Le
statistiche del blog mi danno un forte incremento di due post: quello
sulla “Chanson de Roland” e l'altro sull'origine del tempio greco
(“Anatema”). Le due cose mi fanno molto piacere ma mi hanno fatto
sorgere un dubbio. I miei lettori sono degli studenti di scuola media
superiore? Che frequentano il blog per prepararsi all'interrogazione
senza aprire un libro? E perciò non commentano: perché hanno paura
di quello che direbbe il professore?
Dico
questo perché appare che qualcuno sia arrivato sul mio blog
digitando le parole di ricerca 'parafrasi della Chanson de Roland'.
Ora
io nel detto post non ho assolutamente mai
fatto una
parafrasi del testo. Per una buona ragione: perché non ce n'è
bisogno. Il testo della chanson de geste si capisce benissimo senza
parafrasi, o sia senza usare delle altre parole. Credo che la
parafrasi sia il male assoluto della poesia. Se una poesia ha bisogno
di parafrasi è una presa in giro.
Detto
questo vorrei allora almeno sapere cosa ne pensano i professori di
questi studenti quando gli sono riportate le conclusioni, fra le
altre, dei miei post. Cosa dicono? Sono tutte cazzate o no? Almeno
loro non dovrebbero avere paura del mio parere.
Intendiamoci:
anch'io vado su dei siti, leggo una cosa , acchiappo una foto e via.
Ma la frequenza nel tempo di visitatori, dallo stesso paese o su un
tema, mi fa pensare che abbia dei lettori se non fissi almeno
affezionati, che ogni tanto vengono a fare un giro per vedere che si
dice da queste parti.
Parlo
di centinaia di persone che hanno letto sul mio blog di argomenti non
proprio usuali o almeno non lo è l'angolo con il quale essi sono
approcciati.
Quando
ho lasciato un commento su qualche sito è stato ignorato. Non si
sono sprecati a rispondere.
OK,
sono tutti molto importanti...
Fra
l'altro sono aumentate le visualizzazioni dall'Italia, dunque
verrebbe meno l'eventuale problema della lingua (anche se credo che
chi non conosca l'italiano non riesca a seguire il 'mio' italiano in
traduzione google...).
Chiedo,
voi che mi leggete: chi siete?
Io
sono qui: non mordo, non sono infettivo, ho un buon carattere.
L'unico
che mi ha contattato, senza citare il nome del blog né men che meno
il mio, è stato un sedicente “giovane poeta emergente”.
Emergente da che non si sa. Era un contatto pubblicitario di un
trentenne che pensa di essere più furbo degli altri.
Cent'anni
fa, un trentenne del 1918, aveva fatto la battaglia del Piave, oggi è
un ragazzino cui hanno chiavato in testa che se ti promuovi avrai
successo...
Vogliamo
almeno noi tornare a essere seri senza bisogno d'una guerra?
Ma voi... chi cazzo siete? |