mercoledì 7 dicembre 2016

47 Morto che parla



Passato il referendum si torna alla normalità, con le solite domande.
Oggi questo blog compie due anni. E non so se ne farà tre... soprattutto in questa forma.
Se si deve tenere fede ai dati forniti da blogspot, è indubbio che i post che parlano di architettura o storia dell’arte siano i più letti, quelli che affrontano il tema generale della poesia lo sono abbastanza, quelli su singoli temi della poesia sono poco frequentati, quelli sull’attualità politica sono pressoché ignorati.
In fondo nessuna sorpresa. Che abbia da dire qualcosa di interessante parlando di architettura e di arte sono il primo a riconoscerlo. Il tema generale della poesia di oggi interessa qualcuno e, bene o male, sono un poeta. Che il modo con cui affronto le opere poetiche e letterarie sia naif è certo e voluto, dunque che possa non essere in empatia con la forma mentis di un letterato di formazione o professione è fuori discussione. Che le mie opinioni politiche non interessino non desta sorpresa.
In generale quindi in futuro scriverò di architettura e arte, sempre che continui ad avere voglia di far la fatica di scrivere dei post (da un po’ di tempo sono in ‘modalità vaffanculo’, non turbatevi quindi se sono un po’ aggressivo nello scrivere: non ce l’ho con nessuno in particolare).
Poi, dato che il blog è mio, ci scrivo quel che mi pare. In linea di massima vedo che ci sono lettori e qualcuno anche periodico, e altri tornano con più frequenza anche da certi paesi stranieri. Mi pare che la linea sia tracciata dagli stessi lettori.
Già... ma chi siete voi?
Siccome non vi appalesate mai, non vi presentate, ma ci siete, non posso non domandarmelo.

Nota di servizio: se manca qualche m non vi preoccupate: mi si è rotto il tasto della m, funziona ma è duro e spesso salta e lo devo aggiungere dopo. Non poteva rompersi la k o la j che sono subito sopra e non servono quasi a un cazzo? (in italiano ovviamente). O, sotto, il tasto Alt Gr che non si usa quasi mai?

Dunque non sapendo chi siete vi immagino come persone che leggono i post sull’architettura per raccattare qualche informazione e sparare meno cazzate possibile per passare l’esame di storia dell’architettura o storia dell’arte, o all’interrogazione o, forse, a fare quelle tesi in cui non si apre una pagina di un libro. Dopo di che: ‘non starmi addosso’, ‘minchia che storia’, ‘è tutta vita’, ecc...
Insomma vi immagino così

Siete così? O miei lettori?
Leggete i quiz a poi non chiedete mai la risposta, non vedete i filmati musicali, nessuno chiede un chiarimento. Nessuno che dica: ‘bello’, ‘interessante’, ‘non mi è piaciuto’, ‘ti faccio notare che hai fatto un errore’. Non mi illudo su: ‘io la penso così’ o ‘le cose che hai detto mi hanno fatto riflettere’ oppure su un contributo vostro di “persona personalmente”. Capisco che a un signor ‘nessuno’ non bada ‘nessuno’. Non l’avete capita questa vero?
Insomma chi ci capita per caso, prende una foto (che a mia volta ho preso da Wikipedia o da Google dunque stanno là, a volte anche più grosse, e questa è una rivelazione: non ditelo a ‘nessuno’) e se ne va senza aver letto. Oppure, quando la statistica dice che qualcuno è rimasto collegato per ore, devo dedurre che si sarà addormentato sul computer.
O siete gente che guarda dalla serratura.
Qualcuno non è così, lo so per certo, ma in queste condizioni non posso ringraziarlo/a.
E mi sono anche stufato di dirlo.


Incö a l’è anca Sant’Ambrös, sarìa a dii la festa de Milan, e de tant, mò a ve lasi chi e a  vu a fa sciàmbula cunt la casöla, d’urdinansa al sett de dicember, e el vin nuèl, Beaujolais, a gh’è nanca de tirall a man...

Nota e Traduzione per i diversamente milanesi.
Si pronuncia come è scritto tranne la t di cunt che in pratica non si pronuncia. In questo caso tutte le s sono aspre.
“Oggi è anche Sant’Ambrogio cioè la festa di Milano e adesso perciò vi lascio e vado a festeggiare con la cassöla ,  d’ordinanza al 7 dicembre, e il vin novello, Beaujolais: ça va sans dire...”.


Ma, colpo di scena, a questo non resisterete dal commentare!

Qui ho giocato sporco. Lo ammetto...

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