Questa silloge, composta fra il 2021 e il 2024, è un po' una ricerca fra ciò che mi rimane dalle poesie che nascono affannosamente, quasi come se sperassi che dalle loro ceneri nasca una nuova ispirazione. Mi riferisco al fatto che faccio sempre più fatica a vedere le cose con un occhio diverso da quello analitico e razionale. È un po' un'operazione apotropaica, se vogliamo dire così nella speranza che dalle ceneri nasca una nuova linfa poetica.
Ho usato gli schemi già provati aggiungendoci solo quelli che scherzosamente o chiamato mashal o sia proverbi, massime.
Ecco una selezione della raccolta.
I tempi cambiano.
Quando s'era felici per un nulla,
per il mare d'inverno,
per un dì di svago fuor di stagione.
Per una musica a colazione,
per l'odore di sabbia
bagnata di freddo e di bene,
aleggiata di flebile nebbia.
Ma s'apre il giorno in parte,
però io, io non ho più il tempo,
saran le vie sortite,
per sorte, via da qualche ignota parte.
Quando poi s'apre il giorno
vengono i ricordi e i rimpianti,
di ciò che avevi attorno
e quello che è fuggito davanti
Si pensa solo a vivere
e poi è troppo tardi per risorgere.
(schema quartine: aBaB DcDc eFeF gHgH II)
Eis metera teon
Gioisci grande madre Rea gran dea,
gioisci tu che sei la canefora,
che sei la madre del dio della gloria,
che gioisci del suono dei crotali,
del verso acuto e straziante dei lupi
e dei comi nelle selve livide.
Apri il tuo seno nutrente e gaio.
Le alture sono il tuo seno prospero
sul quale crescono gli olivi e le viti,
il fico, gli alti pini e i frassini.
Accogli fra le tue braccia bianche,
dal dolce odore di pelle morbida,
sorridi cara alla nostra speranza.
Madonna, che soccorri gl'impavidi
tuo è il consiglio più profondo,
a te porge il suo ascolto il re degli Dei.
Scosso dalla vita e spaventato
accanto a te si rifugia un figlïo.
Tua è la natura, tuo il suo vertice,
tuoi i seguaci alla cerca della pace,
tua è questa poesia, alma mater:
a te dedico questo canto
e anche un'altra canzone.
(schema: endecasillabi piani e sdruccioli)
30 aprile 2021
È finita l'epoca delle viole,
è finito il tempo dei sospiri,
sospiri incarnati nei desideri.
Occhi di dea dalle braccia bianche,
glauco respiro color del mare,
viso latteo che più non mi vuole:
gocce di galassia per me non più.
Facce molte volte volte indietro,
apostrofe, occhi biechi, sguardi in giù.
E confuso nei miei passi arretro
nel passato che sa ancora di miele.
Mi volto indietro e un tempo andato appare,
di desii mormorati e braccia stanche.
Là dove esausta l'acqua si ritiri
nel murmure d'esausti rumori
e lì si rassegni alle antiche viole.
(canone: ABBCD AEFEF DCBBA)
2 febbraio 2022
Cosmologia
L'unica ragione
di tutto l'universo,
per noi uomini,
è la notte uscire
a rimirar le stelle.
Tanka
3 marzo 2022, giovedì grasso.
Cosa resta?
La vita cos'è?
Bersi un tè la notte?
E una musica.
O il vino e pensare...
accorgersi ch'è l'alba.
Tanka
15 aprile 2022
Ricorda come è ambita la rosa
che splende tumida di molle brina,
e come poi è sprezzata la spina
quando i petali sono ormai caduti:
tu che fidi solo in occhi splendenti,
nella bocca di zefiro odorosa,
nei capelli, legamenti d'amore,
e un corpo superbo in forme d'amare.
Il tempo è crudele e la vita passa
mentre tu passi i tuoi giorni vaghi,
e inclemente passa in brevi istanti
lasciandoci come rari naufraghi.
Del resto: l'eternità è noiosa.
(schema canone: ABBCC ADD AECEA)
30 maggio 2022
Si dice la vita il bene più intenso,
ma se con ciò s'intende la coscienza
potrò ben vivere altrove lo stesso
che in questo mondo di miseria.
Se si vuol dire costretti a vivere,
meglio il nulla del vuoto terreno.
(schema: endecasillabi in assonanza)
27 giugno 2022
Noi veniamo da là.
Veniamo da dove sorge il sole.
noi veniamo da ciò che c'era prima.
Veniamo da una terra recintata,
un bosco circondato e difeso.
Un bosco in cui le piante
sono dotate di molti poteri:
potere di sapere, di guarire,
far vivere e morire.
Un bosco e una città
con animali che ti rispondono,
animali buoni e docili.
Non c'era il lupo o il leone o lo scorpione.
Se chiami una bestia non ti risponde.
Essa non ti risponde,
non obbedisce al tuo richiamo
non prende il cibo dalla tua mano.
E in terra fu il giorno,
le acque sono diventate sorgenti,
la terra s'è incisa di canali,
l'acqua è stata il seme della terra.
È cresciuta la spiga,
è cresciuta la spiga sulla terra.
Noi abbiamo fatto il pane.
Noi abbiamo gioito con la birra,
col vino e col miele.
Noi abbiamo danzato.
Noi abbiamo saputo,
abbiamo saputo molte cose.
Quelle molte cose erano bene.
Ma non era bene tenerle per noi.
Siamo usciti verso il sole all'occaso.
Gli Dei ci hanno mandato.
Gli Dei che decisero il destino
della razza dell'uomo.
Noi veniamo dall'Origine
come noi eravamo dall'Oriente,
eravamo da ciò che c'era prima.
Veniamo dal Monte.
Abbiamo costruito la Montagna,
costruito d'argilla la Montagna,
per ospitare gli Dei e i sette saggi.
Essa è stata un tempio.
Nella cella era il segno,
il segno del sole e della luna.
E nacque il tempo allora,
nacque il giorno e la notte.
E la terra si separò dal cielo.
Il cielo ornato di lapislazuli,
e la terra dalle canne danzanti.
La terra dalle canne scintillanti.
Nostro compito era portare
la civiltà agli altri uomini,
le altre specie di uomini
che vivevano chiusi nelle grotte
e si cibavano di amare foglie,
foglie di alberi e d'erba.
Così cominciò la storia.
Così le lingue tutte mutarono,
e con esse i pensieri,
così nacquero i serpenti e le aquile,
serpenti e aquile e amici e nemici.
Così potemmo scegliere parlando:
gli Dei ci diedero una missione
e potere su noi stessi.
Così cominciò la storia.
Così si compirono i destini
decisi dagli Dei.
(schema canto sumero: endecasillabi e settenari)
5 agosto 2022
Dio non è infinito,
le divinità sono infinite,
e Dio non è il Tutto.
Il Tutto, forse, è la divinità.
So anga veda yadi va na veda.
(epigramma, 10 ottobre 2022)
Autunno: artigiano di colori,
di luci stupenti, di commozioni
e risa come quelle dei fauni.
Immagine della 'fatal quiete',
allegoria di resurrezioni.
Delirio folle di lacrime liete.
Acqua corrente negli intimi anfratti.
erba, funghi, vita che in segreto
nasce e popola i corpi e i petti.
Pensiero dolce eppur disumano
che mentre muore mostrando la morte
ride di cuor nelle giornate corte.
25 novembre 2022
(schema terzine: ABB CDC EFE GHH)
Saraswatīstotram
' Acque che scorrono dolcemente ',
dolcemente nel fiume d'acque sciolte,
su sponde d'un mare d'acque viola.
o la risacca delle onde spente.
Sui loti fioriti dolci d'essenza
con grazia viene la tua bellezza,
in fiori fiorisce la tua sapienza.
Santa rugiada che cola grazia.
Scorrono adesso le nostre parole,
la voce scorre dolce come il miele!
Colei che amabile suona le corde,
che accorda ciò che il pensiero intende,
Che posa il piede sul cigno vociante
fra le dedizioni poste al suo piede.
Conduci le idee da mente a mente.
Conduci la tua creazione impaziente
colmaci della tua arte che arde.
Per una poesia dolce e forte.
Scorrono adesso le nostre parole,
la voce scorre dolce come il miele!
' Acque che scorrono dolcemente '
sii per noi la dolce sorella mite,
nel sentiero della sorte gentile
l'amica che guida benevolmente.
Tu che tessi la tela dell'ingegno,
che soave reclami il tuo regno.
Che dal tuo labbro soave e degno:
cola il nettare d'eccelse parole!
Scorrono adesso le nostre parole,
la voce scorre dolce come il miele!
(schema: quartine XXXY AA ...)
16 dicembre 2022
Ushasstotram
Grande dea Aurora, luce del giorno,
d'istinto ti prego, albore diuturno,
tu che sei la mia patrona, aiutami.
Tu che vedo brillar tutta d'intorno,
ma sei di fronte a me in tutto il cielo,
sei dovunque lo splendore del cielo
e con commozione a te mi svelo:
ti prego di aiutare tutta l'umanità.
Tutto è d'oro fino ai punti più alti,
e il tuo manto biondo ci avvolge tutti:
dai il desiderio e dai la speranza.
Madre degli inizi: pensa per tutti.
Bella come una sposa dai a tuo padre,
il Giorno, il Sole di cui sei madre.
Forte rapitrice di stelle ladre
donaci il battito delle tue ciglia.
La luce dorata dei tuoi occhi
pensi per tutti: chi vedi e chi tocchi.
guida ognuno alla sua via, alla salvezza.
Tu che, celesti, sei il primo dei cocchi,
Tu che per immaginare guardiamo
in fulva coppa d'oro, mendace,
che riflette una debole luce,
mentre ora infiammi il cielo di gloria,
splendida come un grido di vittoria.
(schema: quartine AABA ...)
Un bocciolo, che splende sul ramo,
sapendo che come fiore cadrà
e appassirà, fiorirebbe ugualmente?
Si perché è eterno: è sempre stato così,
dunque non sa lo scorrere del tempo.
Se nessuno mai morisse,
se fossimo gli immortali,
non conosceremmo il tempo.
Gli Dei non sono immortali:
essi sono in sé eterni:
non sanno il senso del tempo.
La vita e dunque la morte
servono in fondo a capire
il senso e il corso del tempo.
Le più cose della vita
non han grande importanza
né entro né fuori dal tempo.
Noi della nostra vita
vediamo solo i ricordi,
che sono anch'essi eterni,
ma capiamo e vediamo
lo scorrere via del tempo.
Scopriamo gli anni passati:
è questa l'esperienza
e il senso della vita:
cioè la fine della vita
come nascita del tempo.
Schema: versi sciolti prosaici, le parole tempo e vita sono insistite. (tesi in endecasillabi, trattazione in ottonari)
primo dicembre 2023
Se tua moglie è contenta
di averti sposato,
dico in tutti i sensi:
in tutti quanti i sensi,
non ti tradirà mai.
Però se ti tradisce,
allora è una zoccola,
ma sono altri i difetti,
ben altri, in una donna.
(mashal, schema: settenari sciolti)
4 marzo 2024
Noi uomini non apparteniamo
davvero all'universo della vita
ma a quello della sopravvivenza.
Le forze servono a restar in vita,
ma sol per preservare l'esistenza.
Viviamo nel mondo dei cancelli
mezzi aperti, lassi per negligenza.
Mostran due vie l'un'all'altra ribelli:
una che ti porta lontano altrove,
una per cui non ti serve la chiave,
l'altra che invece ti riporta indietro
come i dadi nel gioco dell'oca.
Neanche il vento più forte là s'abbica,
ma passa fra le sbarre che noi siamo
lasciandoci in una smania infinita.
Solo un modo, un solo modo abbiamo:
lottare per dar un senso alla vita,
questa è l'unica e flebile speranza.
(schema: cadenza ABC BCD CDE EFG GAB ABC)
11 luglio 2024
Come le acute pene d'amore
sono le migliori per comprendere
la vacuità evanescente del mondo,
così le sorde pene dell'animo
fan capire l'assurdità del mondo.
Quindi è meglio cercare, m'esprimo,
nell'uno e nell'altro caso le gioie:
ciò che fa bella la vita e ciò che amo,
scacciando il malumore e le noie.
Davvero la vita è poca cosa,
piena di fantasmi e insidiosa
d'illusioni cadute nell'animo,
che, se vivessimo meno di bugie,
preferiremmo la morte al restare.
Sol cercheremmo il miglior modo
d'evitare il mal d'amore e d'animo,
com'è chiaro il cielo e calmo il mare.
(schema: cadenza: A ABC BCD CDE ECD ABC A)
17 luglio 2024
Le piante vivono d'acqua, d'aria
e della luce radiosa del sole,
le bestie sbranandosi in fra d'esse:
non sarebbe più accettevole
che quella divinità procedesse
muovendo dal regno vegetale?
Muovendo, per quelle ragioni stesse,
verso una forma innocua e gentile,
anzi che a danno dei loro simili?
Ne sarebbe un mondo di gioia,
di giusta vita senza bene o male,
ma Dio non lo fece simile ad esse.
(schema: cadenza ABC BCD CDE ABC)
20 agosto 2024
Non c'è niente di così piccolo che non possa esistere,
non c'è niente di così grosso da dover restare fuori,
nessuno è così incolto da cui non si possa imparare,
nessuno è così stupido da non svelare una verità,
non c'è nessuna ingenuità che non sia malizia
e nessun sapiente ha capito davvero la verità.
(mashal, esametri decasettenari ABA CDC)
24 settembre 2024
A Jane Austen, con grande affetto, su “ Orgoglio e Pregiudizio “
il suo libro meno bello, e perciò più famoso, ma con la bellezza nascosta della sua ' cortese ' birbanteria.
“ Al sole che tramonta tutti chiudono la porta in faccia “.
Una casa di sassi è vista solo in modo pittoresco,
un bel palazzo di marmo racconta il lusso che dimora.
La certezza non crolla di fronte alla casa di sassi:
le certezze vacillano davanti al palazzo di marmo,
nelle sue sale patrizie e al parco immenso ricco di alberi.
Anzi, abbiamo mai avuto solo persuasioni e pregiudizi
cui non si possa chiudere senza colpa la porta in faccia?
(mashal, esametri decasettenari sciolti)
Una mente acuta, l'impertinenza, un marito scemo,
una rendita di diecimila sterline nette annue,
fanno, oltre ogni sensato dubbio, la felicità coniugale
di una donna che non muoia a soli quarantun anni.
(mashal, esametri decasettenari sciolti)3 ottobre (rosh ha shana) 2024
Renato Pagnoncelli