giovedì 9 febbraio 2017

In margine al post " Un capolavoro assoluto: la ' Chanson de Roland ' "



Ti ricordi il post “Un capolavoro assoluto: la Chanson de Roland”? É,secondo me, uno dei post più belli che però solo pochi intelligenti frequentatori di questo blog hanno letto, preferendo leggere, credo, le solite banalità da eruditi. O forse non serviva per passare l’esame dei miei brutti anatroccoli...
Dicevo in quel post:

Qui vale la pena di aprire una digressione. Possiamo domandarci: è sensato che Marsilio, facendo sua la proposta di Biancandrino, mandi degli ambasciatori ufficiali promettendo a Carlo di farsi cristiano?
Se la valutazione è strettamente religiosa la risposta è no. E però Carlo la considererà molto seriamente e l’accetterà. Ora noi oggi abbiamo molta difficoltà a pensare a un’apostasia di Marsilio. E non voglio dire solo che i musulmani di oggi siano diversi da quelli di allora.
Si dimentica che, sebbene la religione islamica prenda le componenti teologiche, pochissime in assoluto per la verità, dal Cristianesimo, soprattutto dai vangeli apocrifi, riceve la natura di patto religioso solo dalla Bibbia. Da lì viene l’ineluttabilità e irreversibilità della conversione e la condanna mortale per gli apostati.
Se volessimo sintetizzare che cosa sia la Bibbia, nel suo senso vero e originale, dovremmo dire che è il racconto di un patto di alleanza fra gli Israeliti e il Dio chiamato Yahweh. E il rispetto del patto, esplicato nelle numerose disposizioni di legge che Yahweh ha emanato, è il solo modo di essere fedeli all’alleanza.
Nel racconto biblico a Yahweh non interessa molto, in realtà, di ciò che fanno o non fanno gli Israeliti, ma molto che rispettino il patto. Quella è la legge e quella è la ‘fede’. Ciò si ricava anche da come è descritta la conoscenza nei libri sapienziali: la sapienza o scienza è solo il rispetto dell’accordo d’alleanza. Per esempio Yahweh lascia fare cose tremende al suo prediletto Davide, come far uccidere un suo ufficiale solo per poterne sposare la bella moglie. La conseguenza per Davide è solo che non sarà lui ad avere l’onore di edificare il tempio. Ma quando lo stesso re Davide decide di far svolgere un semplice censimento della consistenza militare di Israele, Yahweh si ferma a stento dall’ucciderlo. La ragione è che una delle cose che spettavano in esclusiva a Yahweh, secondo il patto stipulato con Mosè, c’era la convocazione di un censimento militare tre volte all’anno. Non si poteva sgarrare di una virgola sulle regole del patto, una qualsivoglia.
Mi dirai: ma che c’entra tutto questo? A parte che dovrebbe essere chiaro, senza che mi dilunghi, la reale natura della religione islamica, che però non è argomento di questo scritto, considera che i musulmani hanno un patto d’alleanza con Allah mentre i cristiani ne hanno uno con un Dio che non si sa chi sia, perché Gesù agli Ebrei diceva che era Yahweh e ai discepoli che il Padre non lo conosceva nessuno tranne lui, mentre Yahweh lo avevano visto in tanti. Aveva un atteggiamento tattico, diciamo, funzionale a ciò che si prefissava. E che peraltro non è nemmeno chiaro: il fantomatico regno dei cieli, di cui oltretutto non ha mai mantenuto la promessa soprattutto nei termini che egli stesso indicò.
Ora il tema in questione è che entrambe le religioni del poema si basavano e si basano su un patto con un Dio in nome del quale si vince e si governa. Ma essendo le due religioni di conversi, a differenza dell’Ebraismo, il problema dell’apostasia si pone solo quando si esce dall’alleanza ma restando nella comunità di origine. Se si esce e si passa a un’altra alleanza questo pericolo non occorre più. Terrorista permettendo...
Dunque Marsilio sta proponendo a Carlo di essere disposto a uscire dall’alleanza con Allah, o Maometto, se si vuole e forse meglio, e a entrare in quella che ha eletto a proprio Dio Gesù. Su queste alleanze, in senso biblico, si fondano l’autorità di Carlomagno e il suo governo e le conquiste dei Saraceni e il loro governo. La proposta di Marsilio di divenire cristiano e vassallo di Carlo è perfettamente plausibile come scambio che permette a Carlo di vincere la guerra e a Marsilio di mantenere i suoi territori, facendoli passare a un’altra alleanza da quella originale. Ulteriore conferma è nella lassa successiva in cui si accenna al fatto che dopo le conquiste gli abitanti o divenivano cristiani, cioè ‘alleati’ o erano uccisi. I musulmani facevano lo stesso oppure vendevano i prigionieri come schiavi per finanziarsi le guerre d’espansione”.

Ora una riprova della correttezza della mia lettura politica e militare delle alleanze religiose mi viene da una notizia apparsa sull’edizione web del Corriere della Sera, del 7 febbraio 2017, a firma Claudio del Frate. La conferma arriva da una fonte autorevolissima: il Consiglio degli Ulema del Marocco.
Eccola riprodotta:

Bisogna dire che il Marocco si dimostra ancora una volta, almeno nelle sue elite, re Mohammed VI fra tutti, il paese più progredito di quelli arabo-islamici.

Non vedere in questo post un significato religioso, la notizia lo ha per certo, ma non è quello che voglio dire. Anche se spero che altri paesi musulmani seguano l’esempio del Marocco, per un nuovo ‘Rinascimento arabo’. Non sai cos’è? ‘zzi tuoi: stava succedendo cent’anni fa.
In uno slogan potrei dire che io disdegno tutte le religioni, ma rispetto ogni singolo uomo o donna che crede in quello che vuole, religione o no, con onestà morale e intellettuale.
Le religiosità non è uno degli argomenti di questo blog che è laico e anticlericale, in senso lato.

Ti invito piuttosto a vederci un modo nuovo di comprensione dei fenomeni religiosi nella storia, e dunque anche nell’arte e nella letteratura, meno conformisti di quelli proposti dalla scuola e dall’accademia.
Il vero significato delle religioni nella storia, ma forse anche oggi, è questo di alleanza politico militare.
Per esempio se ti dico che Ludovico Ariosto era un reazionario? Che effetto ti fa? L’Orlando furioso resta stupendo, ma lui...
Ma perché dovrei scrivere un post che poi nessuno legge?