È composta in endecasillabi sciolti prosaici perché è uno sfogo e un'amara constatazione.
Se voi vi vedeste con occhi veri
come io vi guardo con un vero sguardo.
Con gli occhi affissi a quella tavoletta
luminosa e parlante e scrivente,
sempre intenti a mettervi auricolari,
a gesticolare da soli in strada
o a far sentire gli affari vostri a altri.
Se vi sentiste parlare invano
con parole udite da altri e non vostre
che ripetono concetti di altri.
Con la frustrazione di chi si agita
ma sa di non contare perché è vuoto.
Verbosi, aggressivi, adolescenziali,
incaponiti nell'aver ragione
o d'improvviso voi vi fate muti
fra il timore e il disprezzo o la superbia
per chi, in un momento di capriccio,
sancite indegno perché altro da voi.
Con la vostra cultura fatta solo
di vacanze, viaggi e lingue imparate
per farsi belli negli aperitivi.
Con la morte nel cuore che avete
perché dovete soffrire da soli
solo per il diritto all'esistenza,
nel vuoto di una società affollata,
ingombrante ma crudelmente assente.
Sapendo queste cose nella vostra
arrogante incoscienza, di bambini
manipolati come un animale
che risponde solo a bisogni indotti,
ma non a una qualche ideologia o idea,
o a una mente critica che sa e discerne.
Ché vi dicono ch'è così si è buoni.
Ché così si è dalla parte del giusto
e si dicono le parole giuste
e si hanno i pensieri giusti.
No, voi siete solo nell'insenzienza
la vera condanna a morte del mondo.
Sapendo tutto questo e guardandovi
dentro e fuori di voi, conoscendovi.
Che pena vi fareste, e che vergogna,
o giovani.
Allego a questa poesia un video che trovo in tema. È la parte centrale (trio) della “ marcia funebre ” di Chopin del 1839. Il pianista è il grande Arturo Benedetti Michelangeli.
Una guida per la visione del filmato è che ognuna delle sei parti che compongono questo estratto, chiamiamole sei 'variazioni' soprattutto di dinamica e di tocco, è commentata da tre immagini di donne tristi secondo questo schema.
Prima: esposizione del tema e titolazione.
Seconda: espressione calma e lenta
Terza: espressione forte, romantica, triste
Quarta: espressione calma e dolce con un filo di speranza
Quinta: espressione forte, drammatica.
Sesta: espressione tenue, a finire.
R.P.
Posteris memoria mea