Devo
prendere atto che con l'intervento censorio di Google sono passato da
decine di visualizzazioni ad alcune visualizzazioni. La mancanza di
commenti, critiche, suggerimenti di qualsiasi tipo poi fa venire meno
uno degli scopi per i quali avevo aperto il blog o sia la messa a
disposizione di uno spazio di interlocuzione. Non solo, ma l'assenza
di interventi esterni mi impedisce di avere un riscontro sul lavoro
svolto. La censura di Google continua e, senza un ritorno attraverso
le opinioni dei lettori, oltre a nutrire il sospetto che le
visualizzazioni siano messe a caso o impedite in qualche modo, non
posso nemmeno capire se è vero che i post più letti siano quelli
indicati dalle statistiche di Blogger e se sono effettivamente letti
integralmente.
La
censura riguarda ormai tutto quanto sta su internet questo è ormai
palese ai più avveduti e questo sta succedendo anche in tutti i
social, almeno in quelli dove alberga una qualche forma di
intelligenza.
In
mancanza di commenti, quindi, non so neppure chi mi legge e d'altra
parte di fare le ripetizioni gratuite, con post sull'architettura e
la storia dell'arte, a studenti che devono passare l'interrogazione o
l'esame non mi va più. Al di là dell'impegno che ho a scriverli,
concentrando molti temi e concetti in poco spazio, in essi sono
presenti spunti e considerazioni non banali e farlo per chi guarda
dal buco della serratura è frustrante.
Ho
deciso pertanto che il blog si trasformi nella mia semplice rassegna
letteraria, dove posterò solo notizie riguardanti la mia produzione
e notizie del genere.
Quello
che ho pubblicato rimane nell'archivio per chi ne fosse interessato.
R.P.
Posteris
memoria mea
Addendum.
Potrebbe
capitare che scriva ancora dei post poiché, dopo una lunga
riflessione, non riesco a liberarmi della convinzione che sia mio
dovere oppormi al decadimento culturale in cui versa in modo tragico
l'Italia e l'Europa.
La
dittatura di sistema della UE ma in generale il modello di sviluppo
mondiale ordoliberista puntano all'annichilazione culturale, storica,
antropologica dell'Europa e all'interno di essa del Paese forse più
importante per la sua identità e questo Paese è casualmente il mio.
Non
so ancora in che forma o su quali argomenti, ma alla fine penso che
lo farò perché lo ritengo un mio dovere storico, un senso della mia
esistenza e di ciò che ho studiato e per cui ho lavorato.