Credo di aver capito cosa sta succedendo dal punto di vista storico. La mondializzazione o globalizzazione ha come scopo la vendetta delle colonie contro i vecchi imperi colonialisti.
Tutto ha inizio con la guerra di indipendenza degli Stati Uniti d'America. In quel momento una colonia, divenuta o con le potenzialità per esserlo, più forte della madrepatria si costituisce come nazione indipendente e procede a formarsi il suo impero aiutando la lotta per l'indipendenza delle colonie americane della Spagna. Attraverso la propria influenza gli USA hanno determinato la storia degli stati latino americani.
Nel secolo XX gli imperi finiscono, da un lato per l'anacronismo della loro istituzione, dall'altro per la difficoltà di controllare la situazione in un mondo che cambia sempre più in fretta. Naturalmente una sorta di rapporto si mantiene fra le ex colonie e gli stati colonizzatori, sia per reciproca convenienza sia poiché gli imperi duravano da tempo e la colonizzazione portò non solo sfruttamento ma anche una certa modernizzazione.
Faccio un salto. Quando finì l'Unione Sovietica pensai che il risultato fosse il rilancio dei vecchi imperi, congelati dalla Guerra Fredda, e lo si percepiva per esempio con la crescente simpatia degli stati sud americani per la Spagna o nei rapporti nel Commonwealth britannico. Ma la rinascita dei vecchi imperi era quanto di più aborrito dagli Stati Uniti che vedevano prossima la realizzazione del loro impero sul mondo. Allora la strategia divenne quella, attraverso la propaganda più che nei fatti, di imporre l'american way of life come la migliore delle società. Democrazia, ricchezza, potenza militare, multiculturalismo di facciata, pluralismo culturale, progressismo e valori tradizionali. Che questo corrispondesse e corrisponda alla realtà penso sia molto facile da appurare e quasi un esercizio divertente: gli Usa sono un impero fra i più totalitari nella storia, considerando cosa succedeva nei secoli in cui esso si costituiva, cioè contestualizzandolo.
La lotta con l'URSS obbligava gli americani a lasciare molti gradi di libertà all'Europa, una volta garantiti gli accordi militari ed economici, e dobbiamo dire che le fette di libertà concesse furono sfruttate benissimo dagli stati europei che posero in essere, nel secondo dopoguerra, le migliori società mai viste. Almeno fino alle manovre preliminari che porteranno all'Unione Europea.
Una volta debellato il nemico comunista queste libertà non erano più necessarie e la trasformazione politica dell'Europa in colonia degli USA poteva dipanarsi senz'alcun ostacolo. Del resto gli strumenti erano già da tempo previsti e pronti all'uso per così dire: l'Unione Europea come prodromo agli Stati Uniti d'Europa.
Una volta ottenuta l'indipendenza, la Cina e l'India si ricordarono di aver avuto anche loro un impero. La Cina di fatto non c'era mai uscita, neanche dopo la rivoluzione maoista e l'India aveva perso il suo a causa della colonizzazione islamica e poi britannica. Questo fu visto dagli americani in un primo momento come qualcosa di favorevole per combattere la rinascita dei vecchi imperi europei, bastava modificare l'economia e la cultura materiale nel senso dell'american way of life e questi neoimperi sarebbero stati un potente alleato. La strategia fu quella della mondializzazione.
Naturalmente tutto questo è stato ed è possibile grazie al tradimento di una classe elitaria che nei propri paesi non ha perseguito gli interessi nazionali. In una parola dato che le ricchezze degli stati imperiali derivavano dal mercato energetico o mercantile, per definizione 'globali', le ex colonie sono partite per la vendetta, aizzate con falsi miti suprematisti e nazionalisti o con propaganda crescente di odio verso i paesi europei, e le ex madrepatrie sono state ingannate col falso mito della mondializzazione ordoliberista.
Allora l'occidente è spacciato? Ma la ruota gira e a me, sinceramente comincia a fregarmene assai poco, visto il danno che la 'supposta' pandemia ha già causato nei cervelli, già poco capaci, e nella società. E ancora dobbiamo vedere gli effetti dei vaccini.
In ogni caso è necessario che i nuovi imperi delle ex colonie non siano dissimili da quelli che li hanno preceduti. Da qui il continuo bombardamento di notizie, immagini del mondo, celebrazione della conquista dei diritti delle etnie non caucasiche, mentre nulla si dice della perdita dei diritti di vasti strati della popolazione: sui diritti del lavoro, sul crollo dei salari, sullo smantellamento del welfare.
A giudicare dai film e telefilm americani sembra che gli Stati Uniti siano popolati da afroamericani con qualche minoranza di bianchi (lo posso dire: sono bianco e non mi offendo se mi chiamano bianco, anzi ne sono fiero). In ogni pubblicità in Italia, di qualsiasi prodotto c'è sempre un nero, ma in Italia non ci sono così tanti neri, anzi ce ne sono pochissimi.
In India i neri ce li hanno già, in realtà non sono veri negridi, ma hanno solo la pelle scura, ma vanno bene per un mondo multicolore, antirazzista, apolidista ecc... In Cina i negri li vogliono come schiavi a casa loro, ma tutto fa brodo.
Ma... ma non si vede nulla dell'Africa, non si parla dei loro problemi, se ne hanno o se sono diventati ricchi, e sviluppati, se hanno realizzato il paradiso in terra, tanto da essere indicati come la nuova razza del dominio sul mondo: non si sa. E lì si che di neri ce ne sono, ma non ci si preoccupa dei loro diritti perché si sa i neri: non sono razzisti, sono tutti fratelli, non guardano al colore della pelle, sono allegri, non sono violenti, non sono mai stati schiavisti: sono il mondo del futuro, sono come noi saremo. Eh già...
Si coltiva in tutte le razze che non siano bianche un senso di rivalsa nei confronti dei bianchi che hanno fondato le colonie, si esaltano quei paesi dove il meticciamento, pur senza produrre alcun risultato positivo sul piano della giustizia sociale e dei diritti umani, è portato come simbolo della libertà del nuovo mondo della globalizzazione. Si instilla subdolamente un senso di colpa nei bianchi per la sola appartenenza alla loro razza e per i misfatti compiuti dai loro antenati secoli fa.
Il bello è che con il miglioramento dei mezzi di comunicazione, di trasporto, con l'aumento degli scambi di merci e informazioni, il numero delle coppie miste, sia di razza sia di nazionalità, stava già aumentando spontaneamente, come è nella logica dei fatti, come è naturale. Ma questo potere della mondializzazione non può accontentarsi che i fatti avvengano spontaneamente nella storia, deve ideologizzarlo nel modo peggiore. I cambiamenti devono apparire necessari e ineluttabili e imposti, e devono descrivere il nuovo modello di società come la pelle di un serpente che, una volta abbia svolto il suo compito, cadrà e sarà sostituita da un'altra, sempre foriera di un mondo nuovo e migliore.
Se il mondo migliori lo lascio giudicare a voi. Quale contributo politico, nella giustizia sociale possano dare dei paesi che soffrono ancora pesanti ritardi in questo senso è chiaro a tutti: si stanno perdendo i diritti, l'identità, la cultura, la continuità con la storia anche nei paesi che sono stati un modello per il resto del mondo. Per essere chiari, questo avviene perché l'elite alto-borghese traditrice inculca nella mente dei decerebrati che popolano ormai l'occidente che vivere nell'approssimazione, nel precariato, nella povertà, nel controllo sociale, nell'estrema ingiustizia che affetta quei paesi sia il nuovo modello di libertà.
E si continua a morire di cancro mentre i padroni del mondo cercano come vivere in eterno studiando di trapiantare il loro cervello in quanti corpi saranno necessari (gira roba pesante, ve l'ho detto). Si continua a morire di fame. Nascono nuove forme subdole di schiavitù. E via discorrendo...
Ma basta, mi sono stufato di scrivere, tanto sono tutti rimbambiti e non c'è più speranza.
Ecco, che non ci fosse più Speranza sarebbe una buona notizia.
R.P.
posteris memoria mea
renatus in aeternum