Dal
3 di novembre c’è un nuova venuta in famiglia.
È
arrivata Dorothea.
Dorothea |
Era
da tempo che volevo avere anche una spada da cavaliere occidentale. Ho preso
questa perché ha l’impugnatura a due mani.
Confermo
quanto dicevo ai tempi in cui insegnavo kenjutsu: la tecnica della spada a due
mani è la stessa della katana. Continuo a non capire perché l’elsa sia così
accentuata, ossia qual è la sua utilità. In ogni caso, a due mani il movimento
del polso è minimo e l’elsa non disturba più di tanto, è una questione
d’abitudine. Con la differenza fra elsa dritta o piegata e tsuba, occorre
adattare qualche tecnica come la maki kaeshi, il kiri sulle braccia, il katsugi
e non è possibile la kamae in jodan in
orizzontale, per chi sia abituato in questo modo, io la tengo classica, ma non
c’è niente di trascendentale. Le tecniche di sfodero rapido col nukitsuke sono
da studiare perché una spada così non sta in cintura ma appesa al balteo.
Vedremo.
Ho
scelto questa perché costa poco e non ha simboli cristiani evidenti: non lo
sono più da decenni e non volevo che ci fossero croci templari e roba del
genere.
Il
nome è arrivato prima di decidere di prendere una spada occidentale. Ho
pensato: se avessi una spada da cavaliere si chiamerebbe Dorothea, dunque
questo sarà il suo nome.
Se
ci riflettete è connesso con quello di Kinko e con il mio emblema.
E
adesso Dorothea è con noi.