mea

Renatus in aeternum

 

domenica 15 agosto 2021

Neri, negri, di colore, colorati, scuretti, afroqualcosa e Homo Sapiens

Io sono un sempliciotto, lo sapete, e qualche tempo fa m'era venuta la curiosità di sapere quanti neri ci fossero al mondo o sia la loro percentuale sul totale. Avevo trovato i dati su Wikipedia e su altri siti. Prima di scrivere questo post ho provato di nuovo per sicurezza, ma non c'è più disponibilità del dato e Wikipedia dice che non esistono razze, o meglio ne esiste una sola: lo Homo Sapiens. Io sapevo che Homo Sapiens è una specie umana, l'unica oggi esistente, e non una razza, ma si vede che non sono aggiornato... Peraltro sempre Wiki riporta alla voce Homo Sapiens l'appellativo di specie. Mah...Comunque i neri sono più o meno il 10% della popolazione mondiale, stessa percentuale, more or less, negli USA. Non so se la cifra si riferisse ai negroidi o ai negridi, ma non fa molta differenza. Attenzione perché per appartenere alla razza negroide non basta avere la pelle scura, ma tutta una serie di proporzioni e tratti somatici tipici. Per esempio gli Etiopici non appartengono alla razza nera perché non hanno i tratti tipici dei neri.Quindi solo uno su dieci è nero fra gli uomini. In generale nel mondo e nel paese non africano dove sembra, ma appunto non è, ci sia una percentuale elevatissima di persone dalla pelle nera.Allora perché in ogni telefilm, film, pubblicità e televisione ci sono sempre gruppi con due o tre o più neri? Naturalmente non sto parlando dello sport o della musica dove l'abbondanza di neri c'è sempre stata, ma di qualsiasi mestiere o gruppo generico. E parlo dell'Italia in particolare dove la percentuale è di sicuro molto minore, ma non c'è film o pubblicità in cui non ci piazzino, il più delle volte a caso, almeno un nero.Uno potrebbe dire: perché l'ideologia capitalistica vede come società ideale quella americana: multiculturale, multietnica ecc... ma non è così perché la storia americana è tutt'affatto diversa da quella degli stati europei o asiatici. Ah, lo sapevate che la maggior parte degli Americani statunitensi è di origine germanica? Chi se lo fosse mai creso! O no...Poi fa decisamente ridere prendere la società americana come esempio di convivenza pacifica fra individui di razza o in generale di appartenenza diversa No, il fatto è che ci vogliono abituare a pensare che in futuro il mondo sarà popolato da neri e che la loro sarà la cultura del globo, di conseguenza dobbiamo allenarci duramente a disprezzare la nostra razza bianca e la nostra cultura europea. La cosa fra l'altro è improbabile perché se le cose continuano ad andare così la maggioranza del mondo sarà asiatica, lo è già. Ma i 'gialli' sono troppo simili ai bianchi che loro chiamano i 'rossi' e non danno l'idea di una bella società colorata, allegra, dedita al divertimento, stupida, ubbidiente e docile come una piena di colored variamente mixati. E poi come li convinci i Cinesi o i Giapponesi a rinunciare alla loro cultura?Eh sì, perché poi questi neri del futuro sono sempre presentati, nelle immagini di legittimazione, come dei bianchi un po' scuretti, non il classico negrone ' grande, grosso e nero come l'asso di picche' perché costui incute sempre un po' di timore e diffidenza, e appaiono vestiti come ormai non si vestono più nemmeno i bianchi (purtroppo) e con lavori da bianco, nella misura in cui però i bianchi si dedicano ormai alle professioni più legate all'intelligenza o alla sagacia: scienza, finanza, libera professione ecc... Loro sono poliziotti, infermieri, modelli oltreché appunto sportivi e musicisti. Bravi negri che hanno imparato come si vive civilmente e dimostrano di essere mediamente intelligenti (e perché non lo dovrebbero essere?)Allora, chi sono i razzisti? Chi sono i multiculturalisti? I multietnici? 'I buoni' pluralisti e ecologisti (ma sì che va sempre bene)?Qui comincerebbe la questione Kalergi (che voleva un'unica razza di meticci, senza patria né cultura propria, perfetti servitori delle elites dominanti) o le accuse di razzismo verso chi vede nel mondo 'colorato' l'eliminazione delle specificità culturale di ogni razza, etnia e popolo.Ma non mi va di perdere tempo né con l'una né con l'altra delle perverse ideologie.E poi se volete un mondo colorato guardate i grandi capolavori della pittura occidentale lì è pieno di colori.


 

R.P.

Posteris memoria mea

Renatus in aeternum

 

mercoledì 4 agosto 2021

La censura vien di notte...

 Ho ricevuto una censura per questo video pubblicato su You Tube quasi tre anni fa.

 


 Questo è il commento che ho messo sotto il video in questione e che riporto qui perché da YT me lo faranno sparire.

" Questo video è stato censurato, dopo quasi tre anni dalla sua pubblicazione, perché a detta del direttorio della Community di You Tube avrebbe contenuti non adatti a un pubblico di minore età senza per altro specificare quali. Le immagini in questione potrebbero essere o una foto con elaborazione artistica di una ragazza che si pettina allo specchio dello studio Theda and Emerson Hall, studio così di pornografi che hanno persino fatto, con la loro tecnica di elaborazione, un ritratto di Doris Day o, in alternativa, una foto di Enzo Nocera del 1970 che ritrae una bambina vestitissima che spegne una candela per la festa di Santa Lucia in Svezia (ma non è una questione di copyright). Tenete presente che quando si carica un video si deve specificare se ha contenuti per minori e io nelle mie due playlist ho sempre dichiarato di non fare video diretti ai minori. Vabbe' che si considerano bambini fino a 18 anni (?!) ma forse a un diciassettenne la musica di Benny Goodman può interessare.

Va da sé che le continue proposte di compilation di musica con in miniatura ragazze in tanga con culo e tette, peraltro rifatti e photoshoppati, in bella vista non sono per il Direttorio allusioni sessuali esplicite, no...

Insomma dopo la censura al blog, dove fra l'altro, se siete minorenni o non avete l'account YT, potete trovare il video, ho anche la medaglia della censura di quel luogo di pluralismo democratico che è You Tube.

Spero che qualcuno riesca a leggere questo commento prima che me lo facciano sparire ".

 

 R.P. 

posteris memoria mea.


sabato 31 luglio 2021

Dei diritti e delle pene (future)

 L'articolo 1 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo recita:

Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. … ”.

La libertà è in ultima analisi autodeterminazione, consapevoli della propria dignità e dei propri diritti.

L'articolo 7 sancisce l'uguaglianza di fronte alla legge e il diritto a non subire discriminazioni.

Tutti sono eguali dinanzi alla legge e hanno diritto, senza alcuna discriminazione, ad una eguale tutela da parte della legge. Tutti hanno diritto ad una eguale tutela contro ogni discriminazione che violi la presente Dichiarazione come contro qualsiasi incitamento a tale discriminazione ”.

L'articolo 29, al comma 2, precisa che le limitazioni a cui può essere sottoposto nella sua libertà un uomo devono essere stabilite per legge (quella che si chiama riserva assoluta di legge) e devono avere lo scopo di tutelare la libertà altrui e non servire per limitare quella dell'individuo.

Nell'esercizio dei suoi diritti e delle sue libertà, ognuno deve essere sottoposto soltanto a quelle limitazioni che sono stabilite dalla legge per assicurare il riconoscimento e il rispetto dei diritti e delle libertà degli altri e per soddisfare le giuste esigenze della morale, dell'ordine pubblico e del benessere generale in una società democratica ”.

Passando alla nostra Costituzione della Repubblica Italiana, che all'articolo 10 afferma di conformarsi al diritto internazionale riconosciuto:

L’ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute ”.

Poi troviamo i seguenti articoli:

Articolo 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali ”.

Ogni cittadino è uguale di fronte alla legge senza alcuna distinzione, fra le altre, di condizioni personali e sociali di ogni tipo.

Articolo 13 “ La libertà` personale e` inviolabile. Non e` ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, ne´ qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell’autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge. In casi eccezionali di necessità ed urgenza, indicati tassativamente dalla legge, l’autorità di pubblica sicurezza può adottare provvedimenti provvisori, che devono essere comunicati entro quarantotto ore all’autorità giudiziaria e, se questa non li convalida nelle successive quarantotto ore, si intendono revocati e restano privi di ogni effetto ”.

Dunque la restrizione della libertà personale può essere confermata solo dall'autorità giudiziaria entro due giorni, oltre tale tempo decade ogni atto amministrativo o di pubblica sicurezza.

Articolo 32 “ La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.

Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana ”.

Il trattamento sanitario necessita della riserva assoluta di legge che in nessun caso può violare i limiti della dignità umana, ossia privare di diritti e creare discriminazioni.

Mi sono limitato a confrontare solo il documento sull'affermazione più generale della libertà e dei diritti dell'individuo con quelli della nostra Carta costituzionale.

A ognuno le conclusioni che l'attuale situazione italiana può suggerire nel caso specifico della presunta emergenza sanitaria e soprattutto in quella deriva futuribile e definitivamente politica che è molto più pericolosa.

Come ho detto dell'epidemia non parlo perché tanto è inutile, ma in questi momenti devo lasciare la mia testimonianza di verità.

  

R.P.

Posteris memoria mea

Renatus in aeternum




domenica 18 luglio 2021

Vedute, panorami e cartoline. La linea di gronda a volo d'uccello.

Mi sono imbattuto in questa cartolina con un paesaggio di Milano dell'ottocento e mi è venuta voglia di dire una cosa per la quale ho preso del pazzo, veramente.


È una veduta di porta Ticinese, di cui peraltro non ho idea da dove abbiano potuto prenderla così in alto, forse una una ruota panoramica.Si vede la porta del 1814 di Luigi Cagnola (1762-1833) con i caselli daziari, si scorge un po' della Darsena che allora scorreva sotto la porta, si vede la cupola di San Lorenzo Maggiore (V sec, d.c., cupola attuale Martino Bassi 1573) e il Campanile di Sant'Eustorgio (dal IV sec. d.c.), il Duomo (nella forma attuale dal 1386) sullo sfondo e altri campanili che non si è in grado di riconoscere, in fondo le Alpi. Non so le cime perché non sono un esperto montanaro, da Porta Venezia (che è la mia porta) si vedono la Grigna, la Grignetta e il Resegone di manzoniana memoria. La Porta Ticinese, detta anche porta Cicca, dallo spagnolo chica o sia ragazza, è a sud di Milano dunque la veduta è quasi esattamente da sud a nord.Ma quello che voglio dire non ha a che fare coi monumenti, ma col resto del costruito.Si vede che tutti i palazzi e gli edifici sono in massima parte di tre piani e son rare le eccezioni. Dunque, anche in un paesaggio del tutto pianeggiante, come è il caso di Milano, la veduta risulta piacevole perché i monumenti risaltano sull'edificato comune. Questa considerazione vale per tutte le città, prescindendo da presenze naturali o caratteristiche (a Milano era pieno di Navigli e vie d'acqua che oggi sono quasi del tutto scomparse). Concentriamoci quindi sul costruito.

Guardate ora questa veduta di Milano contemporanea.



Questa è presa invece da nord verso sud. Non ho voluto metterne una dei nuovi grattacieli (da cui probabilmente questa è stata ripresa) perché la ben nota “orripilanza” di questi avrebbe sviato il discorso.

Si vede che gli edifici sono di sei, otto o più piani, raggiungendo un'altezza di gronda tale per cui i monumenti si intravvedono appena o sembrano comparire timidamente.Si scorge appena la cupola della Galleria Vittorio Emanuele, è quasi invisibile il tiburio di San Fedele, il Duomo appare a brandelli e la stessa Guglia Maggiore con la Madonnina deve competere con la Torre Velasca, sulla cui bellezza basti dire che i milanesi la chiamavano el Büsciun: il tappo.La Galleria è di Mengoni del 1877, San Fedele è di Pellegrino Tibaldi del 1579, la Torre Velasca è del BBPR del 1957, il Duomo è il Duomo. Altro non si scorge, i campanili sono pressoché scomparsi.

Ora, non è un caso se nelle città storiche le emergenze superavano l'edificato comune, era un preciso segno di gerarchia architettonica, siano essi stati edifici religiosi o laici (i palazzi comunali e le loro torri o i castelli). A Milano, fino alla costruzione dei grattacieli, v'era un limite di rispetto per cui un edificio non doveva superare l'altezza della Madonnina.

Sorvolo sul motivo per cui gli edifici hanno aumentato i piani poiché credo che sia intuibile a tutti. Ricordo solo una ricerca di Walter Gropius che dimostrava come la stessa densità di residenti si potesse ottenere sia con edifici di otto o più piani sia con edifici mono o bi piano, a schiera o a patio o nuove tipologie, a parità di superficie. Dunque non è stata una necessità di aumento dei residenti.

La mia affermazione da pazzo è questa: non si dovrebbe costruire un edificio di più di quattro piani.

Facciamo quattro conti spannometrici. Tre piani di un edificio dell'ottocento, dando a spanne appunto 4,00-4,50 metri di altezza, soletta compresa, dà 12-13,5 metri di altezza di gronda. Dividendo per 3,00 metri attuali ci stanno 4 piani, calcolando il piano terra che è più alto e sempre soletta compresa. Poi evidentemente non è il metro in più o in meno.

L'edificio e di conseguenza la sua facciata lo si potrebbe interpretare come una stratificazione di piani tutti diversi e connotabili differentemente: piano terra, piano sopra il piano terra cioè il primo piano in elevazione, il piano sotto il tetto, eventualmente un piano che potremmo definire 'piano di mezzo' o intermedio che, dal punto di vista linguistico renderebbe il caso di palazzi storici con l'ordine doppio (ricordo: in cui le colonne o lesene misurano due piani anziché uno, quello che nei manuali di storia dell'arte è chiamato ordine 'gigante'). Volendo esagerare ci potrebbe stare un raddoppio del piano di mezzo, come se l'ordine doppio, partisse dopo piano terra e mezzanino, porterebbe l'edificio a cinque piani con un'altezza di gronda di 15-16 metri.Dal punto di vista compositivo ciò che non funziona in edifici più alti è la reiterazione di quelli che si chiamano i piani tipo per cui l'edificio risulta composto o acriticamente o arbitrariamente, a seconda se i piani sono tutti uguali o il progettista si è 'sfiziato', di base, fusto e coronamento.

Lo so mi state dando del pazzo, ma lo sapete che non me ne frega niente e sapete anche che ho ragione io.

Sul tema dei grattacieli si può dire che lì è inevitabile la reiterazione dei piani, anzi è consigliabile piuttosto che spezzare l'edificio in parti arbitrarie sia nelle proporzioni sia nell'inventarsi le differenze fra una parte e l'altra.

La nascita dei grattacieli deriva dalla volontà di moltiplicare la superficie di ingombro a terra per un alto numero di piani e di conseguenza aumentare la cubatura vendibile sui terreni molto costosi. Però, per intuibili ragioni tecniche, questi edifici sono molto costosi e dunque rischiano di rimanere mezzi vuoti. La loro collocazione, se proprio a uno gli scappa di doverli fare, dovrebbe essere in un posto a parte e isolato dalla città storica. A me non piacciono ma mi rendo conto che oggi c'è gente che va al muro del pianto se la sua città non ha grattacieli, perché sono stati imboniti dall'american way of life. Ma le città americane non hanno centri storici degni di questo nome.

R.P.

Posteris memoria mea

Renatus in aeternum