domenica 6 giugno 2021

Il peccato originale

Il settecento è il secolo delle domande e l'ottocento quello delle risposte nel senso che il XVIII secolo pone le basi del ragionamento su alcune importanti questioni storiche, politiche e sociali mentre nel XIX secolo si hanno le teorizzazioni, che vanno sotto il nome di ideologie, e comincia l'attività volta a realizzarle.

Va però considerato che per ogni risposta che si dà si sopprimono le altre ipotesi e alla fine si discute solo delle risposte date.

Vale a dire che il metodo settecentesco permetteva di porre soprattutto le questioni e i dubbi, esprimendo poi le possibili soluzioni anch'esse suscettibili di nuovi dubbi e discussioni. Nell'ottocento, l'aver dato forma reale alle risposte ai quesiti del secolo precedente, focalizzava in modo quasi totalizzante la realizzazione delle ideologie, che a quel punto non sono più forme filosofiche di pensiero, ma solo o in massima parte attività politica.

Sebbene sia ovviamente non auspicabile una società che pone sempre tutto in discussione senza alcun punto fisso, è altrettanto vero che la parte, ormai solo analitica sulle ideologie si riferiva unicamente ad alcuni specialisti, spesso sorvolati in nome dei risultati pratici. Il pensiero settecentesco poneva il dubbio, la ricerca come base della vita sociale, peccando forse di eccessivo teoreticismo ma lasciando aperta la libera e individuale ricerca e riflessione.

Nell'ottocento arriveranno quindi le famose risposte che però saranno per definizione sempre meno delle ipotesi e delle domande. Di conseguenza anche l'orizzonte interpretativo si chiuderà inesorabilmente.

Questo è in ultima analisi il motivo del decadimento culturale al passaggio dei secoli successivi fino allo sfacelo attuale.

Ma forse è morta la storia e l'umanità che l'ha fatta e quello che succederà non avrà più nulla a che fare col passato.

Ma noi non ci saremo (per fortuna).

R.P.

Posteris memoria mea

Renatus in aeternum