venerdì 10 settembre 2021

Euro, eurò, evrò, öro, oiro, iuro, virus

Ho detto più volte che non voglio parlare dell'epidemia, perché tanto è inutile, e non lo farò nemmeno stavolta.Voglio solo far notare alcune analogie fra l'epidemia e i bei tempi quando il nostro problema era l'euro e l'Unione Europea.

Nel titolo sono citate le pronunce italiana, francese, greca, olandese, tedesca, inglese della 'moneta unica'.

In questi giorni in Italia si sta riconvertendo in legge il decreto del famigerato Green Pass. Cosa questa misura stia provocando nei paesi che l'adottano è sotto gli occhi di tutti e non c'è bisogno che io aggiunga altro.

Devo confessare che durante questa fase 'pandemica' la cosa che mi ha davvero atterrato non è stata la malattia o le assurde misure pseudo-profilattiche che sono state adottate e che non sto a riassumere. 

No, quello che mi ha davvero afflitto e sconsolato è stata la assoluta permeabilità della gente a farsi rincoglionire, la mancanza totale di capacità discriminatoria, la fiducia cieca in volgari imbonitori sulla cui competenza si possono avanzare fondati dubbi. Gente anche istruita, informata, ben inserita nella società, persone per bene e di buon senso insomma, che ciò non ostante hanno avuto il cervello bollito dalla continua propaganda terrorizzante e con una facilità disarmante.

Perciò dico che è inutile parlare dell'epidemia: bisogna lasciar fare al tempo. Faccio un esempio. 

Qualche tempo fa è uscita la notizia che in uno degli Emirati Arabi avevano immesso nell'atmosfera un composto chimico contenente metalli e altre cose per provocare la pioggia. Hanno sbagliato le dosi e si sono verificate delle spaventose inondazioni, ancora più distruttive poiché in quei Paesi non esiste nemmeno la più debole difesa contro le piogge eccessive, per ovvi e comprensibili motivi. Be' si può dire che le notizie su queste attività per modificare il clima sono state sdoganate e spero nessuno mi darà più del pazzo se dico che ci sono strane scie nel cielo che fanno venire o sparire le nuvole. 

Dunque lasciamo perdere il virus o vaires o birus o viires che dir si voglia. Ah manca il giapponese: viressü.

Ho notato che gli argomenti che i cosiddetti virologi affermano per propalare la campagna vaccinale, per arrivare all'obbiettivo politico dell'obbligo vaccinale come fonte di ogni discriminazione sociale e annichilamento di ogni regola giuridica razionale, sono molto simili agli argomenti che erano espressi per sostenere la moneta unica europea o l'UE: cioè balle, menzogne spudorate, cazzate disumane, eliminazione di ogni nesso logico e perfino del buon senso comune.Questo induceva nella gente delle convinzioni non solo inesistenti o impossibili, come a esempio: “ L'Europa ci ha dato settant'anni di pace “ o “L'euro ci ha protetti ” o ancora “ Ogni bambino che nasce ha millemila euro di debito sulla schiena ” ecc... anche se la più divertente rimane questa: “ Eh, l'euro è comodo: vai in Francia e non ti tocca cambiare! ”. In Francia no, ma in Svizzera sì però. Ah Signur...

Dunque le persone sono sempre state, in fondo, dei pecoroni che ringraziano il pastore che è quello che li nutre quanto vuole, li tiene chiuse nel recinto e alla fine li scanna.

Mi illudevo che sulla salute ci sarebbe stata più attenzione che su temi economici e politici troppo 'tecnici'. Il rendermi conto di quanto sia stato facile portare la gente a pensare una certa cosa e a farla agire di conseguenza, è stato un duro colpo alla mia fiducia nell'essere umano. Perché poi non si trattava e non si tratta di credere, obbedire e combattere per cause alte, o profonde, o inafferrabili, come a esempio le religioni, le ideologie, la gloria ecc... Ma appunto sulla reale comodità del non cambiare valuta o di verificare se il composto chimico a RNA (virus) fosse davvero così pericoloso come strombazzavano. 

Le persone non hanno mai avuto dubbi: hanno creduto alla storia come gliel'hanno raccontata, nel primo caso e nel secondo. Col risultato che oggi non siamo ancora usciti dalla crisi economica dopo più di dieci anni e forse non usciremo più da quella democratica o della libertà.

In effetti mi sono convinto che come dal punto di vista economico o politico l'analisi della UE e della sua moneta fosse in fondo banale e poco interessante per gli addetti ai lavori, se si conoscevano le basi della propria materia, così dal rispetto della scienza medica questa epidemia sia sostanzialmente uguale a ogni altra e banale al limite della noia. La mortalità è poca, le cure ci sono, nel frattempo è divenuta endemica, coi vaccini hanno prodotto le varianti che sono meno pericolose come in ogni fottutissimo virus. Le mascherine non servono a un cazzo, ma sono simbolo degli scopi sociali che il bacillo deve ottenere, infatti si torna a parlare del burka e adesso i Talebani sono improvvisamente diventati delle brave persone ecc...

Dunque se non si metterà fine alla rappresentazione che viene fatta, quella che va di moda chiamare narrazione, dell'epidemia o, prima ancora, dell'euro o della UE e di quello che sarà il prossimo pascolo futuro delle pecore, coi sofismi e i tecnicismi si continuerà ad alimentare l'inganno. Come si fa a distruggere l'inganno? Con la verità e la coltivazione della capacità critica. 

Credo sia il concetto che ho ripetuto più spesso nei miei post e nelle mie poesie. Anche qui: che noia!

 

R.P.

posteris memoria mea

renatus in aeternum






mercoledì 1 settembre 2021

Giacometto

“ Indubbiamente un'anima nobile non crederà mai di non poter essere libera. E tuttavia chi mai è veramente libero in questo inferno chiamato mondo? Nessuno. Solo il filosofo può esserlo, ma attraverso sacrifici che forse non valgono quel fantasma che si chiama libertà ”.

Giacomo Casanova.

“ Storia della mia vita ”, volume III, capitolo XIII.

 

R.P.

Posteris memoria mea

Renatus in aeternum