domenica 4 aprile 2021

Principia architectonica I

Constatato più e più volte che quasi nessuno sa qualcosa di architettura, e a volte se ne vanta pure, e persa ogni speranza che la 'divulgazione' televisiva ma anche quella per via digitale possano porvi rimedio, mi è venuta la voglia di fare una serie di post su cos'è l'architettura e come va compresa. Fino ad ora mi sono rivolto a persone che in qualche modo avessero o pensassero di averne qualche cognizione, adesso voglio indagare su come è nata l'architettura partendo proprio dai bisogni primordiali e avanzando col metodo della totale improvvisazione, ossia immaginando le domande che un lettore virtuale e perfetto mi possa porre man mano.

Lo faccio perché ho sempre notato che spesso gli specialisti, ne sono esempio preclaro i matematici o i musicisti i quali sono di natura portati per la materia, diano molte cose come scontate e saltino dei passaggi. E proprio su questi passaggi saltati si arenano quelli che non conoscono, ma spesso anche coloro che studiano queste materie.

È un errore che credo di non aver commesso dacché ho sempre premesso che mi rivolgevo a persone del settore, ma ho tralasciato coloro i quali non ne sanno davvero nulla se non nel modo sbagliato che la divulgazione artistica utilizza. Adopero il termine divulgazione perché si usa far così ma è una parola che non mi piace: le cose si spiegano, si studiano si imparano, non si divulgano. Se spiego le quattro operazioni sto divulgando la matematica? Ovvero ne do una versione easy per il vulgus? No, sto insegnando le quattro operazioni.

Fatta questa introduzione parto.


Vanno premesse tre definizioni in modo che sia chiaro a cosa ci si riferisce. I termini sono: manufatto, edilizia ed edificio, architettura.

Do le definizioni che traggo, per buona pace di tutti, dal dizionario online della Treccani.


manufatto agg. e s. m. [dal lat. manu factus «fatto a mano»]. – agg. Che è opera della mano dell’uomo, che ha subìto cioè una lavorazione o elaborazione da parte dell’uomo, sia a mano sia anche con l’aiuto di macchine, e di solito con l’impiego o per trasformazione di materie prime...


edilìzia s. f. [dall’agg. edilizio]. – Il complesso delle attività che si riferiscono alla costruzione di edifici d’ogni genere ... alla progettazione e realizzazione delle singole costruzioni e alle opere di rifinitura...


edifìcio s. m. [dal lat. aedificium, comp. di aedes «casa» e tema di facĕre]. – In generale, qualsiasi costruzione immobile realizzata dall’uomo...


architettura s. f. [dal lat. architectura]. – L’arte di formare, attraverso mezzi tecnicocostruttivi, spazî fruibili ai fini dei bisogni umani: edifici, giardini e anche monumenti (obelischi, colonne onorarie, ecc.), considerati nella loro funzione spaziale...


Aggiungo la definizione del dizionario di Google che stavolta ci azzecca


architettura: elaborazione artistica degli elementi strutturali, funzionali ed estetici della costruzione.

Dunque con manufatto intenderemo qualsiasi oggetto non naturale ma fatto dall'uomo, con edificio una costruzione fatta con i materiali propri dell'edilizia, intendendo l'edificio in tutte le sue parti, e con architettura l'arte di conformare edifici e spazi per le attività umane dal rispetto tecnico, funzionale e formale.


Spero che questo post lo leggano anche e soprattutto i non conoscitori della materia.


Inizia il racconto.

Ora, immaginate di essere su un prato, in un luogo dove sia possibile vivere all'aperto. A un certo punto inizia a piovere. Cosa fanno gli animali in questo caso? Si riparano sotto un albero, in una caverna o sotto una roccia. Si riparano insomma alla bell'e meglio.

Immaginiamo che nevichi o prima di voi sotto la roccia si sia accomodato un leone. Oppure che volete avere quel riparo sempre, ogni volta che ne avete bisogno, o anche perché si trova in una posizione sicura rispetto ad animali o altri uomini.

Cosa fece l'uomo della preistoria? Andò a vivere nelle grotte che gli davano una protezione dagli agenti atmosferici ed erano difendibili contro animali e nemici.

Possiamo dire che la caverna era un'architettura? No perché non è un manufatto e pertanto non subisce da parte dell'uomo modifiche tali da trasformarla rispetto a ciò che era prima. Quando poi la mano dell'uomo comincia a scavare e conformare la caverna allora possiamo dire di essere in presenza di un'architettura, per esempio nei templi rupestri. Ma lasciamo questo caso del tutto particolare.

Allora, non avete caverne a disposizione, ma volete godere di un riparo efficace. Dovete costruire un manufatto, ma poiché sia stabile e usufruibile in ogni momento dovette farlo con materiali robusti a sufficienza, dovete insomma fare un manufatto edilizio. Ma questo manufatto deve essere sempre in quell'unico posto, cioè non può essere una tenda perché essa rientra fra i manufatti trasportabili che si montano alla bisogna. Come una zucca vuota può servire per contenere acqua, o diventare un tamburo o una cetra e può essere portata sempre con sé. Stesso discorso se viaggiate su carri e ci dormite sopra. Il carro serve per spostarsi, per trasportare merci, per dormire e all'occorrenza per difendersi e fare la guerra. Ma non è un manufatto edilizio esattamente come un camper non è una casa. Sulla nave si potrebbe discutere, ma ci porterebbe fuori strada.

Dunque avete dei materiali disponibili nella natura circostante e dovete decidere come trasformarli nella vostra tana.

Funziona come la geometria: qual è la figura piana che si può disegnare con meno righe? Il triangolo, ne bastano tre. La prima soluzione è di mettere due pezzi di legno inclinati reciprocamente fra loro e formare un triangolo con il terreno come terzo lato, poi metterne altri due come minimo, o tanti altri a piacere, e coprire la parte alta con un materiale idoneo: pellame, foglie, rami ecc...

È questa un'architettura? No, perché, seppure sia un manufatto stabile, risolve solo un problema pratico. Avete però costruito un edificio.

Se poi cominciate a chiudere le aperture laterali, lasciando un varco per entrare e uscire e magari a mettere la capanna su un pavimento rialzato per isolarlo dall'acqua e dai piccoli animali, allora piano piano sta prendendo la forma di una casa. È una benedetta architettura? No, perché risolve, in modo via via più complesso, solo dei problemi pratici, ma non esprime altro, né come forma né come senso dell'abitare. È ancora della famiglia degli edifici, come potrebbero esserlo un ponte o un silo per grano.

Ma diciamo che siete tipi che non si accontentano della prima cosa che gli viene in mente. Qual è la seconda figura piana più semplice dopo il triangolo? Il rettangolo per cui bastano quattro righe, in realtà si dovrebbe dire il quadrangolo, ma non credo di saltare un passaggio parlando di rettangoli che sono quadrangoli regolari. Qui le cose si complicano un po' allora facciamo un passo indietro.

In realtà la figura piana per cui occorrono meno linee per essere disegnata è il cerchio, dove ne basta una, ma il cerchio ha delle leggi geometriche molto rigide e delle complicazioni concettuali (il π) e così fra i rettangoli il quadrato che ha i lati tutti uguali.

Il rettangolo invece è l'ideale per affrontare il divenire dell'architettura. Fra l'altro notate che la figura geometrica che segnate sul terreno quando avete costruito la capanna era già prima un rettangolo. E allora che succede? Succede che dopo aver definito un rettangolo a terra volete alzare la capanna, in modo che ci sia più spazio. La cosa più semplice è tirare su quattro pali, ognuno nei vertici del rettangolo. Ma vedete subito che la cosa non funziona: il vostro edificio non è stabile come ve lo aspettereste e rischia, cosa ancora più disdicevole, di cadervi in testa mentre dormite. E poi sopra che ci mettete? Una pelle? Che poi diventerebbe un otre alla prima pioggia. Dei rami da un palo all'altro? E negli spicchi?

Per rendere i pali saldi e verticali potete metterne altri in diagonale incrociati, se non si è troppo sofistici, come si dice in milanese, non è una cosa molto difficile. Ma sopra? Tutto era iniziato per proteggersi dalla pioggia... Fate un po' di prove e capite che dovete prima mettere dei pali orizzontali che uniscano i quattro e sopra i soliti pali che si appoggiano l'un l'altro per fare la vostra capanna. Chiudete i vuoti lungo le pareti lasciando un varco per entrare e uscire e avete costruito una casa.

 


È questa un'architettura? In senso stretto sì! Perché avete immaginato e realizzato un manufatto edilizio che ha lo scopo di aumentare lo spazio interno, dunque avete introdotto il concetto di conformazione dello spazio, sia l'invaso cioè lo spazio interno, sia il volume ossia lo spazio esterno. In senso artistico per definirla tale occorrerebbe vedere come avete fatto il tutto e quali concetti non meramente utilitaristici avete suscitato.

Se coprite la vostra casa con due falde avete conformato un edificio con capriate e tetto a capanna. Se il tetto è piano si dice anche a terrazza, anche se piano è più corretto.

La capriata è formata da due pali (travi) diagonali e uno che li unisce orizzontalmente (trave) a sostituire il terreno, naturale o artificiale che sia.

Tenete presente che nel primo medioevo molto spesso le case erano delle capriate poggiate a terra dunque il primo modello di casa ha avuto lunga vita.


In senso costruttivo definiamo genericamente gli elementi verticali come ritti (pilastro, colonna, muro) e quelli orizzontali o diagonali come travi. (al singolare sono ritto e trave)

Obiezione: ma dove sono io non ci sono alberi ma pietre. Allora al posto dei pali verticali costruirete dei muri in pietra e nella quasi totalità dei casi, a meno non vi sia un motivo particolare, il tetto sarà sempre di capriate o travi orizzontali e relative coperture (pietre, foglie, legno, tegole ecc...). Vi accorgerete che un muro è in sé più stabile di un pilastro, ma è l'unica differenza.

Ancora oggi un tetto a falde, soprattutto se sono due o a 'due a due' viene definito tetto a capanna. Falda è ovviamente la parte inclinata del tetto.

Basta, in ultima analisi è tutto qui, quello che viene dopo è come l'avete fatto e cosa volevate dire.

Se avete capito quello che ho scritto, il resto è tutta discesa, nel senso che comincerete a divertirvi.

Come primo passo va bene così.


R.P.


Posteris memoria mea


Renatus in aeternum