giovedì 28 giugno 2018

Composizione architettonica e poeti 3 - Operazione Palladio

Cari anatroccoli del mio cuore, smaltita l'incredulità, la delusione e l'incazzatura per la censura di Google al mio blog (che peraltro continua), a voi rarae aves (è il caso di dirlo...) che potete visualizzare le pagine del mio sito, voglio proporre un utile esercizio sul tema del riconoscimento di un'opera d'arte.

Un giorno mentre guardavo le immagini di Google per vedere se ce ne fossero di nuove mie, vedo questo prospetto, attribuito al Palladio. Si può dire il Palladio perché il suo nome era Andrea della Gondola detto il Palladio.

Mi sembra strano... guardo altre foto uguali e tutte mi danno come autore il Palladio. Ora, il nostro ha fatto un mucchio di roba ed è possibilissimo che qualcosa non gli sia venuta benissimo.
Lo mostro a mia sorella Antonietta, che non è architetto, e mi dice che anche a lei non torna qualcosa.
Vado sulla ricerca per immagini e mi conferma che è la Villa Piovene di Andrea Palladio.
Pare non ci siano dubbi. Ma io guardo e constato due cose. La prima, evidente, è che il disegno è molto posteriore all'edificio, è dunque un rilievo. La scelta della grafia contribuisce ad appesantire il prospetto, è di sicuro un disegno dell'Ottocento. La seconda è che è tutto troppo grossolano per essere del Palladio.
Vado su Wikipedia e vedo la foto del palazzo.

Niente da fare: non mi convince.
Trovo scritto:

Villa Piovene a Lonedo di Lugo di Vicenza è una villa veneta del Cinquecento, per la quale si è ipotizzato un intervento dell'architetto Andrea Palladio nel 1539 circa, con interventi successivi di Francesco Muttoni”.

Ahaa... “si è ipotizzato un intervento del Palladio”.
Bene, io non lo ipotizzo. La cosa che non mi torna è l'assoluta mancanza di un certo esprit de finesse, in senso lecorbuseriano ovviamente e non pascaliano, che trapela da alcuni morfemi. Li elenco.

La pesantezza del loggiato ionico al secondo livello su una pseudo sostruzione (pseudo poiché riguarda solo il loggiato), a sua volta appesantita da un arco con marcati conci di chiave e d'imposta e basi di lesena molto enfatizzati.
L'apertura centrale del loggiato inspiegabilmente più bassa delle altre.
Le grosse aperture troppo vicine all'angolo (alcuni di voi ricorderanno, forse, il concetto di angolo debole).
Nella foto si intravvede fra gli alberi anche una scala, un'aggiunta posteriore, molto sgraziata che sale, barocchizzando, al loggiato. Il disegno sarebbe del 1778, ho dei dubbi anche lì, ma in ogni caso ho sbagliato di poco.
Nell'insieme tutto appare molto affollato, con una legge di simmetria, sia pure dipendente dalla distribuzione interna, ma di stampo meramente rappresentativo. Manca un insieme di segni inequivocabili di una composizione di livello superiore.
Vi mostro a titolo d'esempio un'altra villa del Palladio.

È la Villa Saraceno a Agugliara, del 1549, che ha una scelta compositiva che predilige i pieni e una certa solidità d'impianto, dunque la possiamo usare per il confronto con la precedente.

Notate la base solida alleggerita dalla scala che porta all'ingresso a tre fornici.
Il marcapiano delle finestre segnato e plastico ma senza essere pesante.
La classica (intendo: rinascimentale, classicista) finestra quadrata che sta fra due marcapiani il cui spessore compreso costituisce la trabeazione del timpano.
Le finestre del piano rialzato che richiamano la singolarità del grosso timpano che dà centralità e forza a tutto l'edificio (a questa parte dell'edificio, ché poi continua a lato, come si intravvede, ma non è del Palladio).
La facciata è risolta in un richiamo di simmetrie puramente concettuali: l'asse di simmetria divide il corpo centrale fra due parti laterali anch'esse simmetriche. Soluzione che è suggerita dalla geometria triangolare dello stesso timpano con la base e i due cateti simmetrici laterali.
Le basi dei pilastri e i conci d'imposta e di chiave sono evidenziati ma netti nel loro profilo, quasi modernisti.
Anche classico è lo scorcio prospettico verso il giardino posteriore della villa.

Due edifici paragonabili, poiché presentano analoghi elementi di linguaggio, ma fra i quali scorre la differenza nella classe del grande compositore.

Voi pochi che avete potuto leggere questo post avete elementi di riflessione credo interessanti.
Alla prossima, miei anseriformi, se avrò ancora un blog.

mercoledì 6 giugno 2018

Un (può essere) momento storico per l'Italia


Devo dire che una certa tensione si scioglie all'annuncio che il governo Conte ha ricevuto la fiducia del Parlamento Italiano.
Sono successe molte cose.
In sintesi un atto incostituzionale del Presidente della Repubblica, fatto segno, come è tipico dell'Italia, non di un atto pubblico, ma di un culo fatto 'privatamente', ha portato alla formazione di un governo politico, dopo otto anni, eletto dopo libere elezioni.
Il capo del partito che ho votato (Salvini) è stato ricondotto dai suoi a più ragionevoli consigli rispetto alle sirene del voto anticipato, ripetuto in questo caso. Il Presidente della Repubblica ha offerto pubblica ammenda (magari non sgradita a coloro ai quali egli pensa di rendere buon servizio). E ora ci troviamo il professor Savona non nel ruolo di Ministro dell'Economia ma dei Rapporti con l'Unione Europea. Meglio ancora! L'importante è che un uomo di quel valore, competenza e autorevolezza sia nella squadra di governo! Il merito è dei Cinque Stelle? A loro vada il merito di questo successo. Fratelli d'Italia non ha votato contro? Merito vada a loro. Merito a chiunque ha contribuito a che il governo sia diretta espressione del voto democratico e popolare.
Vi rendete conto? Un governo senza il Partito Democratico, responsabile di questi anni di tragico sfacelo economico e culturale per l'Italia e senza Berlusconi, l'uomo più mendace, poiché ricattabile sul piano finanziario, che ha remato sempre contro la Lega come forza egemone del centro destra, durante la campagna elettorale, dopo il voto e durante il travaglio per il governo.
Ora l'importante è che questo governo, che ha una maggioranza in Parlamento, cosa indispensabile nella nostra Repubblica che è parlamentare, ha interrotto la serie dei governi golpisti che da Monti in poi sono stati imposti. Da adesso si valuti il governo per quello che saprà fare. Per come il rapporto con i partiti che lo formano sarà solido.
Smettiamola con le valutazioni superstiziose. Io stesso, se questo governo, ampiamente possibile, non fosse stato realizzato, ci avrei pensato bene a rinnovare la fiducia alla Lega.
Questo governo non impegna i partiti che lo sottoscrivono al di là della legislatura, ma realisticamente anche prima.
Se tutto andrà come penso i Cinque Stelle saranno in apnea molto presto, dopo il reddito di cittadinanza, e si dovranno appoggiare alla Lega. Se Salvini si concederà un po' più di legittimo riposo, se sarà meno esausto, avrà il modo di avere il sopravvento politico sui 5S. Allora la squadra del suo partito, che egli ha avuto il merito di assemblare, si potrà imporre come leader politico in Italia.
Devo dire che anche l'orribile Bossi ha avuto il merito di suggerire a Salvini che “trattare si può...”. Mi immagino che risate si stanno facendo i vecchi democristiani vedendo come hanno arrancato Salvini e Di Maio: “ Ma uarda a chesti, mò li vanno a accattare all'oratorio!”.
Ragazzi, se il sistema è maggioritario vuol dire che gli inciuci li dovete fare prima perché poi, il giorno dopo delle elezioni, si sa chi governa. Se il sistema è proporzionale, e io mi dichiaro a favore di un sistema elettorale proporzionale puro (senza soglia di sbarramento), la democrazia prevede che i partiti si consultino e trovino, sulla base del loro peso elettorale, una soluzione: non c'è niente di scandaloso. È quello che è successo durante la cosiddetta prima repubblica. Nel corso della quale l'Italia è divenuta uno dei principali attori politici e economici del mondo.
Prescindo da quello che sta avvenendo mentre Deutsche Bank sta rantolando gli ultimi biascichii: sono ancora viva... sono ancora viva... sono ancora viva ….
Torniamo al presente che ha un futuro. L'euro andrà a fare in culo, per conto suo, con la nostra benedizione. L'Unione Europea gli andrà appresso. Rimane da definire che rapporto dovranno avere le nazioni europee che l'euro non ha separato al punto della soglia del conflitto armato. Ripartiamo dal definire i nuovi trattati europei su basi sostenibili, non genericamente 'più giusti', e ripartiamo su basi reali e non sul delirio ordo-liberista.
E in Italia riprendiamoci la sovranità nazionale e cominciamo a elaborare quegli accordi che sono nell'evoluzione storica dei popoli europei, ma che siano equi per tutti i partecipanti.
Il sogno poi si spinge a pensare che anche in altri paesi quel che è successo in Italia possa spingere verso prese di posizione più autorevoli contro la UE.

Ce ne ho le palle piene: è uno degli ultimi post politici che farò. Ogni volta lo dico, ma lo farò. A meno che non ci sia bisogno di testimoniare ancora la verità e la giustizia. Non scrivo questi post per me, sono troppo vecchio perché la mia vita non sia stata già rovinata dal potere liberista, e per fortuna non ho figli e non me ne frega un cazzo delle generazioni future, almeno quanto a loro interessa di me, li scrivo come testimonianza civile di verità e giustizia.

p.s. credo mi stiano censurando il blog: evidentemente non me ne rendo conto ma sono indispensabile per sostenere questo governo...
Dico questo perché ho notato un'abnorme riduzione delle visualizzazioni e quando ho postato l'articolo precedente (“La battaglia di Savona”), nel solo pomeriggio, il post ha ricevuto 17 visualizzazioni, ma da quel momento nessuna in più. E sì che sono stati giorni febbrili e movimentati. Al solito, ci sono meno foto su Google Immagini e cose del genere. So che ci sono dei problemi coi commenti su altri blog di Blogger. Vedremo, ma mi sembra una cosa ormai senza senso. Anche stessero preparando qualcosa di grosso, la gente ormai ha capito.