Vengo, con colpevole ritardo, a celebrare il compleanno del grandissimo maestro Claudio Monteverdi, di cui cade il quattrocentocinquantenario (già da come si scrive si capisce che non si devono festeggiare i giubilei). Ma non ero pronto con i filmati regalo.
Di Monteverdi non si sa con precisione in che giorno nacque, al solito per quei secoli, ma la data dovrebbe essere il 9 di maggio, un toro dunque.
Anche la RAI s'è ricordata di uno dei nostri più grandi musicisti mandando "L'incoronazione di Poppea" opera che scrisse l'anno prima di morire. Non è stata una grande versione, tutt'altro, pervasa d'un sottile spirito eurista, con l'arabo che incorona Poppea a cui sono soggetti "Africa, Asia e Europa", alla fine sostituito in extremis dal dio Amore...
Poi mi chiedo: se per cantare Otello un tenore bianco si mette in faccia il lucido da scarpe, perchè per cantar Poppea una soprano nera non si schiarisce un po'? Non è razzismo questo?
Oltretutto è omessa la bellissima aria di Ottavia che lascia Roma, o è ridotta a recitativo, non so. O come si dice adesso: mah, io, boh... Siamo tornati ai suoni gutturali dello homo di Neanderthal.
Viene anche il sospetto che la RAI proponga delle brutte versioni delle opere barocche per insinuare che quelle dell'ottocento siano più belle e le uniche di vero teatro.
Comunque, come si dice in milanese ' a l'è mei che ciapaa i dit in dii öcc '.
È un'edizione straniera, ma non c'è bisogno di dirlo: a parte i soliti autori, tutta la grande musica italiana è fatta e apprezzata solo all'estero (Francia e Olanda soprattutto), qui da noi è di nicchia, che purtroppo fa rima con minchia.
Una gran bella Poppea, in tutti i sensi, l'ha fatta Anna Caterina Antonacci che ha il carisma, l'allure, per quei ruoli. Cercatela su youtube.
Monteverdi inventa l'opera lirica come azione teatrale e per cantarla oggi ci vogliono delle voci eccezionali poiché devono saper cantare e saper dare coloritura interpretativa ai recitativi e alle brevissime arie. Trovate l'amata Antonacci che mette in scena la Gerusalemme liberata di Tasso su musica di Monteverdi, in Olanda, per un pubblico che sostanzialmente non capisce una madonna di quello che si dice ma apprezza la bellezza della recitazione in musica. Ah Olanda, perchè non riscopri la tua vena autentica di civiltà europea?! Abbiamo bisogno di voi! Amen.
Una cosa che m'è subito balzata all'orecchio la prima volta che scoprii Poppea (non nel senso che 'le belle forme disciogliea dai veli': magari...) è la somiglianza dei recitativi e delle arie accompagnate, se mi passate il termine, con la musica di Puccini, il quale sembra aver preso a piene mani dal maestro cremonese. Credo lo abbia fatto sia perchè il teatro lirico verista spinge verso una recitazione più accurata (almeno nelle intenzioni), sia perchè forse si rendeva conto che la fine dell'opera passava per gli inizi.
Io non ho le competenze per approfondire l'argomento, anche se sono sicuro che una relazione vi sia più che solo per mia sensibilità all'ascolto o perchè sono portato per la materia...
Per spiegarmi, non posso spiegarmi: prima vi dovete rompere i coglioni con un'opera o due di Puccini, Boheme e Butterfly o Tosca per esempio, (che comunque almeno ogni tanto ci faceva scappare un'aria da strappo del pericardio) e dopo sentitevi "L'incoronazione di Poppea".
Un'altra cosa che accomuna Puccini con Monteverdi, ovviamente fatte le debite proporzioni, è una certa eleganza e il fatto che entrambi siano morti il 29 di novembre.
Nel primo video propongo lo stupendo duetto fra Nerone e Poppea, con cui si conclude l'opera, in cui il momento di massima passione e sensualità è reso con una malinconia che prefigura l'ambiguità del legame e la tragedia che colpirà i due protagonisti. L'amore fra Poppea Sabina e Nerone durerà solo tre anni, dai trentadue ai trentacinque di lei, dopo di che fu costretta al suicidio dallo stesso imperatore nel 65 d.c.. Nerone, come sapete, fu deposto dal Senato e si suicidò poco dopo a trent'anni, nel 68 d.c.
È un brano di una bellezza assoluta. È come se in un punto dell'universo arrivassero il prima e il dopo della musica.
Qui è cantato magnificamente da Max Emanuel Cencic, splendido sopranista per il quale faccio un'eccezione (preferisco che i ruoli di castrato li cantino le donne), e da Sonya Yoncheva bravissima e bellissima.
Di Monteverdi non si sa con precisione in che giorno nacque, al solito per quei secoli, ma la data dovrebbe essere il 9 di maggio, un toro dunque.
Anche la RAI s'è ricordata di uno dei nostri più grandi musicisti mandando "L'incoronazione di Poppea" opera che scrisse l'anno prima di morire. Non è stata una grande versione, tutt'altro, pervasa d'un sottile spirito eurista, con l'arabo che incorona Poppea a cui sono soggetti "Africa, Asia e Europa", alla fine sostituito in extremis dal dio Amore...
Poi mi chiedo: se per cantare Otello un tenore bianco si mette in faccia il lucido da scarpe, perchè per cantar Poppea una soprano nera non si schiarisce un po'? Non è razzismo questo?
Oltretutto è omessa la bellissima aria di Ottavia che lascia Roma, o è ridotta a recitativo, non so. O come si dice adesso: mah, io, boh... Siamo tornati ai suoni gutturali dello homo di Neanderthal.
Viene anche il sospetto che la RAI proponga delle brutte versioni delle opere barocche per insinuare che quelle dell'ottocento siano più belle e le uniche di vero teatro.
Comunque, come si dice in milanese ' a l'è mei che ciapaa i dit in dii öcc '.
È un'edizione straniera, ma non c'è bisogno di dirlo: a parte i soliti autori, tutta la grande musica italiana è fatta e apprezzata solo all'estero (Francia e Olanda soprattutto), qui da noi è di nicchia, che purtroppo fa rima con minchia.
Una gran bella Poppea, in tutti i sensi, l'ha fatta Anna Caterina Antonacci che ha il carisma, l'allure, per quei ruoli. Cercatela su youtube.
Monteverdi inventa l'opera lirica come azione teatrale e per cantarla oggi ci vogliono delle voci eccezionali poiché devono saper cantare e saper dare coloritura interpretativa ai recitativi e alle brevissime arie. Trovate l'amata Antonacci che mette in scena la Gerusalemme liberata di Tasso su musica di Monteverdi, in Olanda, per un pubblico che sostanzialmente non capisce una madonna di quello che si dice ma apprezza la bellezza della recitazione in musica. Ah Olanda, perchè non riscopri la tua vena autentica di civiltà europea?! Abbiamo bisogno di voi! Amen.
Una cosa che m'è subito balzata all'orecchio la prima volta che scoprii Poppea (non nel senso che 'le belle forme disciogliea dai veli': magari...) è la somiglianza dei recitativi e delle arie accompagnate, se mi passate il termine, con la musica di Puccini, il quale sembra aver preso a piene mani dal maestro cremonese. Credo lo abbia fatto sia perchè il teatro lirico verista spinge verso una recitazione più accurata (almeno nelle intenzioni), sia perchè forse si rendeva conto che la fine dell'opera passava per gli inizi.
Io non ho le competenze per approfondire l'argomento, anche se sono sicuro che una relazione vi sia più che solo per mia sensibilità all'ascolto o perchè sono portato per la materia...
Per spiegarmi, non posso spiegarmi: prima vi dovete rompere i coglioni con un'opera o due di Puccini, Boheme e Butterfly o Tosca per esempio, (che comunque almeno ogni tanto ci faceva scappare un'aria da strappo del pericardio) e dopo sentitevi "L'incoronazione di Poppea".
Un'altra cosa che accomuna Puccini con Monteverdi, ovviamente fatte le debite proporzioni, è una certa eleganza e il fatto che entrambi siano morti il 29 di novembre.
Nel primo video propongo lo stupendo duetto fra Nerone e Poppea, con cui si conclude l'opera, in cui il momento di massima passione e sensualità è reso con una malinconia che prefigura l'ambiguità del legame e la tragedia che colpirà i due protagonisti. L'amore fra Poppea Sabina e Nerone durerà solo tre anni, dai trentadue ai trentacinque di lei, dopo di che fu costretta al suicidio dallo stesso imperatore nel 65 d.c.. Nerone, come sapete, fu deposto dal Senato e si suicidò poco dopo a trent'anni, nel 68 d.c.
È un brano di una bellezza assoluta. È come se in un punto dell'universo arrivassero il prima e il dopo della musica.
Qui è cantato magnificamente da Max Emanuel Cencic, splendido sopranista per il quale faccio un'eccezione (preferisco che i ruoli di castrato li cantino le donne), e da Sonya Yoncheva bravissima e bellissima.
Per finire c'è anche un video di un'aria di Puccini, una delle più belle e famose: "Vissi d'arte". L'aria è cantata secondo me benissimo da Angela Gheorghiu. La metto perchè Puccini mi sta simpatico e per sfogare il solito vostro subdolo romanticismo, che fa parte delle malattie genetiche della cultura moderna, ben oltre il suo periodo storico.
Alcune precisazioni sulle immagini del video.
Per primo appare un folgorante ritratto fotografico di Alida Valli, una delle più belle ed eleganti attrici che abbiamo avuto. In questo momento è il mio desktop del segno dei gemelli.
Come quadro di arte non oggettiva ho scelto un dipinto di Carmen Spigno, mia "amica nell'arte" se lei me lo consente. Pittrice affermata di cui mi diverto a trovare nelle sue terre astratte degli elementi oggettivi: vedo volti, alberi, cose, folletti... Questo del video si chiama "Giochi di luce" in cui mi sembra evidente il carattere di oggettività suggerita.
Infine un'altra bellissima foto di Puccini, in cui il maestro è rilassato al pianoforte: bello, elegante e di mondo.
Alcune precisazioni sulle immagini del video.
Per primo appare un folgorante ritratto fotografico di Alida Valli, una delle più belle ed eleganti attrici che abbiamo avuto. In questo momento è il mio desktop del segno dei gemelli.
Come quadro di arte non oggettiva ho scelto un dipinto di Carmen Spigno, mia "amica nell'arte" se lei me lo consente. Pittrice affermata di cui mi diverto a trovare nelle sue terre astratte degli elementi oggettivi: vedo volti, alberi, cose, folletti... Questo del video si chiama "Giochi di luce" in cui mi sembra evidente il carattere di oggettività suggerita.
Infine un'altra bellissima foto di Puccini, in cui il maestro è rilassato al pianoforte: bello, elegante e di mondo.
Nei due video la presenza costante, nella mia narrazione, della bellezza femminile era obbligata dalle protagoniste delle due opere.
Ma era obbligata comunque.
Ma che ve lo dico a fa'...
Ma era obbligata comunque.
Ma che ve lo dico a fa'...