domenica 4 giugno 2017

Precisazioni su " Mi sono rotto il cazzo ": sulla borghesia

Lucio Fontana - quadro scognomato...
Sento che è necessaria qualche precisazione al post antiborghese 'Mi sto rompendo il cazzo'.
Chi è la borghesia? Una classe sociale o economica? No, è eminentemente una classe culturale. Il borghese può essere ricco o povero, ma rimane tale.
L'essere borghese è una categoria dell'intelletto, della morale.
Il borghese è colui che, anche suo malgrado, rimane un ben pensante, un conformista, alla ricerca di una forma a cui conformarsi. Che ha i suoi codici di comunicazione ben protetti da una password di fratellanza nel privilegio.
A esempio, sulla bellezza di una donna e sulla sua sensualità potete dire anche cose molto esplicite, ma non potrete mai usare delle frasi, che magari sono veritiere, ma lasciano adito a critiche di forma in un contesto borghese nel quale la forma è l'essenza dell'appartenenza e la regola necessaria e sufficiente per essere accettato e per svolgere quello che si ritiene il proprio dovere sociale. E non mi sto, evidentemente, riferendo alla malagrazia verso una donna che conoscete, non parlo di educazione. Non potreste mai associare la bellezza femminile a qualcosa di dichiaratamente sessuale, cadreste immediatamente nel reato del politicamente scorretto. Il borghese, come l'arabo s'offende per tribù, s'offende per categorie. Quello che riferite a un caso diventa subito conseguente per l'intero insieme, in questo caso le donne.
Potrebbe capitarvi d'associare la bellezza fisica di una donna con qualche frase gergale: mal ve n'incolga! Maschilisti! Dovete dire : o amore, amo la profonda espressione fisica della tua sessualità! Nel rispetto del tuo ruolo di madre, moglie o, che non ci senta nessuno, amante (purché sostenuta da precise ragioni, riconoscibili, della cultura accettata, meglio se con qualche venatura letteraria o ideologica).
Ho usato il sesso perché, il borghese essendo una variante del bigotto, del credente degenerato, del benpensante educato e colto, lo trova particolarmente argomento sensibile. Da come si parla di sesso, dalla reazione a una battuta si può capire molto di un individuo e della situazione politica di una società. Nessuno vi ha mai detto, se usate delle parolacce quando parlate, che siete volgare? Avete capito cosa intendo?
Vi ricordate che nel post 'Mi sto rompendo il cazzo' ho messo un quadro di Jackson Pollock? Ebbene Pollock fu accusato dalle femministe (non c'è quasi nulla di più borghese del femminismo) di voler umiliare la donna con la sua pittura perché il colore che colava sulla tela messa in orizzontale era metafora del pene che sporcava la donna col suo sperma. È demenza, concordo, ma di queste cose si parlava, ricordate?
E immediatamente, per reazione simpatetica con il perbenismo, anche il borghese si sente in accordo con le prese di posizione che ne dimostrano la sua corretta adeguatezza di fondo.
In una società borghese c'è chi può dire certe cose e chi no, in tutti i campi e in tutti gli argomenti: al comico per esempio è concesso dire, in tema di sesso, quello che tutti gli altri stanno pensando, lui può perché è il buffone di corte e poi è chiaro che scherza e non la pensa così: è liberatorio come la confessione e l'assoluzione. Ed è così altrettanto per tutti gli argomenti discutibili. È importante che ciascuno abbia il suo ruolo e non esca dai vincoli che il privilegio di casta gli concede per quel ruolo. Agli altri basti dire in modo accettabile dalla sensibilità di chiunque, cioè della maggioranza e non d'ognuno. Che non sia lesivo della dignità del popolo, della donna, dei poveri, dei ricchi, dei potenti, di chi non conta un cazzo, bla bla bla... nel modo più schifosamente per bene sia possibile.
Le belle affermazioni, meglio se universalistiche e apodittiche, tacitano il senso di colpa che il borghese si porta dietro, gli danno il senso di far la cosa giusta, soprattutto se la fa la maggioranza che sia silenziosa o impegnata comunque perbene. La pace, il razzismo, la solidarietà... avete capito.
Naturalmente il borghese dice di non amare i soldi ma vive per quello, pochi o tanti che siano. La vostra libertà finisce dove inizia il suo interesse. È quello che è vostro amico quando e solo fin che gli servite, che si nega se siete voi che lo cercate. Che ha sempre mille cose importanti da fare, mentre le vostre cose non lo sono. E altre mille esperienze di vita che potete comprendere e ricordare senza sforzo. E senza che io la faccia troppo lunga con tanti esempi.

Politicamente la borghesia si spaccia da sempre, ché non vi è altra strada, come classe di progresso. E come tale è riconosciuta anche da Marx, peraltro borghese anch'esso: di famiglia rabbinica.
In realtà essa è l'antidoto di ogni rivoluzione, termine qui inteso in senso lato come rivolgimento: è la classe che premette che ogni cambiamento avvenga affinché nulla muti, e perdonatemi la banale citazione del Gattopardo.
Perché dico che l'aristocrazia è meglio della borghesia? In realtà non vi è molta differenza, solo che l'aristocrazia può non fare una mazza, tanto chi gli s'incula? La borghesia invece deve darsi da fare, deve dimostrare d'essere diversa dagli uni e uguale agli altri, popolo e aristocrazia, a seconda dei casi. In questo s'invera la sua necessità storica.
Ogni tanto, troppo poco spesso, succede che il resto del popolo si faccia una sua vendetta, piccola, limitata, molte volte esagerata, su questa classe infima che occupa tutti i ruoli lasciati scoperti dal potere, ed è per questo che gli si permette d'esistere. È una classe connivente, subdola, complice e correa dell'aristocrazia la quale delira sul primato divino della sua primazia. Insomma, qualche volta succede che i lacchè del potere restino impaniati nelle pieghe della storia, quando, viceversa, sono stati inventati per passare indenni a ogni burrasca sociale. Allora gli uni si lamentano dei nobili e gli altri li accusano d'essersi allargati dai loro ruoli.
Credo non ci sia bisogno d'aggiungere nulla al fatto che la borghesia sia il veicolo indicato dai potenti come via per il cambiamento, che è sempre nelle cose della storia, non è creato dal popolo ma è sostenuto dai potenti per eseguire i cambi che sono già inevitabili e prevedibili, direi inevitabili. Allora c'è necessità, per il popolo beota, quasi teneramente coglione, di una classe che compia questi cambiamenti in modo che siano sotto controllo. Così è nata la borghesia.
Etimologicamente borghese era chi viveva nel borgo, o sia non il nobile del castello e non il servo della gleba. È fin dalle origini un pezzo importante della macchina del potere e del controllo: contento e cliente di chi lo comanda e superiore al volgo pecorino e pecorone perché formato ad arte per il compito di snaturarsi come essere umano dotato di dignità. Dal borghese nasce il cortigiano che convive magicamente con i potenti senza mai abbandonare del tutto la sua vile origine. Vile origine che in realtà sfrutta per il proprio interesse materiale, egoistico e immediato.
Perciò dico che quando, qualora, accada una vendetta di popolo, essa è solo benedetta in quanto non prevista e fuori dell'osmosi aristocrazia-borghesia che ce lo mette nel culo in ogni casualità della storia. Potrà forse essere ingiusta, ma qual è la giustizia in un sistema del genere? E poi, s'invoca la ragion di stato per le nefandezze dell'aristocrazia, l'interesse per quelli della borghesia: e per quelle del popolo valga almeno la comprensione.
Poi c'è chi usa il popolo per commettere le sue iniquità. Ma il popolo chi è? La massa di idioti che si fanno fregare da chiunque. Molto spesso esseri involutivi e specchio delle peggiori cose immaginabili, esseri fascinati dalle apparenze più abiette e risibili, dipendenti da valori francamente imbarazzanti per chi abbia una dignità. Crogiolantesi nella loro ignoranza come maiali d'allevamento, meschini, turpi come e peggio di un borghese. Convinti che la cultura sia loro nemica, per antonomasia, e dunque supini e disposti a ogni perversione borghese e aristocratica, che scambiano come propria o come concessione. Così come i borghesi si spompinano la cultura come la loro puttana preferita.
In fondo la tripartizione aristocrazia, o potenti, borghesia e popolo andrebbe rifiutata se si cerca una vera via evolutiva dell'uomo. Anche la ipotizzata classe operaia non era altro che la borghesia dell'aristocrazia del partito. Essa infatti non doveva esprimere propri concetti, ma riferire e ripetere le idee che il partito elaborava, esattamente come la borghesia storica e capitalistica nei confronti del potere.
Mi rendo conto che con questo post mi sto rovinando, se può essere ancora di più possibile. Ma già mi mettono al bando: cosa può accadermi di più prima che non mi procuri un kalashnikov e lasci un po' di lezzi cadaveri sulla mia via?
La correttezza democratica borghese e la morale borghese non lasciano spazio ad altro. E non mira se non all'estinzione della mia razza. Cosa perdo al fine? La vita? La vita di merda che loro hanno immaginato per me nel loro mondo di merda? Sono già destinato all'estinzione. Occorrerà solo pensare per quale giusta causa sono stato eliminato dal mondo (prima del previsto intendo) ma è un dettaglio. Potrei fornirvi un mucchio di ragioni attuali per cui sono stato sottomesso al progresso: non riconoscevo l'utilità della dittatura europeista, non riconoscevo l'importanza che i migranti avevano nel futuro dell'esistenza dell'Europa senza gli europei, non capivo la profondità della religione islamica nell'identità della cultura europea, non capivo quel cazzo che si stavano inventando sul momento per fregarvi, giustificare i loro misfatti e per difendere il loro meschino e infantile privilegio.
Non capivo che il modello di vita e comportamento giusto fosse quello della borghesia...
Non so se mi 'ho' spiegato...
Non voglio ucciderli a vista, non voglio uccidere nessuno, se nessuno pensa di uccidermi. Mi rifugio nella poesia, nell'arte, nella tenerezza, nella bellezza... Ma non cagatemi il cazzo!
Se qualcuno mostrerà di ribellarsi alla vita di merda che voi, borghesi di merda, volete destinarci, mi avrà al suo fianco, purché poi si faccia giustiziare come borghese di merda, perché allora si sarà dimostrato almeno coerente. Sul fatto che i borghesi non si dimostrino come sempre la classe infima della storia attendo sorprendenti smentite.
Poiché però mi sono già rotto il cazzo di analizzare la composizione e la lotta di classe della società, altro sistema per tenerci buoni e impegnati a fare cose edificanti mentre loro alacremente lavorano ai propri fini, poiché mi sono rotto il cazzo dicevo, seguiranno alcuni post sulla composizione architettonica che potranno essere utili anche per i poeti, se a questi interessa comporre e non accozzare parole. Visto che pare che delle mie poesie non fotta un cazzo quasi a nessuno parlerò di quello di cui nessuno vi ha mai parlato.
Prima di morire voglio lasciare quel poco che so, che sembrerà molto poco a voi piccoli brutti anatroccoli miei, 'a gratis' a chi capirà il mio testamento. In realtà non un anatroccolo ma un falco o un condor capirà davvero cosa intendo e cosa gli dono.
Io scrivo per lui o lei e per nessun altro. Se ha capito cosa voglio dire...
A chi non capirà, per rifiuto d'ignoranza o per conformismo borghese, vada il mio più cordiale senso di pena.