Presento l'ultima raccolta di poesie che ho composto lentamente negli anni 2018, 2019 e 2020. Il titolo “ Polline ” allude alla speranza che possa essere una silloge di ripartenza in una fase in cui trovo abbastanza difficile comporre. In particolare mi riferisco al fatto che ho provato nuove e per me inedite forme e schemi relativi.
In particolare ho affrontato i versi sciolti, cosa quasi del tutto inesplorata per me se si eccettua una poesia delle “ Lettere d'Isabella ” (che trovate in filmato su YT) e i tanka che però sono composizioni davvero insolite nella poesia italiana storica.
Ho sempre però seguito una metrica precisa nel numero delle more e cercando di non ripetere mai le stesse sillabe finali, insomma evitando di fare un misto fra scioltezza e rima o consonanza. Altre forme non usate in passato sono le quartine (strofe di quattro versi che rimano o consonano a piacere), uno schema ' a modulo ' che prevede una struttura che si ripete paratatticamente con indipendenza di consonanze o rime e lunghezza del verso, le cadenze che sono un'evoluzione dei canoni (terzine come fossero accordi di una cadenza) e il canto sumero che ho già presentato in un post (“ Senti battere ”). Non è possibile dedurre delle regole metriche dalle tavolette sumero accadiche dunque la ricerca in questo campo è aperta ma mi pare che possa essere un sentiero promettente, soprattutto nel solco del poema breve o dell'inno.
La raccolta è disordinata: ho messo le poesie come venivano in senso cronologico, senza raggruppare per tipologie, un po' per la lentezza con cui le componevo, per la libertà che è insita in una silloge di ricerca, interiore e formale, e poi perché mi sono stufato di far le cose ordinate.
Stessa cosa per i temi vari, differenti e molto basati su delle emozioni e ricordi.
Rimando alla pagina relativa per gli esempi o ai video pubblicati.
R.P.
posteris memoria mea
Renatus in aeternum.