C'è la tendenza generale, e sarebbe interessante sapere se risponde a una fenomenologia tipica delle masse, di convergere verso un tipo di cultura medio borghese, un po' alternativa tanto per non apparire demodé, ma in fondo innocua, che predilige la bella esposizione ad effettivi contenuti critici o innovativi. L'ars oratoria rispetto all'articolazione logica della retorica.
Certo, ci può essere una cultura di avanguardia se sostenuta da un'ideologia, ma la lettura alternativa che ne deriva è rivoluzionaria solo nel senso dato da Michail Bakunin, ossia non fa altro che aggiornare il lessico e proporre la realizzazione di qualche riforma già ampiamente matura.
Così si spiega il successo di individui a cui spesso non si darebbe nemmeno troppa fiducia sul piano dell'equilibrio mentale, ma comunque evidentemente spinti dalla vanità ad apparire e partecipare con solo poche pennellate cosmetiche al contributo disciplinare. Sono questi gli intellettuali che hanno il maggior successo presso la massa, intesa non come popolo in sé ma come gruppo accresciuto di individui che seguono la tendenza credendosi più consapevoli.
R.P.
Posteris memoria mea
Renatus in aeternum