Ti
ricordi il post “Un capolavoro assoluto: la Chanson
de Roland”? É,secondo me, uno dei post più belli che però solo pochi
intelligenti frequentatori di questo blog hanno letto, preferendo leggere,
credo, le solite banalità da eruditi. O forse non serviva per passare l’esame
dei miei brutti anatroccoli...
Dicevo
in quel post:
“Qui vale la pena di
aprire una digressione. Possiamo domandarci: è sensato che Marsilio, facendo
sua la proposta di Biancandrino, mandi degli ambasciatori ufficiali promettendo
a Carlo di farsi cristiano?
Se
la valutazione è strettamente religiosa la risposta è no. E però Carlo la
considererà molto seriamente e l’accetterà. Ora noi oggi abbiamo molta
difficoltà a pensare a un’apostasia di Marsilio. E non voglio dire solo che i
musulmani di oggi siano diversi da quelli di allora.
Si
dimentica che, sebbene la religione islamica prenda le componenti teologiche,
pochissime in assoluto per la verità, dal Cristianesimo, soprattutto dai
vangeli apocrifi, riceve la natura di patto religioso solo dalla Bibbia. Da lì
viene l’ineluttabilità e irreversibilità della conversione e la condanna
mortale per gli apostati.
Se
volessimo sintetizzare che cosa sia la Bibbia, nel suo senso vero e originale,
dovremmo dire che è il racconto di un patto di alleanza fra gli Israeliti e il
Dio chiamato Yahweh. E il rispetto del patto, esplicato nelle numerose
disposizioni di legge che Yahweh ha emanato, è il solo modo di essere fedeli
all’alleanza.
Nel
racconto biblico a Yahweh non interessa molto, in realtà, di ciò che fanno o
non fanno gli Israeliti, ma molto che rispettino il patto. Quella è la legge e
quella è la ‘fede’. Ciò si ricava anche da come è descritta la conoscenza nei
libri sapienziali: la sapienza o scienza è solo il rispetto dell’accordo d’alleanza.
Per esempio Yahweh lascia fare cose tremende al suo prediletto Davide, come far
uccidere un suo ufficiale solo per poterne sposare la bella moglie. La
conseguenza per Davide è solo che non sarà lui ad avere l’onore di edificare il
tempio. Ma quando lo stesso re Davide decide di far svolgere un semplice
censimento della consistenza militare di Israele, Yahweh si ferma a stento
dall’ucciderlo. La ragione è che una delle cose che spettavano in esclusiva a
Yahweh, secondo il patto stipulato con Mosè, c’era la convocazione di un
censimento militare tre volte all’anno. Non si poteva sgarrare di una virgola
sulle regole del patto, una qualsivoglia.
Mi
dirai: ma che c’entra tutto questo? A parte che dovrebbe essere chiaro, senza
che mi dilunghi, la reale natura della religione islamica, che però non è
argomento di questo scritto, considera che i musulmani hanno un patto
d’alleanza con Allah mentre i cristiani ne hanno uno con un Dio che non si sa
chi sia, perché Gesù agli Ebrei diceva che era Yahweh e ai discepoli che il
Padre non lo conosceva nessuno tranne lui, mentre Yahweh lo avevano visto in
tanti. Aveva un atteggiamento tattico, diciamo, funzionale a ciò che si
prefissava. E che peraltro non è nemmeno chiaro: il fantomatico regno dei
cieli, di cui oltretutto non ha mai mantenuto la promessa soprattutto nei
termini che egli stesso indicò.
Ora
il tema in questione è che entrambe le religioni del poema si basavano e si
basano su un patto con un Dio in nome del quale si vince e si governa. Ma
essendo le due religioni di conversi, a differenza dell’Ebraismo, il problema
dell’apostasia si pone solo quando si esce dall’alleanza ma restando nella
comunità di origine. Se si esce e si passa a un’altra alleanza questo pericolo
non occorre più. Terrorista permettendo...
Dunque
Marsilio sta proponendo a Carlo di essere disposto a uscire dall’alleanza con
Allah, o Maometto, se si vuole e forse meglio, e a entrare in quella che ha
eletto a proprio Dio Gesù. Su queste alleanze, in senso biblico, si fondano
l’autorità di Carlomagno e il suo governo e le conquiste dei Saraceni e il loro
governo. La proposta di Marsilio di divenire cristiano e vassallo di Carlo è
perfettamente plausibile come scambio che permette a Carlo di vincere la guerra
e a Marsilio di mantenere i suoi territori, facendoli passare a un’altra
alleanza da quella originale. Ulteriore conferma è nella lassa successiva in
cui si accenna al fatto che dopo le conquiste gli abitanti o divenivano
cristiani, cioè ‘alleati’ o erano uccisi. I musulmani facevano lo stesso oppure
vendevano i prigionieri come schiavi per finanziarsi le guerre d’espansione”.
Ora
una riprova della correttezza della mia lettura politica e militare delle
alleanze religiose mi viene da una notizia apparsa sull’edizione web del
Corriere della Sera, del 7 febbraio 2017, a firma Claudio del Frate. La
conferma arriva da una fonte autorevolissima: il Consiglio degli Ulema del
Marocco.
Eccola
riprodotta:
Bisogna
dire che il Marocco si dimostra ancora una volta, almeno nelle sue elite, re
Mohammed VI fra tutti, il paese più progredito di quelli arabo-islamici.
Non
vedere in questo post un significato religioso, la notizia lo ha per certo, ma
non è quello che voglio dire. Anche se spero che altri paesi musulmani seguano
l’esempio del Marocco, per un nuovo ‘Rinascimento arabo’. Non sai cos’è? ‘zzi
tuoi: stava succedendo cent’anni fa.
In
uno slogan potrei dire che io disdegno tutte le religioni, ma rispetto ogni
singolo uomo o donna che crede in quello che vuole, religione o no, con onestà
morale e intellettuale.
Le
religiosità non è uno degli argomenti di questo blog che è laico e
anticlericale, in senso lato.
Ti
invito piuttosto a vederci un modo nuovo di comprensione dei fenomeni religiosi
nella storia, e dunque anche nell’arte e nella letteratura, meno conformisti di
quelli proposti dalla scuola e dall’accademia.
Il
vero significato delle religioni nella storia, ma forse anche oggi, è questo di
alleanza politico militare.
Per
esempio se ti dico che Ludovico Ariosto era un reazionario? Che effetto ti fa?
L’Orlando furioso resta stupendo, ma
lui...
Ma
perché dovrei scrivere un post che poi nessuno legge?