Su: Annunzio vobis
MAGNIFICO!!!sono onorata... Grazie mille,direi che ha centrato in pieno il mio sentire
Piera Iovaldi 5 maggio 2015 10:46
Sostengo la causa :-D
Grazie per la solidarietà! Hasta la victoria siempre!
Su L’architettura della poesia 4
CHE MERAVIGLIA!!! Complimenti :-D
Grazie mille. Li ho fatti come opportunità per conoscere una disciplina
a torto considerata per addetti ai lavori e per invogliare una
riflessione interdisciplinare sull'arte.
Su: Acque di mezzo
Che dire? SINTONIA!!! :-D
MAGNIFICO!!!sono onorata... Grazie mille,direi che ha centrato in pieno il mio sentire
Buonissima giornata,
Come sempre, è stato un piacere.
Grazie a lei.
Grazie a lei.
Su: La poetica delle immagini 3
Sono sempre più onorata nel leggere e nel vedere che meraviglioso
accostamento sia possibile attuare tra una mia immagine ed un
pensiero,una poesia. Ovviamente ciò che ispira un mio scatto non può
nascere dallo stesso sentire di chi autonomamente scrive,ma il cammino
parallelo compiuto è di grande effetto.
Grazie Renato. Anche oggi sono alta un centimetro in più,
Laura
Grazie Renato. Anche oggi sono alta un centimetro in più,
Laura
Sì, anch’io credo che molte considerazioni si possano fare in una
lettura parallela fra immagine e poesia. Non dimentichiamoci che la
struttura della pittura orientale (Cina, Corea, Giappone) consisteva di
una poesia, un’immagine pittorica che la commentasse e uno spazio bianco
nel quale l’osservatore poteva proiettare i suoi sentimenti e le sue
considerazioni: parola, dipinto e vuoto. Perciò esorto in questo post
chi legge, e so che qualcuno legge, a non essere timido ma a comunicare
le sue sensazioni per quanto semplici possano essere. Sarebbe una
conferma di quello che stiamo dicendo e ci farebbe anche piacere. O no,
Laura?
Ricambio l’onore e confermo che è stato un piacere per me. Ringrazio anche per l’apprezzamento delle poesie che mi ha comunicato in forma privata. Così sono alto un centimetro in più anch’io.
Ricambio l’onore e confermo che è stato un piacere per me. Ringrazio anche per l’apprezzamento delle poesie che mi ha comunicato in forma privata. Così sono alto un centimetro in più anch’io.
Su: la poetica delle immagini 2
Magnificenza!!! Grazie...fantastico...seguirà commento
prolisso...
Grazie mille. Attendo con ansia il commento prolisso. Alla fine il
commento è arrivato, a volte google fa un po' ammattire...
Saluti.
Saluti.
Su: La poetica delle immagini 1
Laura Caligiuri 5 marzo 2015 14:57
Enchante'...
Bellissime parole,bellissimi pensieri...grazie :-)
Bellissime parole,bellissimi pensieri...grazie :-)
Grazie a lei. Sono contento di aver colto degli aspetti che condivide.
E a l'è minga finida...
Su: Chi scrive e chi legge
Piera Iovaldi 27 febbraio 2015 15:01
Ciao Renato, sono riuscita a entrare nel tuo blog senza aiuti. Tutto
sommato non è complicato. Non è facile invece capire cosa ha nel cuore
il poeta quando scrive. Penso, come dici tu, che le poesie non vadano
commentate, per lasciare alla fantasia di chi le legge l'interpretazione
istintiva, immediata. Secondo me la poesia è qualcosa di personale ma
che non riguarda solo chi le scrive, ma anche chi le legge. La
percezione è differente da persona a persona, a seconda della
sensibilità, della cultura, del modo di intendere la vita, ecc. E sulla
base di queste caratteristiche ognuno libera le sue emozioni.
Stamattina mi sono alzata con la speranza che ci fosse la neve (non è stato così), ma mi è venuta voglia di rileggere la tua poesia "grazie dea per questi fiocchi di neve.....".Non so quale sia stata per te l'ispirazione, ma per me riguarda proprio la neve, che mi emoziona sempre così tanto per l'dea di purezza che emana dalle cose che copre, e per qualcos'altro che non so descrivere e che si esprime solo come gioia. Non ricordavo su quale quaderno fosse scritta, e ne ho sfogliati un paio prima di trovare quello che cercavo. En passant mi è capitata sotto gli occhi la tua "ragazza d'oro" e d'istinto ho pensato che ti riferissi alla POESIA. Invece ho letto poi che riguardava la tua katana! E' bella questa universalità di interpretazione delle poesie. Pensare che a scuola ci davano i commenti di qualcuno come oro colato, anche se a noi studenti poteva ispirare qualcosa d'altro.
Complimenti per il blog che è realizzato molto bene. Mi sono fermata alla prima parte perché mi è venuta voglia di scriverti. Il seguito alla prossima puntata.
A presto e un abbraccio. Piera.
Stamattina mi sono alzata con la speranza che ci fosse la neve (non è stato così), ma mi è venuta voglia di rileggere la tua poesia "grazie dea per questi fiocchi di neve.....".Non so quale sia stata per te l'ispirazione, ma per me riguarda proprio la neve, che mi emoziona sempre così tanto per l'dea di purezza che emana dalle cose che copre, e per qualcos'altro che non so descrivere e che si esprime solo come gioia. Non ricordavo su quale quaderno fosse scritta, e ne ho sfogliati un paio prima di trovare quello che cercavo. En passant mi è capitata sotto gli occhi la tua "ragazza d'oro" e d'istinto ho pensato che ti riferissi alla POESIA. Invece ho letto poi che riguardava la tua katana! E' bella questa universalità di interpretazione delle poesie. Pensare che a scuola ci davano i commenti di qualcuno come oro colato, anche se a noi studenti poteva ispirare qualcosa d'altro.
Complimenti per il blog che è realizzato molto bene. Mi sono fermata alla prima parte perché mi è venuta voglia di scriverti. Il seguito alla prossima puntata.
A presto e un abbraccio. Piera.
Ti ringrazio tanto per la visita e per le belle e accurate parole a
commento. Mi fa piacere che concordi con la possibilità di lettura
autonoma e, chiamiamola, interattiva. Penso che sia più stimolante e, se
non si è degli egoici senza remissione, anche la più appagante per chi
scrive. Allo stesso tempo è quella che rende la lettura maggiormente
propria di chi legge, e la meno noiosa. Pensa a quanti grandi della
poesia che si studiano con la nota per l’interpretazione a ogni
verso.
Nello specifico, l’ispirazione a “ Grazie Dea per questi fiocchi di neve ” era proprio la neve. I fiocchi che turbinavano attorno a un lampione mi hanno fatto pensare alle ali del cigno che spesso ricordi. Poi quando nevica sembra tutto più puro.
Riguardo alla ‘ ragazza d’oro ’: e perché no? Potrebbe benissimo essere la poesia, in fondo un poeta parla sempre per prima cosa di poesia, qualunque cosa dica. E poi la poesia è l’arma del poeta.
Nel post ricordo che negli stessi anni cominciavo con la mia ‘ ragazza d’oro ’ sia nel senso della katana, sia nel senso dei versi poetici.
Un abbraccio.
Nello specifico, l’ispirazione a “ Grazie Dea per questi fiocchi di neve ” era proprio la neve. I fiocchi che turbinavano attorno a un lampione mi hanno fatto pensare alle ali del cigno che spesso ricordi. Poi quando nevica sembra tutto più puro.
Riguardo alla ‘ ragazza d’oro ’: e perché no? Potrebbe benissimo essere la poesia, in fondo un poeta parla sempre per prima cosa di poesia, qualunque cosa dica. E poi la poesia è l’arma del poeta.
Nel post ricordo che negli stessi anni cominciavo con la mia ‘ ragazza d’oro ’ sia nel senso della katana, sia nel senso dei versi poetici.
Un abbraccio.
Piera Iovaldi 5 maggio 2015 10:46
Ciao Renato, mi sono piaciute molto le fotografie della fotografa
Laura, specialmente la terza, che per me ha il colore dei sogni. La
poesia serve anche a scatenare la fantasia LIBERA, individuale, unica.
Come mi piace questa cosa! E a proposito di fantasia, è molto bello
anche il lavoro di tua sorella per il tuo compleanno. Lo vedrò dal vero
molto volentieri.
Ciao Piera, grazie per il commento anche se sei un filino off topic,
nel senso che si può commentare sotto al post relativo. Ma non fa
niente: sto scherzando.
Mi fa piacere che ribadisci quello che vorrei dire attraverso questo blog ossia liberare la voglia di comunicare, l’avventurarsi dietro la propria fantasia.
Scusami ma non riesco a capire quale sia la terza foto, “ del colore dei sogni ? ”.
Solo che... le foto sono belle, la composizione floreale pure, ma tutti vi dimenticate di dire che le poesie non sono male: andiamo bene... Sarà perché non volete che mi monti la testa.
Ci vediamo presto e un abbraccio.
Mi fa piacere che ribadisci quello che vorrei dire attraverso questo blog ossia liberare la voglia di comunicare, l’avventurarsi dietro la propria fantasia.
Scusami ma non riesco a capire quale sia la terza foto, “ del colore dei sogni ? ”.
Solo che... le foto sono belle, la composizione floreale pure, ma tutti vi dimenticate di dire che le poesie non sono male: andiamo bene... Sarà perché non volete che mi monti la testa.
Ci vediamo presto e un abbraccio.
Piera Iovaldi 8 maggio 2015 17:41
Ti scrivo ancora off topic, ma abbi pazienza: qui mi sento inserita. La
foto che mi piace maggiormente è quella alla sinistra di "L'oca si ferma
su un'isola di canne presso la riva, ma non c'è mai sosta per le acque
del fiume." Non mi dimentico di dirti che le poesie "non sono male". Lo
sai da quando mi hai dato, tempo fa, il cartaceo dei tuoi scritti. Ci
vediamo.
Grazie, ma sai com'è, arrivate a una certa età a noi donne piace
sentirci dire che siamo belle...
E così sogni verde acqua, bello! E poi sai come si dice: i sogni annegano all'alba.
I see you.
E così sogni verde acqua, bello! E poi sai come si dice: i sogni annegano all'alba.
I see you.
Flavio ha commentato su " Concetto e forma" 1
dic 2020
" Mi hanno insegnato che l'estetica è un "settore" della filosofia.Cosa
si intende per bellezza e per bello?A mio avviso la bellezza non
esiste.forse starai pensando "questo è pazzo". Lascia che ti spieghi xD
Ciò che esiste è la sensazione che prova un soggetto quando posa per la
prima volta gli occhi ed è vicino ad un altro soggetto, un'opera
architettonica, paesaggio naturale, dipinto, statua ecc...Prova una
sensazione piacevole e traduce il tutto in parola e utilizza i termini
in base al suo bagaglio culturale. Ecco sono stufo di usare parole a
caso e vorrei capire come stanno veramente le cose. Insomma ho letto i
tuoi ottimi articoli sulla architettura contemporanea dove facevi luce
sulla questione. Non sono un esperto di architettura anche se amo l' ART
DECO, ebbene potresti farmi da "lanterna" sulla questione bellezza /
bello? "
Renato Pagnoncelli 1 dic 2020 In risposta a
un commento, di Flavio
Credo che queste siano le domande più ostiche anche per un filosofo.
Vediamo i termini estetica e bello. Estetica viene dal greco αἰσϑητικός
(aisthetikos) che significa sensazione dunque potremmo dire che è lo
studio delle sensazioni. Sensazione è qualcosa che si percepisce
attraverso i sensi, quelli fisici, intellettivi ed emotivi. Probabilmente
perché si presume sia nella natura umana di ricercare sensazioni piacevoli
è stata correlata con il concetto di bellezza e di arte. Bello viene dal
latino e significa ' bello e buono ' un po' come nell'inglese good
rispetto a nice: good è buono nel senso di bello, giusto mentre nice è
solo gradevole. Le tre cose: estetica, bellezza e arte non sono
immediatamente legate fra loro. Potremmo dire che è bello quel che piace
ma sarebbe troppo comodo. Partiamo da bello. Bello è qualcosa che
guardandolo produce una sensazione gradevole oltre la quale intuiamo ci
siano dei significati più solidi, dunque siamo portati a godere del bello
osservandolo e prolungando la sua vista oltre la normale percezione di un
fatto o di un oggetto. Ma anche qui, chi può decidere cosa sia bello e
cosa no? Spesso l'arte è chiamata in causa per definire ciò che è bello,
ma anche qui la relazione non è naturale. Per esempio si tende spesso a
sentire che in un determinato periodo della storia dell'arte vi era una
specie di accordo su cosa fosse bello e pertanto ciò che poteva essere
contenuto in quella categoria era bello. Il problema è che questa
affermazione non è affatto reale. Durante il Rinascimento, a esempio,
l'arte alla moda (è un termine tecnico non va inteso come fashion) aveva
senz'altro molte connotazioni basate su una teoria solidissima come lo
studio dell'arte classica intesa come massimo prodotto del genio umano e
si facevano proprie tutte le teorie filosofiche sul bello espresse nella
classicità. Ma non è affatto vero che tutti fossero concordi: il gusto
tardogotico continuò a convincere moltissimi di essere dalla parte giusta
della bellezza. Allora vediamo come si possa tentare di dare ai termini in
questione una discriminante per poterli giudicare.
Uno è a mio parere la possibilità che la visione di qualcosa che definiamo
bello possa lasciarci arricchiti di conoscenza e sia in ultima analisi
evolutivo per la nostra personalità: intellettuale, culturale e
'spirituale' se riteniamo possibile questa evenienza. Cioè vogliamo che la
visione di un oggetto (o ascolto o tatto o lettura ecc... ovviamente) non
sia solo un puro riscontro di sensazioni o stati d'animo labili e
fuggenti. Il secondo è l'effetto sociale del bello. A nessuno è negato di
avere proprie preferenze estetiche e dunque di definirsi un piacevole o
bello o buono o giusto. Non si può prescindere dal significato sociale che
però quella preferenza può avere. Sia in senso di collettivizzazione del
significato della bellezza o dell'arte sia come crescita personale
all'interno di una comunità sociale. Quindi ogni sensazione può essere
interessante per qualcuno, ma non per tutti può essere tale da indurre una
sorta di allettamento che ci fa sentire migliori. Sembra che oltreché
naturale vi sia una necessità di condivisione sociale al bello. Lo
stabilire poi quale siano gli scopi, per così dire, del bello è un
problema di cultura e di educazione, di conoscenza e di sviluppo della
capacità critica e di un proprio livello di giudizio che abbandonino la
semplice fruizione momentanea e senza sedimenti di una qualsiasi opera
d'arte o oggetto di bellezza o portatore di una sensazione prolifica.
Questo credo sia un modo per fare rientrare la bellezza nell'estetica e
l'arte nella bellezza. Un modo per non relativizzare troppo confondendo la
legittima presa di posizione per un'arte e una bellezza con l'accettazione
di ogni cosa. Valutare insomma cosa produce di buono e giusto il bello e
l'arte. Si sente dire che oggi l'arte prescinde dal concetto di bello, ma
al di là della giustezza di questa affermazione ci si dovrebbe chiedere
come mai possiamo riscontrare un tale atteggiamento nella storia
dell'arte, al punto che l'estetica è definita come studio del bello, e di
conseguenza quali portati nuovi e solidamente fondati si possono addurre
per compiere questo atto eversivo. Siamo una società talmente elevata da
poter capovolgere il senso che l'arte ha avuto in millenni di storia? Ne
ho parlato nel post “ Come è morta l'architettura ”. È senz'altro più
semplice parlarne in relazione a precisi oggetti o opere d'arte che non in
maniera così astratta, è questo un piacere che lascio ai filosofi, è anche
molto più divertente, almeno per me.
Flavio
Ciao Renato e grazie mille per la tua risposta e disponibilità.
Rileggerò e rifletterò su ciò che hai scritto di sicuro posso dire che
il tuo "trattato" è bello perché mi arricchisce di conoscenza e
migliora il mio intelletto. Continuerò a leggere il tuo blog e
visiterò il tuo canale youtube quindi sicuramente continueremo a
scriverci. La prima volta che scrivo in una sezioni commenti di un
blog spero di non aver fatto confusione. A presto e ancora tante
grazie.
Renato Pagnoncelli
Il commento è arrivato senza problemi, attiva le notifiche se non lo
hai già fatto. E metti il nome (Flavio) se no arriva come Anonimo. Per
il resto, grazie a te e meno male che qualcuno ha il coraggio di
mettere un commento, se avevano paura che mordessi adesso dovrebbero
aver capito... Ciao.
Flavio su " Playlist su You Tube " 27 luglio 2021
Ciao Renato spero di non disturbare, non voglio approfittare... noto
che in ogni tua creazione audio-visiva vi è sempre un dipinto o se
preferisci una rappresentazione visiva mi permetto di chiederti quando
posi gli occhi su un dipinto cerchi solo(si fa per dire) il piacere
attraverso il senso della vista oppure conosci bene la pittura e
magari cerchi altro? spero di essere stato chiaro p.s. ancora non ho
confidenza con la sezione commenti spero di aver inserito il nome e
non aver fatto confusione grazie per il tempo a me dedicato
Renato Pagnoncelli in risposta a Flavio 27 luglio 2021
Ciao Flavio, disturbare? ma scherzi: il blog dovrebbe servire proprio
come spazio di scambio di opinioni. Non ho capito bene se la domanda
si riferisce a ogni volta che vedo un'opera d'arte o al metodo con cui
inserisco le immagini a corredo delle poesie o delle musiche, dunque
risponderò a entrambe. La materia che in assoluto conosco di più è
l'architettura in particolare la composizione architettonica, ma ho
insegnato anche storia dell'arte dunque ho un quadro abbastanza
completo sul come guardare un'opera d'arte. Be', l'arte o meglio gli
artisti hanno un gramo destino: faticano molto a completare tutti i
particolari della loro opera in senso tecnico e disciplinare (poetico,
espressivo, dialettico) e poi spesso l'osservatore rimane colpito da
un solo aspetto. È chiaro che più si conosce la storia dell'arte più
si trovano le relazioni fra le parti. Dipende quindi dal tempo di
contemplazione scoprire quanto più possibile sull'opera che abbiamo
davanti. Quello che tu chiami il piacere della vista è sostanzialmente
questo. Quanto alle immagini che inserisco cerco di mettere quelle che
mi hanno colpito di più in passato o che mi pare servano, unendosi
alla poesia e/o al commento musicale, a comporre una storia. Non una
storia di fatti o di concetti ma di emozioni che provochino in chi
vede la ricaduta estetica, la 'reazione a catena' che con i versi,
nella mia intenzione di poeta, vorrei che avvenisse. Reazione di cosa?
Di quello che ognuno sente che si muove dentro di sé, che gli fa
sembrare quei versi significativi e interessanti. Belli insomma. Nella
mia poesia metto tante cose ma di sicuro non tutto quello che gli
altri ci possano vedere. Non cerco mai di influenzare con le immagini
o la musica l'interpretazione ' vera ' dei versi perché non c'è
un'interpretazione vera. Se ci fosse una verità unica nei miei versi
comporrei dei fossili, e mi dispiacerebbe. Se non sono stato chiaro
non ti fare scrupolo e dimmelo. Va tutto bene nel commento e sono io
che ti ringrazio. A presto. Renato.
Flavio su " Pulcritudine " 28 luglio 2021
Corpo della donna. Le persone giudicano il corpo di una donna usando
le solite parole bellissimo, bello, magnifico ecc... ma chi stabilisce
il canone, i cambiamenti del canone senza dimenticare che quello che
piace a Milano magari non piace a Tokyo anche se con la
globalizzazione siamo tutti più vicini, forse... mi sposto un pochino
e metto il focus su noi uomini quello che ci incendia dentro, quello
che ci permette di superare prove, imprese, scrivere canzoni, poesie,
canoni ecc non è forse l'attrazione? La bellezza e l'attrazione magari
sono correlate ma non sempre infatti sempre più spesso negli ultimi
tempi non parlo più di bellezza ma di attrazione mi sentiresti dire
infatti... che donna attraente, mi attrae ecc è una riflessione che
avevo voglia di condividere con te e con i lettori del blog del resto
tu che ami le donne, l'arte e la cucina sicuramente aggiungerai
qualcosa di interessante che mi farà riflettere grazie per l'eventuale
attenzione.
Renato Pagnoncelli in risposta a Flavio 29 luglio 2021
Mi fai venire in mente una cosa. Quando studiavo e coi miei compagni
di università analizzavamo un progetto, i primi anni argomentavamo
molto sul perché e il percome delle varie soluzioni compositive. Man
mano che aumentava la conoscenza e l'esperienza il nostro lessico si
faceva sempre più essenziale fino alla fine quando francescanamente
restava ' bello' o ' brutto '. Dietro queste parole c'erano però,
ormai condivisi, tutti gli argomenti imparati negli anni precedenti.
Il corpo umano è da così tanto oggetto di considerazione artistica che
forse anche per esso si usano parole franche e dirette. Parli di
canone di bellezza femminile e forse esiste. Spesso trovo che al di là
delle mode, che in quanto tali non sempre sono state seguite da tutti,
esista un'invarianza di alcuni elementi, che desumo da ciò che vedo
nei dipinti o nelle sculture. Vado di getto: i capelli, gli occhi, le
labbra, i denti per quello che riguarda il volto. I fianchi, il seno,
le mani per il corpo. Voglio dire che credo che in tutte le epoche o
le culture evolute, a meno di complicati motivi rituali o ideologici
in generale, dei capelli folti o lunghi, degli occhi espressivi, delle
labbra avvincenti e dei denti regolari e puliti siano sempre piaciuti.
Così dei bei fianchi (per me la parte più bella di una donna) un seno
florido, grande o piccolo che fosse, delle mani attraenti, perché
eleganti o delicate, magre o paffute, siano in linea generale piaciute
sempre. Prova a dare un'occhiata al post “ Pulcritudine ”. I
cambiamenti sono determinati dal fatto che una certa connotazione
fisica esprimerebbe qualcosa di trascendente, ma a volte sono stati
più enunciati e enfatizzati che seguiti, un po' come la presunta donna
angelicata della poesia. Per me il corpo di una donna è già materia
trascendente di per sé. Ci sono le differenze di razza e provenienza
ma mi spingo a dire che una bella donna è bella in assoluto,
accettando appunto la differenza di forme. La globalizzazione o meglio
la mondializzazione sta agendo in modo nocivo perché invece di
esprimere veracemente le differenze sta optando per un modello unico
appiattito su un mix di un po' di tutto e un po' di niente. Io le
chiamo le ' rettiliane ': donne aggressive, con labbra e seno finto e
prepotente, ma bacino stretto e magrezza eccessiva, arti sottili e
lunghi ecc... Come il vino: gusto e produzione standard, buono per
ogni angolo del globo. Un discorso articolato sul cambiamento di
canone lo trovi nel post “ Quando si cambia stile ” che è
sull'architettura, materia ostica ai più, ma in cui si possono fare
degli interessanti percorsi analoghi in altri campi. Quello che ho
detto sopra risponde anche al tema dell'attrazione, almeno credo,
nella misura in cui l'attrazione è il proiettare o vedere in una donna
quello che la sua bellezza ci pare prometta e nasconda. Doti umane,
intelligenza, carattere, tutto insomma. Penso che una donna, a parte i
casi disperati, abbia sempre qualcosa di bello, sia nel corpo sia nel
modo di fare e magari, un po' per arte innata della nostra prediletta
creatura un po' per nostra semantizzazione, sia sufficiente per
farcela apparire più attraente di un'altra. Poi c'è ovviamente un modo
di vedere la bellezza femminile in modo assoluto, per così dire, e un
altro se ci mettiamo di mezzo i sentimenti, ma questo esula dal tema,
comincia a esulare... Grazie a te e un saluto cordiale.
Flavio su " Fenomenologia, etica ed epistemica del Risotto alla Milanese
" 30 luglio 2021
Ciao Renato(ho ricevuto la risposta in privato ora è tutto chiaro)
dunque visto che una delle tue passioni è la cucina... che rapporto
hai con essa? Ami il vino? Come si può diventare un intenditore di
leccornie raffinato e colto magari facendo bella figura a tavola con
una signora o signorina? Piatti prelibati da consigliare? Un caro
saluto.
Renato Pagnoncelli in risposta a
un commento, di Flavio
Far da mangiare è una delle mie grandi passioni. A parte dei
panini o tramezzini o le torte con tutto già pronto nella scatola,
ho cominciato sul serio con un brasato al barolo a quattordici
anni cioè quarantasei anni fa. Insieme al cibo è nata la mia
passione per il vino (allora dopo la cresima si accedeva al vino).
Ero appassionato di quello che diceva e scriveva Luigi Veronelli,
che poi ho scoperto essere anarchico come me. Da allora ho sempre
cucinato e mangiato e bevuto, cercando di farlo sempre meglio.
Poi, siccome la cucina italiana me la facevo da me, da giovane ho
frequentato i ristoranti di cucine estere e anche da lì ho
imparato ad affinare il gusto. Il vino per me è bevanda sacra agli
Dei. Del resto i Greci chiamavano l'Italia Enotria: la terra del
vino. Io ho avuto la fortuna di imparare a cucinare e a bere in un
periodo dove non c'erano molte mode ma l'impostazione era quella
classica da cuoco che sa fare il suo mestiere, senza tante menate
di piatti light o creativi o esotici. L'educazione al gusto è
importante come ogni altra esperienza che produce evoluzione, che
è il principio divino in cui credo. Non credo in dio o nella
trascendenza astratta o nel volemose bene, credo nell'evoluzione
della coscienza che avviene quando ci si educa, in modo esoterico
o essoterico, a migliorare sé stessi, nel senso di salire a un
livello e non scendere più da lì. E tutto può servire. Fra l'altro
nutrirsi è un bisogno primario e dunque non può avere solo un
significato di sopravvivenza di ciò che non può durare, o sia il
corpo. L'educazione al gusto si fa come tutte le altre cose: si
prova senza pregiudizi, si comprende e si giudica da sé stessi
senza farsi influenzare da mode o da chef superstellati. Come far
bella figura con una donna? Ma mi hai preso per Califano? Non sono
un esperto. Cunt i tusann del dì d'inchöö a savaria nanca 'se dit
(tradotto per i diversamente milanesi: con le ragazze d'oggi non
saprei cosa dirti). Piatti prelibati ce ne sono troppi. Preferisco
decisamente il salato al dolce che mi stufa. Non sopporto i video
di ricette su YT perché ognuno ha la verità su come si fa un certo
piatto quando si sa che ognuno lo fa come vuole. Ho visto gente
stravolgersi perché un certo piatto non era come quello di
mammina. E poi cominciano le squallide risse tra nord e sud, tra
salutisti e più salutisti. E coi vini è lo stesso, ce ne sono
molti. Ricordati il proverbio: “ bianco e negro fa l'uomo allegro
”. Ecco, per concludere, un buon esercizio è provare ad associare
un piatto con un vino e vedere le differenze e quali preferiamo.
Veronelli parlava di seduzione che il vino fa al cibo e viceversa.
Saluti.
Anonimo 8 aprile 2023 su " La primavera viene languida ".
Renato Pagnoncelli 8 aprile 2023 in risposta a Anonimo
Renato Pagnoncelli 8 aprile 2023 in risposta a Anonimo
Grazie 'Anonimo' mi fa piacere che ti piaccia.
Bellissima, Renato, complimenti