ISSA
Il
suo vero nome fu Yotaro e nacque a Kashiwabara vicino a Nagano nel 1763. Era un
montanaro quindi e i suoi erano contadini. Il padre però fu un appassionato di
poesia. A tre anni rimane orfano di madre e andò a vivere con la nonna fino ai
tredici anni quando si trasferisce da solo a Edo per studiare la poesia. Campa
alla meglio ma il suo maestro è Chikua, allievo di Bashō. Nel 1790, alla morte
del maestro, torna al paese e aiuta il padre nei campi, nel frattempo si fa
monaco buddista zen e prende il nome di Issa, che significa Tazza di Tè. Per
dieci anni vive in pellegrinaggio. Alla morte del padre torna al villaggio dove
la matrigna, la seconda moglie del padre, non senza questioni, gli riconosce la
sua parte di eredità. Issa decide allora di sposarsi. Nel 1814, a
cinquant’anni, sposa una ragazza di ventisette anni dal bel nome di Kiku,
crisantemo, anch’essa contadina. Nascono quattro figli che però muoiono tutti
piccolini e alla fine muore anche la moglie. Issa si risposa ma il matrimonio
fallisce. Ci prova una terza volta e questa unione durerà fino alla sua morte.
Nel 1827, a sessantaquattro anni, muore in un fienile dove abitava con la
moglie dopo l’incendio del suo villaggio e della sua casa. Lascia la moglie in
attesa di un figlio.
“
Quanto amore si dimostrano le farfalle fra di loro: potessi io rinascere
farfalla ”.
Saffo:
“ Per me né il miele né l’ape ”. Era o è diventato un proverbio (μήτε μοι μέλι
μήτε μέλιςςα).
“
I fiori del ciliegio? Da queste contrade fiorisce anche l’erba! ”.
Saffo:
“ La terra si adorna di fiori variopinti, come tante corone ”.
“
Quando il susino fiorisce cala un gelo all’inferno ”.
“ Sotto l’ombra dei fiori mai nessuno si sente
estraneo ”.
Saffo
“ Io ho una bella figlia che somiglia ai fiori d’oro, la mia preziosa Cleide, e
in cambio non la darei neppure per tutta la Lidia ”.
“
Rondine che parti, quando ritornerai non scordarti della mia casetta”.
Archiloco: “ Quante preghiere, fra le lunghe chiome bianche del mare, per la
gioia del ritorno! ”.
“
Non volare via usignolo: anche se il tuo canto è povero tu sei mio amico ”.
Saffo:
“ Usignolo, voce di desiderio, nunzio di primavera ”.
“
Nel nostro mondo, sopra guardiamo i fiori, sotto l’inferno ”.
Saffo:
“ Come il giacinto che sui monti i pastori coi piedi calpestano a terra ”.
“
Montagne lontane si specchiano negli occhi delle libellule ”.
“
Si trattiene anche su un filo d’erba il fresco venticello ”.
“
Impetuoso arriva il giorno: il cielo si cambia d’abito ”.
“
Gocce notturne che calano nel pozzo. Che frescura ”.
Senofane:
“ Scende uno stillicidio d’acqua in certi spechi ”.
“
Magre pulci, magre zanzare, magri bambini. Che guazzabuglio! ”.
“
Il susino fiorisce, l’usignolo canta, e io son solo ”.
Questo
rimanda a Saffo, a chiusura.
“
Ciliegi fioriti, in un angolo di mondo passeggero, di voglie focose ”. Saffo: “
E infatti ho intenzione di amarti finché in me ci sia respiro ”.
“
Prendiamo un sentiero di palude e arriviamo in cielo ”.
“
L’uccellino prepara il nido, ma sa che taglieranno l’albero ”.
“
C’ero. Io solo c’ero. E intorno mi fioccava la neve ”.
“
A dir la verità, senza di te i boschi sono troppo vasti ”.
“
Luna e fiori, quarantanove anni percorsi invano ”.
L’ha
scritto lui, non io, lo giuro (io ne ho solo quarantotto…).
“
Breve notte, un fiore rosso in cima alla vita ”.
Saffo:
‘ vedremo più breve notte che l’uccellino dalla voce acuta ’.
“
In questo mondo anche le farfalle son stanche di vivere ”.
“
Venite da me e giochiamo, passeri senza madre ”.
Potrebbe dirlo frate Ciccillo di “
Uccellacci e uccellini ” di Pier Paolo Pasolini. La colonna sonora in quel
punto è l’aria del duetto Pamina-Papageno ‘ Bei männern welche liebe fühlen… ’
del “ Flauto Magico ”, musica di Mozart e libretto di Emanuel Schikaneder.
Da
cui Alcmane: “ Le fanciulle lasciarono l’opera a mezzo, come gli uccelli se il
falco alto si libra ”
“
Cade la rugiada. E non ha niente a che fare con questo mondo infame ”.
“
Gocce di rugiada, a questo mondo io sono un uomo inutile ”.
“
Non piangete, insetti, gli amanti, le stelle, tutti un giorno si separano”.
Dante: “ Piangete donne poiché piange Amore ”.
“
Sulla montagna la luna indugia sul ladro di fiori e lo illumina ”. Ipponatte: “
Gridò al figlio di Maia (Ermes), al re Cillenio: ‘ Strangolacani, socio di
ladri, fammi da compare! ’ ”.
“
Calura ardente, nel mio sguardo tremola ancora un viso sorridente ”.
Saffo:
“ La tua figura è incantevole e i tuoi occhi, e amore si effonde sul tuo volto
seducente ”
“
Bambini, non fate male alle pulci, son piccole anche loro ”.
Archiloco:
“ La volpe ne sa tante, il riccio una sola, ma importante ”.
“
Mondo di rugiada, è solo un mondo di rugiada che evapora ”.
Alceo:
“ Anche il nulla verrà da un non-nulla ”.
“
Un insetto canta da un ramo che galleggia sul fiume ”.
Si
può spiegare meglio la teoria della relatività generale?
“
Sopravvissuto, sopravvissuto a tutti. Oh quanto freddo! ”.
“
Suona la campana della sera della mia vita. Ebbene io gioisco del crepuscolo ”.
Semonide
“ Essere morti: un tempo senza fine. Gli anni di vita sono pochi e grami ”.